Pianoforte: corsa dei tasti,diff tra acustico e dgt.

gig69 08-03-10 15.37
Noto sempre più spesso che nei pianoforti acustici la corsa del tasto ,l'escursione insomma, è più limitata che non nei digitali.
Quali sono i pianoforti dgt che hanno una corsa più ridotta? (cosa che preferirei )
Mi sembra che il kawai MP8 è uno di questi,,,confermate?

Una corsa più ridotta dovrebbe favorire la velocità d'esecuzione a scapito forse di un più impegnativo controllo della dinamica?

la parola ai pianisti emo
Edited 8 Mar. 2010 14:39
Parsifal 08-03-10 15.50
come sempre anche negli acustici ci sono differenze notevoli riguardo alla corsa dei tasti. Ricordo quando una volta provai uno Steinway gran codaemoemoemo...aveva una corsa molto breve!! All'inizio infatti ho avuto qualche difficoltà...mentre altri acustici di altre marche hanno una corsa più lunga. Comunqnue in genere magari è come dici tu, che i digitali hanno una corsa più lunga..
gig69 08-03-10 15.53
Già che siamo in tema,chiedo un parere su questo timbro di pianoforte che ho editato partendo da un multisample di GrandPiano yamaha trovato in rete, i livelli di dinamica del multisample originale ,così come la programmazione della risposta dell'amp alla dinamica lo rendevano insuonabile.
Ho riprogrammato quasi tutto da zero ,i layers sono circa 16,si và da un pianissimo vellutato e pieno ad un bel fortissimo ricco di armoniche,a me il timbro piace moltissimo e lo stò utilizzando sempre più spesso.
Ho strimpellato giusto 2 accordi per evidenziare le varie dinamiche :
Yamaha Grand

alibi72 08-03-10 15.53
una corsa ridotta mi e' sembrato di notarla nel roland RD 700 GX, l'ho provato tempo fa, chiedo conferma a chi lo possiede..
MadDog 08-03-10 16.00
FP-7.
Non è fissazione, ma secondo me ha la corsa più simile ad un acustico.



Comunque sugli acustici, sia la corsa che il peso dei tasti, la puoi modificare a piacimento: se per il peso vengono tolti/aggiunti i pesetti all'interno dei tasti, per la corsa vengono aggiunti/tolti dei feltrini tondi, su cui il tasto finisce la sua corsa:

Quei "tondini" verdi, sui perni dei tasti, subito prima della barra dei sensori del silent:

Quindi anche tra acustico e acustico c'è tantissima differenza. In ogni caso Steinway & Sons hanno una tastiera molto pesante quindi è assai probabile che sia regolata una corsa minore (è più sopportabile)... Poi dipende da pianista a pianista!
In generale comunque hanno una corsa molto più ridotta (si parla di mm, ma comunque su un totale massimo di 12-13 mm di corsa a bordo tasto, non è poco anche 2 mm in meno)!

Ciò che sugli acustici è sempre migliore, è il bilanciamento della leva creata dal tasto (lungo 25-30cm), ben imperniata e coi pesi giusti (su cui va poi registrata tutta la meccanica ovviamente). Bene, se pigiate un tasto di un acustico, sentite che il fulcro è fermo, il tasto non prende più accelerazione di quella che gli date con la forza delle dita!
Mentre ahinoi tantissimi digitali (si sente in tanti Yamaha) non riescono a riprodurre questa cosa, sentite come un peso che improvvisamente sparisce o comunque si modifica sotto le dita, dopo che avete cominciato ad abbassare il tasto.

E' difficile da spiegare, però basta mettere 2 manine su, che si realizza subito!


ps. molto bello quel timbro di piano, dopo lo ascolto meglio, comunque proprio bello!emo
Edited 8 Mar. 2010 15:02
gig69 08-03-10 16.09
@ MadDog
FP-7.
Non è fissazione, ma secondo me ha la corsa più simile ad un acustico.



