La magia delle cassette

Generale 18-06-11 14.23
Oggi ho effettuato la mia prima registrazione su cassetta.
Da quando ho iniziato a suonare l'organo ho sempre cercato di ottenere un suono caldo e avvolgente; con l'aggiunta di un overdrive valvolare che ho costruito io e di un leslie Lombardi ho raggiunto l'obbiettivo.
Però nelle registrazioni (usavo audacity) sentivo una certa freddezza e perfezione del suono (e io odio i suoni troppo perfettiemo).
Un po' di tempo fa un amico di mio padre è venuto a portarmi un amplificatore per il leslie (al tempo non ce l'aveva) e mi ha regalato anche un riverbero a molla Pioneer (molto bello l'effetto) e un registratore TEAC V 380 e non l'ho mai utilizzato fino ad oggi.
Ho registrato tre brani: light my fire, un improvvisazione stile Jimmy Smith e Green Onions.
In cuffia non mi sembrava niente di diverso ma quando ho provato a sentire la registrazione con l'amplificatore che ho in taverna...sono rimasto stupito.
Il suono era rotondo, caldo, con bassi profondi e ben presenti e alti leggermente attutiti e un'atmosfera che ho sentito solo in vecchie registrazioni.
Insomma sono rimasto talmente colpito dalla bellezza di questo suono che ho voluto condividere queste mie sensazioni con voi.
A mio parere con il digitale si sta perdendo molto in termini di suono (anche se questo è molto più fedele all'originale).
Che ne pensate voi delle registrazioni su cassetta?
anonimo 18-06-11 14.47
Che è fantastica.
Mykelus 18-06-11 15.03
capisco l'entusiasmo... emo
ma i supporti a nastro per me fanno parte della preistoria emo non ce la faccio nemmeno più a vederli e sono anni che li ho abbandonati.
vin_roma 18-06-11 16.45
Beh...proprio a cassetta!?

La cassetta (brevetto Philips) ha molti limiti e forse quello che ti ha affascinato (i gusti son gusti, non si discutono) sono state proprio queste carenze...

Il sistema usato nelle cassette è un nastro da 1/8 di pollice e contiene 4 trace (2 in un verso e due nell' altro alternate) e "viaggia" a 1,875 pollici al secondo (+ o - !) pari a 4,75 cm.

considera che il minimo dello standard professionale dell' epoca era il nastro da 1/4 di pollice con una traccia stereo in un solo verso con velocità di 15 o 30 pollici al secondo e quindi ti rendi conto della differente quantità di cristalli di ferrite, che compongono la parte leggibile del nastro, che le testine possono leggere in un secondo, cristalli di ferrite che magnetizzandosi tramite la testina di registrazione determinano la conversione "analogica" dei segnali in input e la loro quantità è direttamente proporzionale alla maggiore o minore qualità audio.

Un nastro a cassette a velocità standard può arrivare a riprodurre, nelle condizioni migliori di allineamento, bias e tarature varie, fino a 8 Khz nella banda alta delle frequenze quindi è normale avere un suono "scuro" che può anche piacere, che maschera alcuni difetti, ma non è la realtà.

Poi il fruscio...stavo sempre col cacciavite a tarare l' asse delle testine...
per ottimizzare il rapporto S/N si usavano i vari sistemi Dolby che falsavano molto il suono ma erano anche quelli che poi determinavano quel suono "compattato", che sembrava subito "serio".

I tanti standard di nastri: Fe2, Cromo, Dolby B, C...

La Fostex nei primi anni '80 ebbe un' idea felice: l' X15, un multitraccia a 4 piste su cassetta che correva a doppia velocità (3.75 pollici al sec.) e fù la prima rivoluzione x l' Home Recording, addirittura un mio amico ci registrava musica per sonorizzazioni...

Insomma, se parliamo di nastro 1/4 o 1/2 pollice pure pure, ma nastro a cassette!
Ema996 18-06-11 17.03
Se ti piace il nastro prova a registrare su DAT....emoemo od al limite per rimanere in tema di Compact Cassette potresti provare un DCC (sempre brevetto Philips come anche il famoso Compact Disc).....emo

Tante volte mi domando perchè la ricerca del "Vintage" porta la gente a fare delle scelte assurde........ So solo io e chi come me c'è passato le madonne tirate giù appresso alle varie registrazioni a nastro..... Capstain che non funzionano mai, Nastri che si stirano, Testine che si impastano, Magnetizzazioni che impazziscono, Fruscii che coprono tutto...... Troppe se ne potrebbero tirare fuori...... Senza parlare delle limitazioni tecniche di cui anche VinRoma ha accennato......emoemoemo
ziokiller 18-06-11 17.07
vin_roma ha scritto:
Insomma, se parliamo di nastro 1/4 o 1/2 pollice pure pure, ma nastro a cassette!

Ecco, quello che volevo scrivere io.

