anumj ha scritto: Ma ogni giorno questo DNA viene decodificato e ricostruito pezzo per pezzo in cloni (e non solo) sempre più fedeli.
e qui si capisce l'errore, sia di anumj sia più generale.
Il "DNA" dell'analogico è perfettamente noto. Come il DNA umano è ampiamente esplorato.
Ma
mappare non significa riprodurre.
E' un problema di matematica e di fisica, che ziokiller ha accennato bene [e poi: quella dei 5 sensi è mitica: ieri sera ho
annusato un synth che sapeva di buono. Annata 1972, vitigno giapponese ma vignaiuolo americano]
non è possibile simulare, attraverso la mappatura di valori discreti, una variazione continua.
E se in un synth (esempio, modulare) interagiscono anche solo 5 o sei variazioni continue e i relativi feedback,
la quantità di dati discreti necessaria alla mappatura diventa esorbitante,
e l'informatica non ci sia nemmeno vagamento avvicinando.
esempio di patch non replicabile:
synth modulare
oscillatore 1, prelevo uscita di 3 forme d'onda diverse, fra cui pulse
oscillatore 1, prelevo uscita di 3 forme d'onda diverse, fra cui pulse
I due oscillatori sono legati a fonti di alimentazione diverse, hanno un leggerissimo drifting non sincronizzato
modulo le pulse dei due oscillatori con due diversi lfo, lentissimi nma a velocità diverse, anzi a velocità che variano seguendo altri due lfo
modulo l'ampiezza dei due lfo con altri due lfo
Mixo verso filtro
modulo frequenza filtro con uscita di unità random
E non ho ancora cominciato a usare inviluppi
Invito Anumy a prendere carta e penna e mettere giù a grandi linee l'algoritmo che consente di calcolare cosa ne esce.
E a valutare che numeri escono (teniamo conto che lo scanning digitale di un pot di sintetizzatore, ai massimi livelli [moog voyager e simili] viaggia a circa 8000 step
Cioè: due potenziometri mossi contemporaneamente hanno 8000 x 8000 posizioni reklative, DOPO ESSERE GIA' STATI DIGITALIZZATI.
Provate solo a calcolare i passaggi che ho descritto sopra a colpi 8000 elevato a vari esponenti
E io sto dicendo che usando i controlli di voltaggio quelle posizioni sono... svariati ordini di grandezza più numerose.
E qui entra in gioco l'annotazione di ziokiller:
magari l'orecchio analitico non percepisce tutte quelle sfumature,
ma anche se sei sordo perché il CD e il computer ti hanno diseducato,
le percepiscono la tua lingua, le tue mani, le tue palle.
[oops: si può dire "parametro"?]
POSCRITTO: nella mia esposizone qui sopra, fra l'altro, ho paradossalmente
semplificato la questione:
perché ho parlato soltanto dei CONTROLLI delle componenti, una sull'altra.
non ho parlato dei valori
interni delle componenti, la cui variazione continua implica altrettante correlazioni.
Cioè: prima di "mappare un lfo che modula un filtro", bsiogna riuscire a "mappare le singole componenti del filtro".
Sennò, diciamolo chiaramente:
a oggi la tecnologia VA si limita a "simulare" (ma dài, diciamolo: a CAMPIONARE) il comportamento finale, l'uscita audio di alcune combinazioni di moduli di sintesi ,
non mappa le componenti,
perché non può mapparne e emularne il funzionamento materiale
e qui sta la differenza fra avere davanti un elettrone, e "la fotografia di un elettrone".
Edited 8 Set. 2010 13:52