Come guadagna un produttore discografico?

JPJ 21-06-11 04.55
Salve.
Stasera alle prove parlavamo di alcune etichette discografiche a cui potremmo rivolgerci per pubblicare un nostro lavoro.
Parlo di etichette locali, con le quali, come funziona oggi per la maggior parte degli artisti minori/emergenti, si intraprende una sorta di collaborazione autoproducendosi.

Quello che ci chiedevamo, parlando di quanto sarebbe bello poter scegliere (o essere scelti) da un produttore è: ma su cosa guadagna un produttore?
Sugli introiti siae concordati col gruppo? Viene pagato dagli artisti stessi che si "fidano" di lui e del suo sound, del suo modo di arrangiare e produrre un disco?
Io parlo di produttori indipendenti. Perché le etichette che ti producono ovviamente hanno introiti siae e altri incassi e
penso sia difficile che paghino dei produttori esterni, al massimo spendono nel noleggio degli sutdio.

In Italia penso sia una figura rara, ma negli USA molti gruppi "si scelgono" il fonico/produttore e vanno nel suo studio a registrare.
Secondo voi queste figure "raminghe" sono pagate dagli artisti/etichette o guadagnano su altri proventi derivati dai brani?
anonimo 21-06-11 11.21
Io non so in quale realtà tu viva, ma sembra sempre più che tu stia sognando ogni giorno.

E' semplice da rispondere. CON NIENTE. Un produttore oggi fa la fame.

Dimenticati di poter trarre qualche profitto dalla musica. Per profitto intendo un GUADAGNO, ovvero, quello che rimana della sottrazione tra ricavi e costi.

Oggi non puoi più pensare aziendalmente se metti su una qualsiasi attività che abbia a che fare con la musica pop, almeno che tu non esca da X-Factor.

Il pubblico non compra più dischi, neanche di quelli famosi, eccetto rare eccezioni, ed il supporto CD sta diventando ormai vecchio. Unica fonte di reddito adesso sono i concerti, ma se non sei famoso ed hai ampio spazio mediatico sono a reddito zero pure quelli.

Questo per quanto riguarda il pop, il rock, il genere di largo consumo insomma. Questo filone è completamente morto, non si regge più in piedi a livello medio/basso/indipendente.

Un produttore che lavora con rock band oggi guadagna solo o vendendo birra (organizzando concerti nei locali con pubblico al seguito) oppure inculando i sognatori facendosi pagare la produzione.

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Discorso diverso per il liscio: quelli guadagnano, eccome se guadagnano. E' un mondo dove ci sono veri imprenditori della musica, che sanno il fatto loro, uno su tutti Bagutti.

Il problema principale è che alla gente non gliene importa niente della musica. Oggi chi consuma musica si divide principalmente in:

- Ragazzi giovani, che la scaricano, quindi per il mercato discografico non sono niente, fino a quando non vanno al concerto.

- 50enni audiofili, che comprano ancora CD o SACD pagandoli anche cifre consistenti, ma è un pubblico che non interessa la boyband italiana, sono persone di nicchia con un mercato tutto loro.

- Il restante della popolazione che scarica o compra classici cantautori...quelli che ancora vendono i dischi, che hanno lo zoccolo duro del loro pubblico, cresciuto assieme a loro.


La musica fuori dalla TV o dalle balere di liscio oggi, in italia, non produce assolutamente nessun reddito, tale da poter giustificare un'esistenza serena (diciamo 20.000 euro l'anno).
Personaggio famoso o intrattenitore, sono questi due filoni che pagano. Il resto è solo per sognatori rockstar, boyband e ragazzini illusi, che si fanno inculare dal "produttore" venditore di sogni.
JPJ 21-06-11 15.01
Forse hai dei problemi di vista, te lo dico perché è la mia professione quella di correggere i difetti visivi... ti posso consigliare qualche buon collega a Firenze. emo

Te lo dico anche perché non hai capito una sega di quello che ho scritto...

Non ho mica detto che lo voglio fare io!emo

Ho fatto una domanda che riguarda i produttori, quelli veri.
Vuoi qualche nome? Scott Litt (R.E.M), Bob Rock (Il black album dei Metallica), Rick Rubin ( Red Hot Chili Peppers).
Mica la merda che abbiamo nel belpaese... emo

La domanda è semplice. Se non hai risposta nessuno ti obbliga a rispondere. emo
Edited 21 Giu. 2011 13:09
anonimo 21-06-11 15.20
@ JPJ
Forse hai dei problemi di vista, te lo dico perché è la mia professione quella di correggere i difetti visivi... ti posso consigliare qualche buon collega a Firenze. emo

Te lo dico anche perché non hai capito una sega di quello che ho scritto...

Non ho mica detto che lo voglio fare io!emo

Ho fatto una domanda che riguarda i produttori, quelli veri.
Vuoi qualche nome? Scott Litt (R.E.M), Bob Rock (Il black album dei Metallica), Rick Rubin ( Red Hot Chili Peppers).
Mica la merda che abbiamo nel belpaese... emo

La domanda è semplice. Se non hai risposta nessuno ti obbliga a rispondere. emo
Edited 21 Giu. 2011 13:09
Ma veramente ho capito benissimo, ma dopo la tua risposta me ne son pure pentito. emo

Quelli che hai citato te guadagnano per il lavoro che fanno, che siano gli artisti o le case discografiche. Loro lavorano, e si fanno pagare per le ore che lavorano, o per il contratto che stipulano, ma è un mercato diverso quello USA.

In Italia non è poi così differente, con l'eccezione che di produttori che ora "vanno di moda e sono famosi" ce ne sono veramente pochi.

JPJ 21-06-11 16.00
Ooohh... e ci voleva tanto a rispondere?

Mah... forza Viola vá.... che almeno siamo d'accordo! emo
anonimo 21-06-11 16.19
Bhe è un pò tutto collegato comuque...emo
Vinarm 13-10-11 14.54
Il produttore "blasonato" in generale viene reclutato di concerto tra la band (blasonata) e la relativa etichetta: in generale hanno un cachet "a progetto" e se si tratta di nomi affermati (magari sconosciuti ai più ma ben noti agli addetti ai lavori) guadagnano più che bene...
Non saprei se beccano anche una percentuale sulle vendite dei CD /certo, in talia sarebbero spiccioli) però dipende da contratto a contratto
Vorrei aggiungere che anche in Italia è possibile fare il produttorem però sta diventando sempre più una figura un po' ibrida che va evolvendosi verso la gestione del suono e del pezzo per esibizioni live