Prova parallela di roland gaia e korg r3: impressioni.

VictorPopuli 26-08-10 20.26
Ciao a tutti, questo è il primo post che apro nel forum, pur avendo risposto ad alcune argomentazioni inerenti alla fonica e ai mixer.

Stamattina sono stato, assieme ad alcuni colleghi del service per il quale collaboro, in un noto negozio musicale del quale farò il nome solo in privato, non conoscendo il regolamento del forum in merito alla "pubblicità" spontanea. Ho avuto dunque l'occasione di provare diverse cose, tra cui Yamaha CP1, Virus Indigo, il famoso e piccolo Mopho, e anche due synth che non avevo mai avuto sottomano: Roland Gaia e Korg R3.

Inizialmente provo il Gaia, attratto dal prezzo assurdo di 480 € nuovo! Costruzione solida, la tastiera è di dimensioni leggermente inferiori allo standard di synth e masterkeyboard, ma è molto stabile e a mio giudizio piacevole. Inizio con le cuffie, poi passo all'impianto del negozio. Il synth è davvero convincente, anche per quanto riguarda lo chassis! I fader sono belli e precisi, i potenziometri forse un po' leggerini nella rotazione. Il synth è molto intuitivo, essendo tutti i controlli spiattellati sotto mano. Un novizio della sintesi sottrattiva ha un apprendimento pratico facilitato, con questo synth. Per quanto riguarda la sonorità, la reputo convincente. Ho suonato i preset e cercato le modifiche che più avrebbero fatto capire le potenzialità di questo synth. Il tocco forte, a mio avviso, sono i tre oscillatori che permettono di sbizzarrirsi, e anche il filtro, davvero preciso. Buoni gli effetti integrati, programmabili e controllabili anche mediante il D-Beam. Inutile la funzione "Cancel center", cioè la classica funzione di "esclusione vocale" e degli strumenti che stanno al centro del pan. L'hanno inserita forse per esercitarsi negli assoli, o per i giovani che vogliono fare karaoke. Incomprensibile la presenza del vano batterie. Forse utile per suonare lo strumento con le cuffie in una trincea, o in aereo. Ora che ci penso, nei viaggi lunghi, non sarebbe male portarsi il Gaia come bagaglio a mano con le batterie. Ma non so quanto esse possano durare! Nota negativa, la monotimbricità. Lo split della tastiera sarebbe stato comodo, soprattutto per lasciare un arpeggio e fare assoli nell'altra parte, o sfruttando il tutto con una master in un diverso canale midi. Conclusione: un synth interessante, anche se mancava un po' di... carattere. Diciamo che mi sono divertito a spippolarlo, e stavo pure per portarmelo a casa. Tuttavia, forse ero attratto più dal prezzo che dal suono. Ma davvero, volevo portarlo a casa! Poi, preso dal rimorso per aver trascurato il Korg R3, chiedo all'addetto tastiere di attaccare il synth/vocoder all'impianto.

Dunque, passiamo al Korg R3. Costruzione più giocattolosa del Gaia, ma esteticamente carino. Le plastiche sono più scialbe, meno solide, e la tastiera è di dimensioni standard, ma un po' gommosa al tatto. Inizio a scorrere i preset e... mi ha spettinato! Si è accorta perfino una cantante che era con me. Aveva giudicato "figo!" il Gaia, e mi diceva di prenderlo. Ma quando ha sentito l'R3, si è accorta della differenza. La pasta sonora era notevolmente più spessa. Proprio una sensazione di range di frequenze. Come passare da un'autostrada a due corsie a una a tre corsie, non so se capite la mia sensazione. I preset sono meglio organizzati, e rispetto al Roland c'è un grosso vantaggio: i quattro knob possono sembrare insufficienti nel numero, ma per ogni preset sono associati a un valore che stravolge il suono.

