afr ha scritto: Se questo suono è parte di un mix quanto sarà facile individuarne la natura?
la domanda non è affatto stupida.
In linea di massima sì: chi sa programmare sa fare anche "reverse engineering" (anche perché è così' che si comincia a programmare: pensi un suono, e lo smonti per capire come produrlo con una macchina).
Ma se chi ha fatto il mix è bravo, potrebbe non essere facilissimo.
Intendo: un bravo sintesista può usare un suono e farlo "sparire". Non lo senti, senti solo che un altro suono "suona bene".
A me capita di "pompare" il Vl-1, che è un po' freddino, con un layer di analogico. Sfido chiunque a dire che l'analogico c'è.
Ma è un esempio banale.
Un altro esempio è un noise filtrato che non si sente come parte del timbro del tastierista, ma come parte del reverbero.
Credo che produttori più bravi di me siano capaci di programmare un tappeto e non far nemmeno capire che lo stai sentendo. Diventa parte del "volume" complessivo dell'arrangiamento. Ho avuto queste sensazione in qualche disco.
(e il fatto che io abbia avuto il sospetto forse confuta la mia tesi: chi ha "orecchio di sintesi", qualcosa sgama comunque).
Ultimo esempio:
vorrei sapere CHI, ai tempi del vinile, e prima di averli visti dal vivo, e se non aveva un Marantz da multi-cubi,
ha analizzato il riff iniziale di chitarra di Smoke on The water, o Going home dei TYA,
e ha individuato il layer di hammond che rafforza il tinbro della chitarra (soprattutto in goin' home, versione di woodstock).
Io quando l'ho capito (ed ero un ragazzino) ci sono rimasto di merda.
Infine: ovviamente, tutti voi sapete che il suono di impressioni di settembre non è fatto solo con il minimoog: in studio avevano messo in layer un carinetto. Ascoltate bene, si sente.
Edited 27 Nov. 2010 17:04