Ho riscoperto il microwave

stesgarbi 07-11-10 18.23
In queste tre settimane ho avuto a casa un Waldorf Blofeld keyboard.
Bel synth, non c'è dubbio, con una programmabilità eccezionale e moltissime features, in termini di forme d'onda e routing.
Leggendo il manuale, devo dire che questo synth avrebbe delle potenzialità straordinarie . . . eppure . . . eppure . . .
eppure c'è sempre qualcosa che non mi convince nei suoni . . . belli, molto belli ma . . . mi sembrano sempre un po' "monchi" . . . "mancanti" di qualcosa (armoniche? frequenze? emo).

Così oggi, per pura "curiosità comparativa" dopo due anni ho rimesso in pista il Microwave I (rev 2) e . . . BOOMMMMM! . . . i suoni che uscivano dai monitor (KRK) mi hanno fatto quasi sobbalzare.
Pieni, taglienti eppure "pastosi", ricchi di armoniche . . danno una sensazione "tridimensionale" che il Blofeld proprio non ce la fa a dare.
Suonato in mix (con basso, batteria ed altri suoni) il Microwave I "buca" in modo addirittura "offensivo".
Suoni molto presenti, con una varietà sonora ancora eccellente ed una pasta che ricorda molto da vicino il PPG (probabilmente grazie a quel suo filtro analogico).

Conclusione: il MW I è più limitato, rispetto al Blofeld . . . ma per come suona non c'è confronto.
Non ho dubbi: mi tengo il MW (e me lo riscopro per benino) . . . . il Blofeld non rientrerà nei miei programmi di acquisto.

So che un MW I si trova a poche centinaia di Euro, sull'usato, ma non lo venderei nemmeno a 1000 Euro.

Stefano
Edited 7 Nov. 2010 17:28
ivanzajic 07-11-10 20.29
Credo che sia il filtro analogico Curtis a fare la differenza. Sarebbe interessante capire invece se esistono differenze in termini di qualità sonora con la serie Q, e anche fra lo stesso Q e il Blofeld.
Cerca di trovare il programmer midi Access per il microwave, è un must have per i possessori di questo synth
michelet 07-11-10 21.46
In termini generali, ho notato che esiste una legge (simile ad una di Murphy) per la quale si trova molto interessante il timbro di un sintetizzatore che abbiamo lasciato fermo per un certo periodo.
Dopo aver riconosciuto quella "freschezza" ed "innovatività" dei timbri di cui non ci eravamo mai accorti prima, averlo usato per un tre - quattro nuove composizioni, lo rimettiamo nel suo angolino perché ci accorgiamo che non ci piace più.
Per lo meno, a me capita così: riesumo uno Yamaha FS1R o Emu Morpheus, passo qualche settimana a programmare dei nuovi timbri, abbozzo qualche nuovo tema e poi... passo a qualche altro synth.
kyma1999 07-11-10 21.49
@ ivanzajic
Credo che sia il filtro analogico Curtis a fare la differenza. Sarebbe interessante capire invece se esistono differenze in termini di qualità sonora con la serie Q, e anche fra lo stesso Q e il Blofeld.
Cerca di trovare il programmer midi Access per il microwave, è un must have per i possessori di questo synth
le differenze tra blofeld e Q normale, ci sono eccome.....la serie microwave 1 è vecchissima, ha un suono di altri tempi che difficilmente si ritrova oggi.

il Q è gia un virtual analogue puro, a meno di non prendere la versione Q+ con filtro analogico che cmq ha un suono diverso dal microwave, ottimo ma diverso.
stesgarbi 07-11-10 22.55
@ michelet
In termini generali, ho notato che esiste una legge (simile ad una di Murphy) per la quale si trova molto interessante il timbro di un sintetizzatore che abbiamo lasciato fermo per un certo periodo.
Dopo aver riconosciuto quella "freschezza" ed "innovatività" dei timbri di cui non ci eravamo mai accorti prima, averlo usato per un tre - quattro nuove composizioni, lo rimettiamo nel suo angolino perché ci accorgiamo che non ci piace più.
Per lo meno, a me capita così: riesumo uno Yamaha FS1R o Emu Morpheus, passo qualche settimana a programmare dei nuovi timbri, abbozzo qualche nuovo tema e poi... passo a qualche altro synth.
In effetti . . . c'è del vero, in quello che dici.
Il problema è che, tra usati e occasioni, di synth ne abbiamo forse troppi e non ci preoccupiamo di spremerli come si dovrebbe.

All'epoca . . . quando l'acquisto di UN synth era l' "investimento della vita" . . . da quello strumento cercavamo di cavarci fuori qualsiasi cosa: da uno "stradivari" all'hammond, da "luckyman" alle voci umane ecc. ecc. .

E i suoni venivano fuori . . . certamente non uno "stradivari" . . . ma suoni che rendevano bene (ricordo ancora come all'epoca ho "spremuto" un Roland Alpha juno 1).