(Continua)
VictorPopuli 26-08-10 20.48
(Continua)

I valori associati ai quattro knob possono essere modificati, o comunque i menù selezionabili mediante l'apposita rotella sono intuitivi e consequenziali. Dunque, non è difficile capire la catena della sintesi sottrattiva e sperimentarla a dovere. Il vantaggio rispetto al Gaia sta nel fatto che i potenziometri dell'R3 sono marcati sia analogicamente, con il tagliettino bianco che fa da indice, sia digitalmente, con i led verdi stile NordLead 3. Inoltre, i potenziometri risultano inefficaci fin quando il valore dell'indice analogico non equipara i led digitali: solo in quell'istante la modifica del valore prende piede. Nel Gaia invece si è, paradossalmente, meno facilitati, poiché per ogni suono si è fermi alla disposizione di knob e fader precedente, dunque è difficile capire come il suono è costruito, se non spippolando ciascuna funzione (procedimento macchinoso) o usando l'editor per PC. Ma non dimentichiamoci che anche l'R3 è provvisto di editor. Passo al vocoder, e ammetto di essermi davvero divertito. Molto più usabile del vocoder del Micron, e il microfono in dotazione è di buona qualità. Peccato che la base sia un po' oscillante nell'xlr posto nel pannello della macchina. L'arpeggiatore dell'R3 doppio e configurabile mediante i led/pulsanti: è davvero facile crearsi un arpeggio personalizzato. Numerosi inoltre i timbri di origine tipicamente Korg, come qualche basso molto interessante. Plus dell'R3: la bitimbricità. E' possibile splittare la tastiera e dividerla così in due zone, ottimo per lasciare un arpeggio e suonare un riff nell'altra parte. La tastiera, peggiore rispetto al Gaia, è tuttavia resa suonabile dall'eccellente (a mio giudizio) dinamica del synth. Non so se è il merito dell'uscita dell'R3 con un volume decisamente più alto del Gaia, ma l'impressione che ho avuto sta proprio nel fatto che il Gaia mi ha coinvolto più per le caratteristiche e la costruzione che per il suono, tant'è che nonostante il prezzo ottimo avevo ancora qualche perplessità, mentre l'R3 come suono è secondo me decisamente più performante e "coinvolgente", per quanto entrambi i synth non siano analogici (e lungi dal volerlo sembrare). Dimentichiamoci dei 2 oscillatori o dei 3, del numero degli effetti, di questo e quello, e cerchiamo di capire cosa la macchina può davvero darci. E a posteriori, credo che R3 sia un prodotto più performante e utile di Gaia, tuttavia a un costo più elevato (600 € nel negozio dove sono stato).

Ricapitolando

Roland Gaia
- Plus: Controlli real time, costruzione solida, filtri, effettistica on board
- Minus: suono poco incisivo e convincente, giocattolosità dei potenziometri

Korg R3
- Plus: Knob con led, suono grasso e incisivo, vocoder, preset creativi e ispiranti, wheels del pitch bender e della modulation piccole ma gestibili in modo ottimale, presenza di display multipli.
- Minus: costruzione un po' giocattolosa, tastiera gommosa, mancanza di più controlli real time.


Paradossalmente, ritengo più facile per un novizio della sintesi utilizzare l'R3 che il Gaia, per i motivi legati ai led attorno ai potenziometri. Certo, andando a casaccio sul Gaia, un ignorante di sintesi sottrattiva dopo un giorno riesce a tirare fuori un suono simile a quello voluto. Ma l'R3 è secondo me più user friendly, e il suono mi ha fatto desistere dall'acquisto non assolutamente preventivato ma quasi certo del Gaia, pur avendo avuto qualche riserva sulla sonorità del Roland.
VictorPopuli 26-08-10 20.50
Mi piacerebbe conoscere le vostre opinioni a riguardo. Spero di riuscire a creare una bella discussione su due synth che si prendono a gomitate nella fascia entry-level ma che possono, a mio avviso, stare in mezzo a set up ben più costosi.

