Fabbricazione di un hammond
Sarà probabilmente la mia giovane età, ma mi sorge spontanea una domanda: Perchè gli organi hammond sono usciti fuori produzione?? Perchè non vengono più costruiti i bellissimi b3, c3, a100 o le spinette m100, m3, l100 ... ?
Non credo sia semplicissimo rispondere alla tua domanda Manlio
Tecnologicamente è stato cancellato dalle prestazioni dell'elettronica digitale, al cui confronto un oggetto elettromeccanico, quale che sia, ha costi iperbolicamente superiori, pesi mostruosi e necessità di manutenzione.
Non aveva più ragion d'essere alla luce dei mutati gusti musicali, la breve stagione del progressive, la musica fatta per essere ascoltata in silenzio, era finita. Per far caciara un C3 non serve.
Sempre per motivi culturali era crollato il principale mercato di questi strumenti: le case delle famiglie americane: ci si dimentica spesso che questi organi sono nati in prima istanza per le Chiese, ma hanno poi avuto il loro boom (e per fortuna: per questo sono pressoché inesauribili) quali oggetti per lo svago familiare, MAI la Casa di Chicago ha propugnato, alluso, strizzato l'occhio, favorito, il loro uso su qualsivoglia palco (musica d'ispirazione religiosa a parte). Operazione assolutamente “non autorizzata” ad opera di rockettari e jazzisti.
Comunque, per fortuna, è sopravvissuto nel Jazz, dove però gli strumenti esistenti bastano e avanzano, e comunque la gestione di questa musica, almeno negli USA è diversa, gli strumenti “pesanti” sono di proprietà di club e dei teatri, non dei musicisti, e in alternativa il noleggio costa poco e questo annulla il principale limite di questi strumenti: dover portarseli dietro.
L'oblio, jazz, a parte, e quindi durato parecchio, ma proprio la stessa tecnologia che lo ha reso obsoleto lo ha resuscitato, tirandolo fuori dal museo della musica complice, secondo me, la noia generata da troppi suoni di plastica.
Comunque il rapporto cloni-originale è stato appena analizzato in una recente discussione: è inutile ripetere.
Produrre oggi, negli Stati Uniti D'America, ma non solo, un oggetto con quella tecnologia, determinerebbe costi a dir poco stratosferici ed assolutamente improponibili.
Il Pari, che conosco bene perché ne ho uno comprato 35 anni fa, utilizza un generatore di tipo diverso, molto più semplice, tuttavia ha comunque un costo ed un peso elevato rispetto ad un digitale, è comunque un “clone”, non si chiama Hammond e infatti non credo ne vendano moltissimi... Naturalmente è e resta uno strumento meraviglioso.
Tecnologicamente è stato cancellato dalle prestazioni dell'elettronica digitale, al cui confronto un oggetto elettromeccanico, quale che sia, ha costi iperbolicamente superiori, pesi mostruosi e necessità di manutenzione.
Non aveva più ragion d'essere alla luce dei mutati gusti musicali, la breve stagione del progressive, la musica fatta per essere ascoltata in silenzio, era finita. Per far caciara un C3 non serve.
Sempre per motivi culturali era crollato il principale mercato di questi strumenti: le case delle famiglie americane: ci si dimentica spesso che questi organi sono nati in prima istanza per le Chiese, ma hanno poi avuto il loro boom (e per fortuna: per questo sono pressoché inesauribili) quali oggetti per lo svago familiare, MAI la Casa di Chicago ha propugnato, alluso, strizzato l'occhio, favorito, il loro uso su qualsivoglia palco (musica d'ispirazione religiosa a parte). Operazione assolutamente “non autorizzata” ad opera di rockettari e jazzisti.
Comunque, per fortuna, è sopravvissuto nel Jazz, dove però gli strumenti esistenti bastano e avanzano, e comunque la gestione di questa musica, almeno negli USA è diversa, gli strumenti “pesanti” sono di proprietà di club e dei teatri, non dei musicisti, e in alternativa il noleggio costa poco e questo annulla il principale limite di questi strumenti: dover portarseli dietro.
L'oblio, jazz, a parte, e quindi durato parecchio, ma proprio la stessa tecnologia che lo ha reso obsoleto lo ha resuscitato, tirandolo fuori dal museo della musica complice, secondo me, la noia generata da troppi suoni di plastica.
Comunque il rapporto cloni-originale è stato appena analizzato in una recente discussione: è inutile ripetere.
Produrre oggi, negli Stati Uniti D'America, ma non solo, un oggetto con quella tecnologia, determinerebbe costi a dir poco stratosferici ed assolutamente improponibili.
Il Pari, che conosco bene perché ne ho uno comprato 35 anni fa, utilizza un generatore di tipo diverso, molto più semplice, tuttavia ha comunque un costo ed un peso elevato rispetto ad un digitale, è comunque un “clone”, non si chiama Hammond e infatti non credo ne vendano moltissimi... Naturalmente è e resta uno strumento meraviglioso.
Edited 18 Ott. 2011 14:00
Grazie Max.
Bellissimo il filmato, gia da tempo presente nelle mia videoteca ma giustamente sottoposto all'attenzione di chi non ne era a conoscenza: grazie Mima.
Guardandolo, ed ascoltando Ethel Smith, ci sono le risposte a tutte le domande.
Si capisce perché un manufatto che richiedeva il contributo di una cinquantina d'artigiani per essere portato a termine avrebbe oggi un costo stellare (lucidato a mano!);
si capisce bene, ascoltando Ethel Smith, quale fosse il target aziendale e quale corripondenza sociale possa aver avuto all'inizio degli anni '70...
Tutte ragioni in più per apprezzare il testimone di un epoca che non c'è più.
Bellissimo il filmato, gia da tempo presente nelle mia videoteca ma giustamente sottoposto all'attenzione di chi non ne era a conoscenza: grazie Mima.
Guardandolo, ed ascoltando Ethel Smith, ci sono le risposte a tutte le domande.
Si capisce perché un manufatto che richiedeva il contributo di una cinquantina d'artigiani per essere portato a termine avrebbe oggi un costo stellare (lucidato a mano!);
si capisce bene, ascoltando Ethel Smith, quale fosse il target aziendale e quale corripondenza sociale possa aver avuto all'inizio degli anni '70...
Tutte ragioni in più per apprezzare il testimone di un epoca che non c'è più.
