@ anonimo
Rispondo:
sinceramente non saprei farti il paragone con le workstation in commercio (sono strumenti che ho sempre "snobbato", nel senso che non ne ho mai dovuta comperare una per le mie esigenze).
Fatto sta che le Akai MPC sono degli strumenti mirabolanti e rinomatissimi nell'ambiente elettronico in toto, dalla più spinta avanguardia intellettuale al più tamarro dei brani, e in quello hip hop. Sono particolarmente apprezzate all'estero, dove questi generi (forse più di nicchia che da noi) vanno forte.
Poco da dire: sono strumenti il cui nome è una garanzia. Sono particolari e devono piacere ma, se ti piacciono, non ce n'è per nessuno. Sequencer da paura, non hanno nulla da invidiare a nessuno (anzi...), editing accattivantissimo e la loro pincipale potenzialità sta nel fatto di poter caricare campioni da fonti esterne.
Sono, in conclusione, dei sequencer con potenzialità pressochè infinite, dettate dalla sola capacità dell'utente. Non saranno i più immediati ma sono di certo le groovebox (tra le) più potenti e versatili mai esistite.
Hanno anche pattern preimpostati ma la loro forza consiste proprio nell'editing...
Edited 15 Gen. 2011 1:11
grazie.
Io non conoscendo bene gli strumenti e non avendo modo di provarli sono riuscito solo a guardare video sul tubo che sono estremamente elettronici.....pure troppo, mentre io suono acid jazz e funky, quando non suono rock, blues e r&b
Da quando ho visto le nuove loop mashine roland i dubbi sono decisamente minori perchè credo di aver trovato quello che cercavo, ma comunque queste macchine mi incurioriscono sia come campionatore che come groove boxe, che come sequencer.
Il sequencer è in grado di gestire strumentazioni midi esterne complesse?
I campioni possono essere pilotati da una master esterna e suonati come un qualsiasi sampler?
Si possono creare pattern in estemporanea per creare improvvisazioni?
Sono già caricati campioni di batteria e pattern ritmici non elettronici?