Comunque sugli acustici, sia la corsa che il peso dei tasti, la puoi modificare a piacimento: se per il peso vengono tolti/aggiunti i pesetti all'interno dei tasti, per la corsa vengono aggiunti/tolti dei feltrini tondi, su cui il tasto finisce la sua corsa:

Quei "tondini" verdi, sui perni dei tasti, subito prima della barra dei sensori del silent:

Quindi anche tra acustico e acustico c'è tantissima differenza. In ogni caso Steinway & Sons hanno una tastiera molto pesante quindi è assai probabile che sia regolata una corsa minore (è più sopportabile)... Poi dipende da pianista a pianista!
In generale comunque hanno una corsa molto più ridotta (si parla di mm, ma comunque su un totale massimo di 12-13 mm di corsa a bordo tasto, non è poco anche 2 mm in meno)!

Ciò che sugli acustici è sempre migliore, è il bilanciamento della leva creata dal tasto (lungo 25-30cm), ben imperniata e coi pesi giusti (su cui va poi registrata tutta la meccanica ovviamente). Bene, se pigiate un tasto di un acustico, sentite che il fulcro è fermo, il tasto non prende più accelerazione di quella che gli date con la forza delle dita!
Mentre ahinoi tantissimi digitali (si sente in tanti Yamaha) non riescono a riprodurre questa cosa, sentite come un peso che improvvisamente sparisce o comunque si modifica sotto le dita, dopo che avete cominciato ad abbassare il tasto.

E' difficile da spiegare, però basta mettere 2 manine su, che si realizza subito!


ps. molto bello quel timbro di piano, dopo lo ascolto meglio, comunque proprio bello!emo
Edited 8 Mar. 2010 15:02
Invece sei stato molto chiaro, uno dei problemi nella simulazione della meccanica sui piani digitali è proprio la distanza ravvicinata del fulcro della leva del tasto, solo la meccanica AWA grand di kawai è molto più profonda e con un fulcro posizionato ad una distanza anche doppia rispetto a quella comune dei pianoforti digitali.
PianoCoda 05-11-10 22.05
@ gig69
Invece sei stato molto chiaro, uno dei problemi nella simulazione della meccanica sui piani digitali è proprio la distanza ravvicinata del fulcro della leva del tasto, solo la meccanica AWA grand di kawai è molto più profonda e con un fulcro posizionato ad una distanza anche doppia rispetto a quella comune dei pianoforti digitali.
Scusa non capisco il discorso del fulcro.
Per curiosità sono andato a vedere com'è la meccanica di AWA Gran Piano Kawai ed ho trovato questo sul sito kawai:

http://www.kawaius.com/main_links/digital/EMI/awagpII.html

Il fulcro è il punto di rotazione del tasto. Facendo un paragone tra i sistemi Roland/Yamaha ( simili ), non mi pare che il fulcro Kawai sia posto più lontano addirittura doppia. Per quello che ho capito leggendo il tuo intervento, posso considerare che più o meno siamo lì ossia: Roland/Yamaha/Kawai il fulcro è più o meno alal stessa distanza.

Se ho sbagliato a capire il tuo concetto chiedo scusa.
gig69 06-11-10 02.03
@ PianoCoda
Scusa non capisco il discorso del fulcro.
Per curiosità sono andato a vedere com'è la meccanica di AWA Gran Piano Kawai ed ho trovato questo sul sito kawai:

http://www.kawaius.com/main_links/digital/EMI/awagpII.html

Il fulcro è il punto di rotazione del tasto. Facendo un paragone tra i sistemi Roland/Yamaha ( simili ), non mi pare che il fulcro Kawai sia posto più lontano addirittura doppia. Per quello che ho capito leggendo il tuo intervento, posso considerare che più o meno siamo lì ossia: Roland/Yamaha/Kawai il fulcro è più o meno alal stessa distanza.

