@ cristianob
Ma in sostanza , alla fine , e' vero che certi lettori software di soundfont leggono meglio di altri?
Scusate , se un lettore legge i soundfont , dovrebbe leggere e stop , tutti uguali!!
Intanto dò un thank a giupa per essere stato chiaro ed esaustivo nell'entrare nel dettaglio della discussione ;)
I soundfonts come sappiamo nascono per le schede audio Creative che hanno,come per un campionatore hardware, un filtro,gli inviluppi dell'amp,un processore effetti ecc.
I "lettori" software di SoundFonts possono essere considerati una sorta di versione VSTi delle stesse schede Creative, ne ricalcano la struttura con più o meno buona approssimazione ,ecco il perchè alcuni software leggono e suonano i soundfont meglio di altri.
Tornando in un ambito più generico, c'è un ovvio ed efficace trucco per ottenere buoni e veloci risultati nell'importare in una campionatore (hardware o software che sia) un multisample di un formato non proprietario.
Supponiamo ad esempio di voler caricare in un Triton un program Akai di Pianoforte.
Se ci affidiamo alla conversione del Triton del pogram Akai al 99% dei casi assistiamo a problemi di compatibilità ed il nostro nuovo pianoforte non suonerà come ci aspettiamo a causa della diversa struttura di un Triton rispetto ad un Akai S3000 per il quale il program di piano è stato programmato e del quale contiene tutte le informazioni sulla sintesi.
Meglio allora per prima cosa aprire il program Akai con un software di editing/conversione di multisamples come AwaveStudio,Samplelord ecc, verificarne la struttura (numero di layers e loro disposizione a seconda del range dinamico ed estensione di tastiera) ,salvare i singoli multisamples nel formato della macchina che andrà ad importarli ( Korg kmp nell'esempio del Triton).
I singoli multisamples non conterranno nessuna informazione sulla sintesi (quelle sono presenti quando si importa l'intero program) e possono essere considerati i mattoni che formeranno il program completo.
Per non partire da zero nella programmazione degli inviluppi conviene partire da un preset di piano del Triton (sempre per restare nell'ambito dell'esempio) che ovviamente avrà già tutti gli inviluppi degli oscillatori programmati per riprodurre al meglio un timbro di piano, a questo punto,una volta importati i singoli multisamples del program di piano akai, si sostituiscono alle waveform della wavetable del preset di piano i multisamples importati e si programma il timbro rispettando per ciascun multisample la collocazione in dinamica,split ecc.
Non rimane che fare un lavoro di affinamento per adattare gli inviluppi del preset ai nuovi multisamples ed il timbro di Piano Akai sul Triton è pronto e ben suonante