Sono sempre più convinto che per acquistare vintage oggi, lo si debba fare con lo spirito del kamikaze.
Voglio dire, ci sono strumenti ricercatissimi, preziosissimi (forse perché qualche pazzo collezionista ha attribuito loro tale valore ed al quale tanti hanno dato seguito) per i quali diventa un'impresa trovare pezzi di ricambio, se non cannibalizzando altri esemplari simili.
Di conseguenza, se non si è capaci di effettuare riparazioni in proprio, bisogna per forza mettersi in mano di centri d'assistenza con tutte le incognite del caso: dalla riparazione efficace e costosa a quella devastante dove il tecnico giustifica la propria imperizia e faciloneria con un "l'operazione è riuscita ma il paziente è morto".
Parlo per esperienza avuta, seppur limitata, con Roland JX-10, un synth che ha 27 anni sulle spalle e al quale ne ho affiancato un altro, nella malaugurata ipotesi dovesse servirmi per pezzi di ricambio.
Alla fine, tra acquisto e manutenzioni varie, ho investito poco più di un migliaio di euro per due esemplari di JX-10 ma non so quanto dureranno ancora. Figurarsi con strumenti che costano 4-5 volte tanto se vale la pena imbarcarsi in avventure simili...
A mio avviso, oramai, acquistare vintage è come fare il gioco del cerino. Prima o poi ci si brucia le dita.