Se ho sbagliato a capire il tuo concetto chiedo scusa.
devo darti ragione e tanksarti,in effetti il fulcro è esattamente a metà della lunghezza del tasto e non all'estremo come pensavo. kawai ha dalla sua solo la disposizione dei martelletti più simile a quella di una meccanica acustica.
anonimo 06-11-10 14.53
anch'io penso che i pianoforti abbiano una corsa minore delle copie digitali...
(prendo come punto di riferimento i mio Schulze-Pollmann verticale)

OT: a me sembra che con la sordina la dinamica dei tasti cambia completamente, proprio sembra che i tasti siano degli altri...
cosa simile con il pedale del pianissimo (mi sembra che si chiami così, quello a sinistra), ma molto meno che con il pedale della sordina.
è normale?

OT: io non ho ancora trovato un pianoforte (acustico, ovviamente) Yamaha su cui mi trovi bene.
Sui tasti delle Yamaha digitali mi trovo benissimo, ma i tasti dei piano Yamaha hanno qualcosa che proprio non digerisco.
Anche un C7, non dico che non riesco a suonarlo, ma non mi trovo per niente beneemo
MadDog 06-11-10 15.29
Parli di verticali vero?

Con la sordina (centrale) si inserisce un panno tra i martelli e le corde per smorzare il suono, quindi la risposta della tastiera è poco regolare, non è che diminuisca, però il martello indubbiamente sbatte prima considerando che il panno non è aderente alle corde, a volte rischia di essere regolato male e il tasto non s'è ancora sganciato da tutta la meccanica.
Usala pochissimo.

Il pedale del piano, nei verticali, aziona una leva che avvicina i martelli alle corde, rendendo la corsa del martello minore e quindi gli fa acquistare meno inerzia: il suono risulterà meno forte appunto.
Lì sì che la corsa dei tasti diminuisce, seppur di poco (1mm scarso), e sembra più veloce.

Ma non è buono da studare molto... anche lì la meccanica si rovina a lungo andare usando il pedale del piano in maniera intensiva.
Inoltre la potenza sonora, già non mostruoso su uno strumento di 120-130 cm, tende ad appiattirsi e perde ovviamente dinamica...



Per i coda non succede niente invece: il pedale si chiama "una corda" e sposta tutta la tastiera e la meccanica a sx, così che i martelli dal DO3 in su vadano a colpire una corda invece che 2 o 3.
I bassi hanno 1 sola corda e continuano a colpire quella ovviamente, ma il martello la colpisce con la parte più morbida dove non s'è formato il solco (succede anche per gli altri questo)...

Quindi il risultato non è solo un generale abbassamento di volume, ma anche un timbro che cambia quasi totalmente, diventando più ovattato e morbido.
A volte è bello!


Comunque sul KG2 su cui studio di solito c'è una corsa ridottissima, sarà 9mm a dir molto, tastiera molto pesante (da studio), ma rapidissima!
Ciò che mi ha lasciato perplesso è la meccanica dei verticali Yamaha U3 e U1... leggerissima e poca escursione si suona a guardarla!
Ho preferito di gran lunga i Kawai verticali con la Millennium III.

Di coda Yamaha non ne ho provati tantissimi, solo serie C comunque (C1 e C3), molto belli... Vorrei provare un C5, il mio negoziante (che adora Kawai) ha detto che dal punto di vista timbrico sulle mezzecode Yamaha è imbattibile!
Edited 6 Nov. 2010 14:31
PianoCoda 06-11-10 22.57
grazie a te Gig69, almeno ci siamo allineati ;)

Quello che mi chiedo da tempo è perché non costruire tastiere di pianoforti digitali, in modo simile a quelle dei piano acustici ( evitando magari i martelletti ) che darebbe più il "senso" il "feeling" del vero piano.
È una domanda che mi pongo spesso. Se si riduce all'osso il tasto di un vero piano, togliendo per cui il meccanismo superiore ( sostituibile con qualcosa di più semplice solo per riprodurne il peso ) in definitiva ( IMHO ) la sensazione tattile è dovuta alla leva del tasto ( che non è corta raggiunge circa 40 cm da quanto ho visto ),ed il meccanismo di alzata dell'ammortizzatore.
È sbagliata la mi a considerazione sull'eventuale risultato finale rispetto al pianista ed in ciò che avvertirebbe ?