Finché vogliamo parlare della bontà del nastro, parliamo di 1/4" a 15 ips, ma anche a 7 ips... ma la cassetta proprio no! emo
ziokiller 18-06-11 17.09
Ema996 ha scritto:
Se ti piace il nastro prova a registrare su DAT... od al limite per rimanere in tema di Compact Cassette potresti provare un DCC


Scusa Emanuele, ma qui hai detto proprio 'na cacata! emo Se uno deve registrare su DAT o su DCC vale la pena che registra su Hard Disk... tanto sempre digitale è.


Ema996 18-06-11 17.20
@ ziokiller
Ema996 ha scritto:
Se ti piace il nastro prova a registrare su DAT... od al limite per rimanere in tema di Compact Cassette potresti provare un DCC


Scusa Emanuele, ma qui hai detto proprio 'na cacata! emo Se uno deve registrare su DAT o su DCC vale la pena che registra su Hard Disk... tanto sempre digitale è.


Lo so!!!!! Ma se uno vuole proprio usare un nastro....... al limite un ADAT.....emoemoemo
Cmq il DCC è anche un formato compresso (tipo Mini Disk anche se molto meno)emo
Narshell 18-06-11 18.34
Ema996 ha scritto:
Tante volte mi domando perchè la ricerca del "Vintage" porta la gente a fare delle scelte assurde........


semplicemente perché negli anni 90 ti sentivi sfortunato a registrare su nastro a cassetta (conosco gente che per un audacity si sarebbe fatta togliere un rene) mentre oggi fa figo avere le cose di merda giusto perché sono di merda. (generale nn mi riferisco a te parlo in "generale")
Io adoro molte sonorità vintage (suono prog anni 70 quindi figuratevi) e posso essere pure concorde nel ritenere la registrazione "analogica" come una piccola un'arte ma arrivati ad un certo punto (es caso delle cassette) se si vogliono fare cose serie a ste cose nemmeno ci si deve minimamente pensare.

purtroppo c'è anche da dire che oggi paradossalmente più persone riescono ad accedere a certe tecnologie ma sempre meno ne capiscono e sanno usarle. Di conseguenza anche se fai il prodotto di merda non tutti se ne rendono conto (anzi forse alcuni ti esalteranno addirittura "wow è vintage!!")

p.s. io ovviamente sono tra quelli che nn sanno usarle...purtroppo emo
Edited 18 Giu. 2011 16:40
anonimo 18-06-11 20.07
Ho una piatra singola JVC del 1997, la top di gamma, comunque una piastra consumer, niente di professionale. La pagai più di 700.000 lire.

Ha un suono pazzesco. Dolby HX PRO.

Con il nastro di tipo 4 arriva ad avere una risposta in freq di 10 - 21000 Hz (din) o 15 - 1900 (+ - 3db).

Il rapporto segnale rumore è in modalità standard, pesato in classe A di 59 db. Con il dolby C NR inserito ha un rapporto s/n di 79 db, più che sufficente per fare musica pop / rock. Non ci scaldi certo i "pianissimo" della classica. Rumore di fondo non se ne sente, fruscii neanche, solo un suono cremoso e compatto, è perfetta per passarci i loop di batteria o da usare in modo creativo.

Non la venderei manco morto.
Generale 18-06-11 21.37
Sì, so benissimo che quello che ascolto non è la realtà, però finalmente ho trovato il mio suono e sono talmente felice da voler condividere questa felicità con voi.
Comunque non ho ricercato alcun vintage (se l'amico di mio papà non mi avesse regalato quel registratore a cassette io non avrei nemmeno pensato di comprarne uno e avrei continuato con il solito metodo con audacity).
Comunque mi aspettavo una qualità nettamente inferiore e quindi sono rimasto impressionato positivamente.
Poi i gusti son gustiemo

PS: e poi ho notato che nel mondo HI-FI molti amplificatori e preamplificatori ritenuti al top sono valvolari.
Dai datasheet che ho avuto modo di leggere si parla di distorsioni dell'ordine dell'1-2% eppure vengono scelti perchè "scaldano" il suono (ma questo comporta che il suono ascoltato non sarà mai quello reale) quindi non è detto che i difetti di un oggetto siano negativi, certo è però che tutto dipende dai giìusti di una persona.
Edited 18 Giu. 2011 19:57
ziokiller 18-06-11 22.47
Come dice un mio amico... Imperfection is a feature emo
Generale 18-06-11 22.54
@ ziokiller
Come dice un mio amico... Imperfection is a feature emo
emoemo
Narshell 18-06-11 23.56
dirò na cosa ovvia ma io quel poco che ho registrato su cassetta usavo delle cassette al cromo e davano un risultato godereccio.

