Oggi durante la mia passeggiata di pausa pranzo mi stavo interrogando su come un DCO come quelli dei Roland Juno, la cui unica sorgente di segnale è un condensatore che viene scaricato alla frequenza voluta (generando quindi una dente di sega) riesca ad ottenere segnali rettangolari/quadrati (ma non ho proprio niente di meglio a cui pensare...?
).
Gli elementi della mia riflessione erano questi:
1) 2 denti di sega, di cui una invertita e spostata in fase (oppure leggermente stonata), se risommate mi danno come risultato un'onda rettangolare (sperimentato personalmente sulla mia SY-77 quando ho avuto bisogno di emulare un oscillatore modulato in PWM)
2) Le linee di ritardo usate nei chorus analogici sfasano il segnale in base all'oscillazione di un LFO, quindi applicando una tensione continua alla relativa entrata il ritardo di fase rimane costante e non si sposta nel tempo, mantenendo altrettanto costante la frequenza del segnale (credo!)
Riflettendo sono quindi giunto a questa ipotesi: in un DCO del tipo di cui sopra viene derivato un altro segnale a dente di sega dall'uscita del condensatore, questo viene invertito (penso con un op-amp invertente), viene fatto passare attraverso una linea di ritardo il cui "amount" del ritardo è dato da una tensione continua (regolata tramite il potenziometro/slider Pulse Width) oppure da quella oscillante di uno degli LFO del synth (quando si vuole la PWM), ed il segnale così processato viene risommato al segnale originale, sfruttando l'inversione della forma d'onda e lo sfasamento dato dalla linea di ritardo per ottenere la rettangolare. Essendo che la frequenza di entrambi i segnali rimane uguale e si agisce solo sulla fase, sono quindi possibili anche modifiche statiche della larghezza dell'impulso, ottenute appunto regolando il pot/slider del PW, che sarebbero impossibili da ottenere se si agisse sulla frequenza del secondo segnale piuttosto che solo sulla fase.
Mi ci sono avvicinato oppure ho cannato completamente?
Magari c'è qualcuno che può aiutarmi a risolvere questa piccola curiosità...