Voti

Roland Gaia: 7+

Korg R3: 8,5



Tocca a voi. emo
johnny81 26-08-10 22.27
Non conosco nessuna di queste 2 macchine, di conseguenza non posso dire la mia, ma ti do un SUPER THANKS per l'accurata recensione che hai fatto emo
VictorPopuli 26-08-10 22.31
Gentile! Se hai qualche domanda, chiedi pure. Ovviamente, spero di poter rispondere in base alla conoscenza, seppur leggera e di impatto, di questi due VA. emo
VictorPopuli 26-08-10 22.39
Suono le tastiere per diletto, ma lavoro nella musica come tecnico del suono in collaborazione con alcuni service. Grazie del benvenuto! emo
tastotosto 26-08-10 22.55
Ma prima di acquistare il Roland JP800 stavo per acquistarlo pure io...poi andai sul JP l'offerta era troppo allettante, poi avevo paura di avere dei doppioni avendo già la KoRG TR61, di cui sono strafelice.

Ha molte frecce da scoccare questa macchina rispetto al Roland-Gaia
- Suono morbido rispetto al suono leggermente acido di Roland...
- Utilizza il motore sonoro Radias, quindi modellazione analogica, campioni PCM waves e Drum kits,..
- Dimensione dei tasti normali...
- Vocoderer con la funzione Format Motion permette la creazione di timbriche dall'effetto parlante!
- Facile utilizzo e intuitivo...tra l'altro tieni presente che avere tutti quei parametri da controllare, in real time molto spesso potrebbe essere moooooolto pericoloso...

Voto Korg R3 : 9,5


- mi merito un thanks che dici ?
emo
Edited 26 Ago. 2010 20:56
MacJack 27-08-10 00.35
Ok vi odio. L'R3 si è ufficialmente inserito nella lista dei possibili synth che potrei comprare, e al posto del Gaia direi.
Sto guardando dei video... molto ben suonante e molto potente però vorrei sapere:
rispetto ad un ALESIS Micron / Akai Miniak, chi la spunta?
Edited 26 Ago. 2010 22:37
ermusicista 27-08-10 02.11
tra i 3 sceglierei l'alesis ion e lo scarso di controlli rt micron( suonano divinamente ), e vivrai felici anni di virtual analog . se hai occasione di sentire gli alesis, fallo.. l'akai non l'ho mai sentito. come smanettamento sono assolutamente favorevole al roland . del korg ho sentito qualcosa ma no ho approfondito
Edited 27 Ago. 2010 0:14
giacomo_torino 27-08-10 02.53
VictorPopuli un thanks meritatissimo per la interessante e dettagliata comparazione
emoemo
e benvenuto in questa gabbia di matti... emo
SMARTKID 27-08-10 03.15
ma dai... gabbia di matti??

emoemoemo
quando mai..emo

emoanche da parte mia, recensione ottima e molto precisa! se tanto mi da' tanto...

Ciao SK
JPJ 27-08-10 03.40
Io ho avuto l'R3.... è stupendo.

Non si può però dire che sia un entry level. Quindi non andrebbe comparato col Gaia.

L'R3 ha il motore sonoro del Radias (anche quest'ultimo lo ho avuto e vi assicuro che è vero), la qualità è superba. Ha dei VA da paura e un ottimo vocoder. Inoltre è leggerissimo e si rimane sempre impressionati quando si sente cosa fa questa macchina che al primo tocco sembra solo un giocattolino, vero? emo

Grazie comunque per la tua recensione! emo
VictorPopuli 27-08-10 03.50
@ MacJack
Ok vi odio. L'R3 si è ufficialmente inserito nella lista dei possibili synth che potrei comprare, e al posto del Gaia direi.
Sto guardando dei video... molto ben suonante e molto potente però vorrei sapere:
rispetto ad un ALESIS Micron / Akai Miniak, chi la spunta?
Edited 26 Ago. 2010 22:37
Conosco il Micron, usato alcune volte in uno studio. Secondo me siamo lì, con l'R3. Forse il Micron appena sopra. Ma tieni presente anche della facilità di utilizzo dell'R3 e della presenza dell'Editor. Non è cosa da poco...
Tu hai mai provato R3 e Gaia? Che ne pensi del mio giudizio?
VictorPopuli 27-08-10 03.53
Grazie per i "benvenuti". emo
VictorPopuli 27-08-10 04.03
@ JPJ
Io ho avuto l'R3.... è stupendo.

