@ SMARTKID
A parita' di spesa.. per chi volesse addentrarsi nella vast e sviluppare uno strumento al meglio, troveresti piu' adatto puntare a pc3, o ad esempio invece ad una serie K?
Credo che la scelta debba essere fatta in termini diversi, ma onestamente non andrei mai a prendere la K2600 a meno che non si tratti del modello "XS" (non il Motif però
) con tutte le espansioni & co.
La PC3 per la V.A.S.T. è la scelta migliore, oltrettutto godresti del fatto che:
- pesa meno, ma resta uno strumento robusto;
- nella serie k (PC3k) c'è anche il campionatore;
- se non ti serve il campionatore, puoi spendere qualcosa in meno e prendere la PC3 a 76 tasti, che combinata a un expander (volendo sopperire alle carenze su alcuni suoni senza uccidersi programmando) secondo me non è lontana dall'essere lo strumento definitivo.
In pratica, con una spesa sotto i 3000€ hai praticità, possibilità infinite di programmazione e (visto che nella spesa è contato anche un rack a scelta) hai un parco suoni a 360°. Vedo bene una coppia PC3+Fantom XR oppure con un Motif-Rack XS, a seconda delle preferenze sugli acustici (io ad esempio mi orienterei più sul Motif, perché nel confronto preferisco sempre Yamaha come timbro).
Di contro, non hai uno strumento "plug&play": niente preset da riciclare (entro certi limiti naturalmente) e tanto lavoro di programmazione e studio da fare. Dipende dal tempo che uno ha intenzione di investirci: c'è chi dice, ed è un punto di vista più che lecito, "Sono un tastierista: lo strumento devo accenderlo ed essere pronto a suonare. Non ho voglia né tempo di perdermi tra menù di editing per ottenere un suono alla Jump (
ritorna sempre)"; oppure ci sono gli "smanettoni", ossessionati dalla cura del suono, dal numero di layer, un po' come me, che prima di tutto vogliono conoscere lo strumento che suonano e che, se per tirare fuori un suono ci mettono 2 giorni, non succede nulla.
Nessuna delle due "scuole di pensiero" è giusta o sbagliata, sono due modi di vedere le cose a seconda del modo di lavorare a cui uno è abituato. L'importante è il risultato
.
Saluti,
Maurizio