@ anonimo
Ehm... premessina pignola:
in "Images and Words" (Dream Theater) il tastierista non era Rudess, ma Kevin Moore, che usava Korg DW8000, Roland JD800 e D50. Non so sinceramente se in studio abbia usato anche qualcos'altro, io so che usava queste tre.
Personalmente, quando sento un'emulazione digitale di un pianoforte acustico mi viene da storgere il naso... perchè non un acustico vero, che ha un suono mille volte più pieno, corposo e... vero!?
Se però parliamo di Yamaha CP70/80... cari miei, è totalmente un altro discorso
Quella è un'emulazione non digitale, ma meccanica, è effettivamente uno strumento a sè, che funziona in modo molto simile, quasi identico, a un pianoforte, con i vantaggi di un equalizzatore a tre bande e un piccolo tremolo, oltre che di un'uscita audio diretta, che evita la "menata" di microfonare.
Io adoro il suono di un CP processato in un chorus, guardacaso proprio come faceva Tony Banks, facendo passare il suo CP70 in un Boss CE-1!
Ascoltate
Undertow (intro CP70 e voce),
Guide Vocal (CP70, voce, basso e poca stringmachine),
That's All, e di Banks da solo
From The Undertow e
The Waters Of Lethe: sentite che suono corposo, melodioso, armonico.. vero!!
Tony Banks in studio ha usato un pianoforte acustico fin dai poverissimi tempi del primo album, e il fatto che lo abbia sostituito a un CP in quegli anni fa riflettere:
effettivamente è uno strumento originale e distinto, va oltre il suo iniziale obiettivo di emulazione, esattamente come il Rhodes, il Wurlitzer e l'Hohner Pianet; e come gli organi Hammond, Farfisa, Vox ecc. nei confronti dell'organo a canne...
Mentre le emulazioni digitali di pianoforti acustici sono, a mio parere, tentativi mal riusciti di emulare uno strumento inimitabile. Dal vivo ben vengano, ma in studio... io non li userei
Fermo restando l'indiscusso carattere ed originalità del CP70 ,che non è certo una novità nell'essere riconosciuto come uno strumento a tutti gli effetti come il Rhodes o l'hammond, sebbene siano tutti nati con l'intento di avere qualcosa che si avvicinasse al pianoforte o all'organo a canne ,io parlavo proprio del pianoforte digitale.
Ovviamente anch'io preferisco ascoltare registrazioni con un acustico a coda,che tra l'altro è estremamente poliedrico grazie proprio alla grande dinamica di cui dispone,non è detto che un acustico non sia adatto a registrazioni pop ,rock ecc, ci mancherebbe, o comunque preferisco suonare un VSTi piano il più realistico possibile, ma ciò non toglie che proprio la particolarità di alcuni digital piano,compresi quelli di alcuni synth come il JV80/Jd800 piano che giustamente hai citato, abbia fatto in modo da farli affermare e caratterizzare come strumenti a sè,e li abbia resi comunque piacevolissimi da suonare in alcuni contesti....non sò come spiegare, a volte preferisco utilizzare il piano del Kurzweil piuttosto che Ivory,tanto per intenderci, insomma...suona finto,sintetico ,non ha l'emulazione della risonanza ecc, ma ha un suo timbro particolare ed una suonabilità che mi appaga nel suonarlo.
Ad esempio, quando avevo il VR760 ho subito installato la SRX11 che era molto più realistica del piano stock derivato dall'RD600,eppure ero contentissimo del fatto che ci fosse quel vecchio campione proprio perchè ha una sua particolarità pecisa e riconoscibile ;)