Non si può però dire che sia un entry level. Quindi non andrebbe comparato col Gaia.

L'R3 ha il motore sonoro del Radias (anche quest'ultimo lo ho avuto e vi assicuro che è vero), la qualità è superba. Ha dei VA da paura e un ottimo vocoder. Inoltre è leggerissimo e si rimane sempre impressionati quando si sente cosa fa questa macchina che al primo tocco sembra solo un giocattolino, vero? emo

Grazie comunque per la tua recensione! emo
Beh alla fine forse nemmeno il Gaia è tanto entry-level. Entry-level dovrebbe essere un prodotto di fascia bassa laddove esistono prodotti di fasce superiori. Ad esempio, io possiedo tre mixer Allen&Heath. Lo Zed è entry-level, il Wizard è di livello medio, il GL è di livello medio alto, l'ML (che vorrei avere, ma non ho) è di livello alto. Sempre parlando di banchi analogici appetibili. Non sto parlando di SSL, ovviamente.
Il Gaia è l'unico synth Roland che integri una modellazione analogica, con le dovute differenze rispetto ai VA veri e propri approfondite in qualche thread nel passato, oggetto di ricerca da parte mia. Sopra di esso c'è il V-Synth, che è una macchina con una concezione personalissima di sintesi, e per questo eccellente. Ma sulla fascia dei Virus, dei Nord Lead, Roland non propone nulla. Propone il Gaia, ma non ci si avvicina. Ho usato il termine entry-level con il solo riferimento alla fascia di prezzo che i due prodotti occupano. Alla fine, 480 € per un Gaia nuovo sono ottime! E ancora ho la tentazione di tornare nel negozio e di prenderlo, se non altro per approfondire un po' la sintesi sottrattiva senza svenarmi, con un prodottino che posso suonare anche in macchina quando non guido. Ora che ci penso, posso collegarlo alla presa AUX della mia auto. Fantastico! emo

Mi interesserebbe conoscere le opinioni di chi ha avuto modo di paragonare R3 e Gaia, e cosa pensa dell'uno e dell'altro. Sono pronto anche a essere sconfessato! emo
JM 27-08-10 10.47
VictorPopuli ha scritto:
Paradossalmente, ritengo più facile per un novizio della sintesi utilizzare l'R3 che il Gaia, per i motivi legati ai led attorno ai potenziometri.


Condivido in larga parte la tua analisi. Trovo Gaia un prodotto interessante sul piano commerciale (= synth economicamente accessibile, completo, ergonomico), meno interessante sul piano della pura prestazione sonora. Del resto non si può pretendere di fare il pranzo di nozze con i fichi.

Non sono invece convinto del fatto che R3 aiuti un novizio ad impratichirsi intuitivamente con la sintesi. Pochi controlli = frequente ricorso ai menù, nella migliore delle ipotesi; nella peggiore il novizio, desideroso di appagamento ma comprensibilmente confuso, potrebbe essere tentato di fossilizzarsi su quei quattro parametri in croce che si trova davanti, e amen. Con questo non voglio certo sostenere che R3 sia una macchina esoterica, anzi: è un piccolo, validissimo mostriciattolo da tenere in seria considerazione... soltanto, sul piano dell'ergonomia, non lo definirei troppo immediato.

In ogni caso: grazie delle tue osservazioni, e benvenuto nel forum. Thanks!