Oggi . . . mah . . . ho disposizione due terabyte di librerie sul computer, Andromeda, P08, Polyevolver keyboard, Neptune 1, Waldorf microQ omega MW 1 e 2, SY 77, Nord C2, NS NE3, Rhodes, Wurly, Voyager, MKS50, Poly800, Memotron, Motif ES Rack . . . è vero, ho accumulato questei strumenti in molti anni di acquisti e permute, ma a pensarci mi faccio quasi schifo.

Il tuo discorso, nel mio caso, calza a pennello.

Abbiamo a disposizione troppe cose.
Se spremessimo a dovere, per fare solo un esempio, anche solo un SY 77 più un Motif potremmo fare cose che un tempo sarebbero state solo un sogno (Am0 docet)

In quest'ottica, la mia voleva solo essere un'annotazione, nata dalla mia curiosità per il blofeld, che ad un certo punto ho voluto comparare con il MW1, scoprendo che quest'ultimo avrebbe ancora molte cose da dire, con una potenza sonica migliore di quella di un blofeld (IMHO) .
Stefano
gunt 08-11-10 13.14
la stessa impressione l'ho avuta io paragonando il blofleld al micro q.

premettendo che sono un semplice appassionato (livello di competenza nella programmazione: baseemo) e magari non so ancora spingere un synth oltre i suoi limiti e premesso che in ogni caso il blofeld è un synth che mi piace molto e lo uso più degli altri per questioni di praticità...

...avevo comprato il blofeld per sostituire il microq...ma alla fine alle mie orecchie il suono del blofeld non riesce a raggiungere il mirco q. Si avvicina ma gli manca sempre qualcosa. I suoni sembrano più impastati, meno profondi, di sicuro meno taglienti e senza la profondità del microq... in pratica se suono il blo il suono mi piace e mi esalta. Ma se poi provo a rifare lo stesso sul mq il suono mi piace di più!
..forse ancora non ho strizzato bene il blo, ma di fatto il microq non l'ho venduto ed è diventato un "insosituibile"... per ora....
Edited 8 Nov. 2010 12:14
prossi 08-11-10 14.57
Confermo, il Blofeld l'ho avuto per una settimana, alla prima occasione mi sono preso un uQ. Ora ho tra le mani un Microwave 1 e sto facendo i salti mortali per tenerlo... emoemo
michelet 08-11-10 15.29
stesgarbi ha scritto:
In effetti . . . c'è del vero, in quello che dici.

Attenzione che la mia non era una critica, ma una semplice constatazione per la quale mi ci sento dentro fino al collo emo
Tante volte cado nell'errore di pensare che avere tanti strumenti sia sinonimo di possibilità espressive. E' vero, ma in parte.
Poi mi accorgo che c'è sempre un parametro (non di sintesi, purtroppo emo) che manca: è il tempo. Siamo sempre di corsa, ci si riduce alla sera o nei fine settimana piovosi - sempre ché la famiglia non ci reclami - a poter mettere le mani sui nostri beneamati synth.
Poi ci accorgiamo che i pomeriggi passano in un soffio e... ci siamo limitati a strimpellare qualche motivetto per provare le migliaia di suoni a nostra disposizione. emo
Questo succede solamente con Reason, figurarsi quando si hanno a disposizione vari VST.

Non so se e quando, ma mi sto avviando verso l'idea di fare una cura snellente al mio setup: pochi strumenti ma molto versatili, in modo da limitare al massimo la difficoltà di gestione.
Da un certo punto dispiace sapere di doversi separare da strumenti a cui siamo affezionati, ma ogni scelta corrisponde ad un rinuncia visto che tutto non si può avere e conservare.
JM 08-11-10 15.42
Kyma1999 ha scritto:
la serie microwave 1 è vecchissima, ha un suono di altri tempi che difficilmente si ritrova oggi.


Confermo: personalità sonora da vendere, architettura ibrida affascinante - da un punto di vista teorico - e capace di sorprendere - da un punto di vista pratico.

Se piacciono i timbri ricchi di grit e al contempo cangianti, il Microwave I è una macchina da tenere in seria considerazione. Non male anche come palestra per entrare nel merito delle modulazioni emo

Ciao!
Jacopo
mao 08-11-10 16.55
Ah... non sono l'unico allora a pensare che il vecchio Microwave abbia ancora qualcosa da dire...

Il mio l'ho rimesso a nuovo sostituendo tutti i led e pulendo pulsanti e quant'altro. Sembra nuovo e dico la mia... il blofeld, il microwave II e waldorf largo scusate ma gli fan na pippa emo

Il microwave 2 l'ho avuto per un anno intero... Largo e Blofeld provati a fondo. Ma il "grit" del filtro analogico se lo sognano proprio. Aggressivo e caldo o pungente e metallico. Gran synth.