fattibilissimo.
usare un synth con scale variabili.
Qualsiasi workstation digitale recente di buon livello consente di farlo.
Puoi intonare la scala e suonare (a quel punto il midi registra le microintonazioni come "pitch bend" aggiuntivi alla nota che suoni)
oppure puoi scrivere in midi per il temperamento equabile, e poi attribuire la scala pitagorica alla patch (flauto o quel che è) con cui "esegui" il midifile.
Se hai un vecchio synth la chiave è l'uso del controller midi "pitchbend", da includere fra i controller della nota che vuoi microintonare (il pitchbene come CC non è necessariamente lento e udibile come il bendiong di una chitarra, se lo scrivi direttamente nel sequencer "stona" la nota di Tot 127simi, che è accuratissimo).
Su m3 c'è una scala "pythagorean" fra i preset.
Già che poni la questione,
c'è invece un'altro aspetto che credo soltanto con un modulare si possa risolvere:
cualche tempo fa ho discusso con un tizio che insegna fisica e che studia le scale microtonali. Aveva realizzato una bellissima composizione, ma "suonava malissimo".
Il problema era che i CAMPIONI che usava erano stati campionati in temperamento equabile: cioè, le armoniche dei suoni NON erano intonate a dovere. Correggere il tuning della nota non correggeva le armoniche, e il TIMBRO "stonava".
Bisogna creare dei suoni "intonati" alle note che suoni.
Un lavoro enorme in questa direzione lo ha fatto Wendy (Walter meno mezzo chilo) Carlos ai tempi dei suoi SOB, SOB2 e SOB 2000.
Se ti procuri il cofanetto uscito qualche anno fa di WC, c'è un CD in cui lei stessa spiega, facendolo sentire, questo problema e come lo ha risolto. Nel disco si sente lei che smanetta sul filtro per far "quadrare" il timbro con la nota. Affascinante.
Io lavoro spesso con la scala araba, e sono andato a copiarmi delle patch da arranger da pianobar/festa di matrimonio arabi [settaggi di vibrato e pich bend[ proprio perché i timbi occidentali suonavano male semplicemente variando l'intonazione della scala in termini digitali.
Edited 15 Mar. 2010 17:46