Ciao!
Jacopo
salvafunk 27-08-10 11.19
Un thanks meritato a Victor, che non poteva presentarsi meglio a tutti gli adepti del forum.
Mi è piaciuto l'approccio tecnico/professionale neutro, bravo!.

Il Gaia l'ho provato in maniera fugace, quindi il mio giudizio è sospeso. Pero' mi pare un synth divertente per la sua struttura, d'altronde quando iniziai io ce li saremmo sognati synth di quel genere a quel prezzo,(quando ho iniziato eravamo già in epoca digitale). appena posso faro' una prova.

L'R3 invece lo conosco abbastanza . Sul fatto che suoni bene sono ampiamente d'accordo.
Pur non avendo un'interfaccia "analogica" è strutturato in modo efficace, e si riesce velocemente a trovare cio' che si cerca. Sonorità molto carica e "lucida" in perfetto stile Korg, anche se meno scintillante e più tonda nei confronti della scheda Radias dell'M3 ( sono la stessa cosa. la differenza credo la facciano i convertitori e gli stadi di uscità dell'M3, più trasparenti e più sbilanciati sugli alti).
Sempre terribilmente belle le forma d'onda DWGS. Alcuni cori, flutepad, Electricpianopad, hanno sempre quel bellissimo impatto "etereo" fine anni '80. Infatti trovo l'R3 molto trasversale ,meno "progressive" e più pop anche se è perfettamente in grado di generare lead potenti di vecchia memoria.
clouseau57 27-08-10 11.22
Benvenuto !
emo
tastotosto 27-08-10 11.41
Una pulce.....emo
Alla stessa cifra puo prendere una Tr61...(USATO) ma hai 61 tasti e 64 note di polifonia,emo peso trascurabileemo, controlli in real time... ovvio non come in R3....tutti i suoni della Tritonemo...possibilità di scheda-campionatore...

...hoplà ...in ponte!
emo



Edited 27 Ago. 2010 9:41
VictorPopuli 27-08-10 12.33
@ JM
VictorPopuli ha scritto:
Paradossalmente, ritengo più facile per un novizio della sintesi utilizzare l'R3 che il Gaia, per i motivi legati ai led attorno ai potenziometri.


Condivido in larga parte la tua analisi. Trovo Gaia un prodotto interessante sul piano commerciale (= synth economicamente accessibile, completo, ergonomico), meno interessante sul piano della pura prestazione sonora. Del resto non si può pretendere di fare il pranzo di nozze con i fichi.

Non sono invece convinto del fatto che R3 aiuti un novizio ad impratichirsi intuitivamente con la sintesi. Pochi controlli = frequente ricorso ai menù, nella migliore delle ipotesi; nella peggiore il novizio, desideroso di appagamento ma comprensibilmente confuso, potrebbe essere tentato di fossilizzarsi su quei quattro parametri in croce che si trova davanti, e amen. Con questo non voglio certo sostenere che R3 sia una macchina esoterica, anzi: è un piccolo, validissimo mostriciattolo da tenere in seria considerazione... soltanto, sul piano dell'ergonomia, non lo definirei troppo immediato.

In ogni caso: grazie delle tue osservazioni, e benvenuto nel forum. Thanks!

Ciao!
Jacopo
Hai ragione da vendere Jacopo. Tutto sta alla persona che si trova davanti lo strumento. Se è pigro, rimane pigro, e non c'è verso di imparare nemmeno con il Gaia. Ritengo l'R3 facile perché i 4 knob cambiano la funzione in base alla patch, modificando di conseguenza 4 parametri che effettivamente stravolgono il suono. In ogni caso, la consequenzialità dei menù è abbastanza agevole, anche rispetto ad un Alesis Micron ad esempio. Geniale è a mio avviso l'utilizzo dei display sopra agli knob che indicano valore e funzione, e soprattutto i led verdi attorno al potenziometro che indicano il valore e che evitano il salto.

Ciao!