Poi ho una domanda:
per il discorso della "sordina" o "una corda" sui piano a coda ho una domanda:
in questi giorni ne ho provati diversi a non sento tuta questa grande differenza.
Parlo ovviamente di piani acustici.

La tastiera si sposta, il martelletto colpisce meno corde, ma l'intensità non è così percettibilmente diversa.
Ho provato sia con un tasto solo ripetendo la stessa nota cercando di colpirlo con la stessa intensità sempre e ripetutamente in modo da ascoltare differenze ... ma niente ... che io prema quel pedale, che lo lasci dov'è, non cambia gran che. eppure tutte le meccaniche si muovono etc.
Cosa dovrei fare per constatare le differenze ?
MadDog 06-11-10 23.43
1) stare in un ambiente tranquillo e con una buona acustica
2) affilare l'orecchio
e se è un pianoforte a coda nuovo
3) usare il pianoforte

Il fatto è che provando un piano nuovo, i solchetti sul martello non ci sono ancora (sono provocati dall'usura, sbattendo contro le corde)... quindi niente differenza timbrica, solo abbassamento di volume.

In un piano che è stato suonato 2-3 mesi si nota già parecchio.

PianoCoda 06-11-10 23.47
In tutti i casi ero in negozi specializzati di piani acustici e per mia fortuna ero l'unico cliente pertanto non ero disturbato da rumori o altra gente che facesse prove.

Quello che non notavo affatto è l'abbassamento di volume.
Mentre nei verticali, grazie alla "tendina" che si frappone tra martelletti e corde, è assai più evidente.
MadDog 06-11-10 23.52
Beh soccia!
Par fòrza!

Fidati che si sente eccome... forse non sei abituato a suonare il piano! emo
PianoCoda 07-11-10 00.41
è vero perchè ho sempre suonato piani digitali, non avendo spazio e possibilità per un acusticoemo

per questo ho provato premendo ripetutamente un tasto e premendo il pedale, per vedere ( sentire ) se cambiava l'intensità e non mi ha dato alcuna sensazione di cambiamento. Per questo ho chiesto qui per capire dove è il mio errore.

Non ho pensato di mettermi a suonare qualcosa e nel mentre premere il pedale.
Non l'ho pensato perchè avevo appena finito di suonare qualcosa di Beethoven e mi sono limitato alle prove che ti ho detto. Ero più concentrato sulle differenze timbriche tra i piani.

Cmq ci tornerò e cercherò di sentirla per forza ;)


P.S. in un mio intervento precedente, ho chiesto se era logico poter creare una tastiera di pianoforte ma per i piano digitali in modo da mantenere lo stesso tocco.
Stasera, girando per internet, stavo cercando altra cosa e mi sono imbattuto in questo piano MIDI di Petrof:

http://www.petrof.com/midi-grand-piano.html

Che risponde a quanto ho pensato. Modelli più semplici ( senza martelletti ) andrebbero bene per almeno il 70% dei casi ( quindi meno costosi ) ma quella di Petrof era l'idea originale che da mesi pensavo.
Magari voi ne siete già a conoscenza, ma per me è una novità emo
Edited 7 Nov. 2010 11:09
bian75 07-11-10 19.54
PianoCoda ha scritto:
per questo ho provato premendo ripetutamente un tasto e premendo il pedale, per vedere ( sentire ) se cambiava l'intensità e non mi ha dato alcuna sensazione di cambiamento. Per questo ho chiesto qui per capire dove è il mio errore.

