allora so che è un discorso trito e ritrito questo del pianobar. mi sono permesso di aprire un 3d nuovo affinchè possiate spiegare il pianobar a me che non ho mai visto la musica da questa prospettiva. vado al sodo.
ho 22 anni, e benchè il mio obiettivo principale sia ancora lo studio (frequento il I livello in conservatorio) mi guardo attorno se c'è la possibilità di guadagnare qualcosina. come fanno in molti faccio le serate col gruppo, qualche lezione di piano.....e poi c'è il pianobar. questo sconosciuto. spesso mi sento dire "guido ma perchè non fai un po' di pianobar....c'era un tizio l'altra sera che senza suonare un nota..faceva finta...mezzo stonato...si è preso 400 euro!"
ora il mio obiettivo non è nè guadagnare 400 euro a sera nè prendere in giro il pubblico....voglio solo capire, col vostro aiuto, se è possibile mettere qualcosina in tasca con dignità.
non avevo mai preso in considerazione la questione in quanto il mio approccio alla musica è l'opposto di quello che credo serva in questi contesti. per farvela breve, capacità improvvisativa zero, non suono una nota che non abbia già provato a casa (vabè l'assoletto su set the controls lo improvviso dai
), ma l'improvvisazione quella seria....con armonie e accordi non è pane mio. poi dovrei andare in duo perchè non so neanche cantare!
poi però in questi mesi il pungolo si è fatto più forte, ho vinto il timore e ho immaginato la seguente possibile situazione.
1) duo. io al pianoforte digitale e un cantante, che strimpella anche la chitarra dovesse servire
2) crearsi nell'arco di qualche mese un repertorio più o meno fisso di un centinaio di brani (sono pochi?)
3) cercare di arrangiare un 20-30% di questo repertorio in maniera totalmente live. piano e voce per intenderci.
4) suonare il resto su basi. AH ERESIA! si lo che a questo punto molti di voi sbotteranno. ma credo che esista una via di mezzo tra il karaoke e la difficoltà di tenere su un brano di musica leggera solo col piano. infatti la mia idea era quella di suonare sulle basi con i suoni del mio stage piano, ovvero piani acustici, elettrici e strings. è una pia illusione? mi prendo in giro o può essere una alternativa?
5) il repertorio. beh qui se andassi a gusti miei mi farebbero vedere l'uscita dopo pochi minuti. sono consapevole di dover fare dei compromessi. ma proprio lo sputtanamento totale lo vorrei evitare.
posso sopravvivere senza fare gigi d'alessio o i negramaro? senza pezzi danzerecci tipo YMCA o l'ultimo singolo americanozzo?
penso che insisterei molto sulla musica italiana (da battisti ai litfiba) e sul buon pop straniero (da simon e garfunkel a sting). anche pezzi movimentati ovviamente...e anche pezzi più recenti.
6) l'approccio al pubblico. non ho in mente il pianobar da intrattenimento. non inviterò tutti "a guadagnare il centro della sala e alzare prima il braccio sinistro e poi il destro". non ho in mente di avere il momento del karaoke. è chiaro che so benissimo che in questi casi è importante stabilire un buon rapporto col pubblico, quindi cercherei si di coinvolgerlo...ma evitando lo stile villaggio vacanze, cercando di tenere un certo stile.
anche perchè di fare certe cose proprio non sono capace.
poi è chiaro se la zia della sposa vuola cantare perdere l'amore non le do un calcio in bocca. avrò cura di girare con un migliaio di basi karaoke per ogni evenienza perchè so che succedono queste cose. ma non deve essere la regola.
Edited 2 Lug. 2010 1:25