generale come stai registrando? acquisisci su cassetta, trasferisci su pc e lavori da li? o fai tutto "a mano"?
Generale 19-06-11 00.27
uso una cassetta al cromo e faccio tutto a mano (registro direttamente).
Non potendo gestire 4 strumenti alla volta (per suonare i doors quelli servono) devo accontentarmi di due (organo e basso) ma il risultato è abbastanza buono (se si vuole fare una demo dell'Xb1 in versione continental e della DX7 in versione piano bassemoemo)
Edited 18 Giu. 2011 22:30
vin_roma 19-06-11 03.10
Generale ha scritto:
PS: e poi ho notato che nel mondo HI-FI molti amplificatori e preamplificatori ritenuti al top sono valvolari.
Dai datasheet che ho avuto modo di leggere si parla di distorsioni dell'ordine dell'1-2% eppure vengono scelti perchè "scaldano" il suono (ma questo comporta che il suono ascoltato non sarà mai quello reale) quindi non è detto che i difetti di un oggetto siano negativi, certo è però che tutto dipende dai giìusti di una persona.
Edited 18 Giu. 2011 19:57


Infatti il bello, se vogliamo, di una volta è che il suono bene o male veniva caratterizzato dalle macchine (mixer, registratori, tipi di nastri) e dalle mani ci chi le usava. Era il risultato di un' alchimia mai uguale a se stessa. cambiare studio voleva dire cambiare radicalmente il suono, ognuno aveva la sua distorsione caratteristica, la sua aberrazione sonora, e le scelte erano dettate dal gusto personale.

giosanta 19-06-11 03.30
Al di la dei gusti personali, ma lasciatemi dire che il paragone con gli ampli a valvole non è perfettamente pertinente, il problema dei nastri magnetici è che se li vai a sentire dopo qualche anno può darsi, ma non è detto, che sopra non ci sia più nulla. Hanno il terribile difetto di essere soggetti alla smagnetizzazione, ed anche adoperando un Nakamichi Dragon il problema non si risolve.
efis007 19-06-11 03.41
La registrazione analogica su nastro magnetico può essere condiderata tra virgolette come fosse un processore del suono.
Oggi col digitale siamo abituati alla fedeltà "a specchio".
Entra X, senti X.
Col nastro è un po' diverso.
Entra X, senti Y, il suono subisce sempre una lieve deformazione a seconda del tipo di nastro e macchina.
Insomma il suono viene "effettato", subisce un ritocco.
E questo ritocco spesso porta il suono a diventare meno freddo, meno digitale, meno "troppo perfetto", col risultato che alle volte quel suono piace, è più morbido, più rotondo (soprattutto sui picchi in saturazione).
Far distorcere un nastro magnetico è molto diverso dal far distorgere un programma digitale.
Nel digitale l'andare "in rosso" quando si registra è diabulus, è suono orrendo, freddo, sempre.
Col nastro andare in rosso è personalizzare il suono, è colorarlo, è truccarlo.
Il bello del nastro magnetico è questo.

Tuttavia oltre ai pregi bisogna mettere in conto i difetti di tale sistema.
Che ahimè sono tanti rispetto al digitale.
Però devo ammettere anch'io che quei particolari pregi del nastro magnetico, oggi, ci mancano un po'.
Non è un caso se vengono prodotti dei plugin (tipo il "magneto") che cercano di emulare quella caratteristica "calda" che aveva il nastro magnetico.
Insomma col digitale abbiamo guadagnato tante cose, indubbiamente, ma ne abbiamo perse altre.
E' un po' come il concetto del transistor e della valvola (anche se il paragone non è propriamente azzeccato). emo
Edited 19 Giu. 2011 1:43
Generale 19-06-11 10.59
@ efis007
La registrazione analogica su nastro magnetico può essere condiderata tra virgolette come fosse un processore del suono.
Oggi col digitale siamo abituati alla fedeltà "a specchio".
Entra X, senti X.
Col nastro è un po' diverso.
Entra X, senti Y, il suono subisce sempre una lieve deformazione a seconda del tipo di nastro e macchina.
Insomma il suono viene "effettato", subisce un ritocco.
E questo ritocco spesso porta il suono a diventare meno freddo, meno digitale, meno "troppo perfetto", col risultato che alle volte quel suono piace, è più morbido, più rotondo (soprattutto sui picchi in saturazione).
Far distorcere un nastro magnetico è molto diverso dal far distorgere un programma digitale.
Nel digitale l'andare "in rosso" quando si registra è diabulus, è suono orrendo, freddo, sempre.
Col nastro andare in rosso è personalizzare il suono, è colorarlo, è truccarlo.
Il bello del nastro magnetico è questo.

Tuttavia oltre ai pregi bisogna mettere in conto i difetti di tale sistema.
Che ahimè sono tanti rispetto al digitale.
Però devo ammettere anch'io che quei particolari pregi del nastro magnetico, oggi, ci mancano un po'.
Non è un caso se vengono prodotti dei plugin (tipo il "magneto") che cercano di emulare quella caratteristica "calda" che aveva il nastro magnetico.
Insomma col digitale abbiamo guadagnato tante cose, indubbiamente, ma ne abbiamo perse altre.
E' un po' come il concetto del transistor e della valvola (anche se il paragone non è propriamente azzeccato). emo
Edited 19 Giu. 2011 1:43
quoto tutto
lonestar 19-06-11 13.36
Avevo un akai MG 614...quanto varrà oggi ? su ebay trovo un manuale a 45 dollari !

Bah emo