Non ho pensato di mettermi a suonare qualcosa e nel mentre premere il pedale.
Non l'ho pensato perchè avevo appena finito di suonare qualcosa di Beethoven e mi sono limitato alle prove che ti ho detto. Ero più concentrato sulle differenze timbriche tra i piani.


quando usi il pedale del piano devi metterti mentalmente nella condizione che stai cercando di trasmettere un suono, una sensazione diversa... più ovattata... devi quindi chiaramente accentuare la leggerezza con la quale cadi sul tasto... emo
e comunque è sempre molto difficile giudicare un pianoforte, se ci si limita a passaggi tecnici...
è pur sempre uno strumento vero e ogni persona lo suonerà in modo diverso emo

per quanto riguarda la corsa dei tasti alla fine è veramente una cosa relativa, che cambia da persona a persona...
il peso dei tasti e la corsa sono cambiate col passare del tempo...
nei verticali che ho provato il tasto kawai mi sembra più pesante del tasto yamaha...

una cosa che non capisco però è come si possa pensare che una meccanica nei digitali anche se sempre più simile a quelli acustici, possa dare la sensazione di suonare un pianoforte a coda!!!
PianoCoda 07-11-10 22.48
bian75 ha scritto:
una cosa che non capisco però è come si possa pensare che una meccanica nei digitali anche se sempre più simile a quelli acustici, possa dare la sensazione di suonare un pianoforte a coda!!!


Non lo so ma cerco una risposta e penso a questo,dopo aver visto la meccanica di un tasto di piano a coda ed il suo funzionamento: semplice ma complesso e da quello che ho capito/constatato, ed è la ragione delle mie ostinate visite ai due-tre negozi di piano :) ( mi cacceranno :D )

Piano a Coda: ( P.S. spero di non essere costretto a scrivere 2 messaggi per limiti di caratteri )

Infine si tratta di una leva. Questa leva ha un suo punto di fulcro ( altrimenti non sarebbe una leva emo )
Cerco di analizzare per step:

La leva si solleva con la forza del dito, ed il suo estremo opposto, va a sollevare un "peso" che è quello dello smorzatore. Per il momento non considero il resto ( il meccanismo di frusta con martelletto e scappamenti ) ma solo questo.

quando il tasto ( leva ) viene rilasciato: il peso dello smorzatore riporta il tasto in posizione originaria.
non solo quello. Il fulcro del tasto non è esattamente nel baricentro del tasto, ma poco spostato in modo che il piccolo peso residuo del tasto lo riporti in posizione di riposo

A seconda del gioco che c'è tra l'estremità del tasto e la levetta dello smorzatore, può esserci o meno una diversa sensazione sotto le dita:
- Gioco mininmo ( nullo ): si preme il tasto, si sente il suo "peso" fino a fondo e poi lo si rilascia
- Gioco non minimo ( spazio tra il tasto e la leva del piede dello smorzatore ): si preme il tasto sembra più leggero poi è come se d'improvviso divenisse più pesante il peso rimane costante ( come prima ) fino a che non lo si rilascia e poi torna in posizione.

Molti confondo il secondo punto, con l'intervento del doppio scappamento.

Piano Digitale ( tipo GH/GH3 ad esempio )
La leva è IDENTICA. Si è solo adottato uno stratagemma per accorciare il tasto che da 30-40 cm passa alla metà.
Si tratta di una "leva ripiegata". Le forze in gioco sono le stesse ( stessi grammi per "affondare il tasto" ), il peso rimane costante, del tasto ... che è poi quello che il dito "sente".
Viene eliminato il gioco tasto-piede smorzatore. per cui si ha l'equivalente del "primo caso" dl piano a Coda dove le parti sono regolate con giochi pressochè nulli.

In entrambi i casi, il risultato è identico ed alle dita appare tale. supposto che anche il rivestimento e i materiali utilizzati siano gli stessi per questioni tattili ( tipo: falso avorio etc )

A questa leva, si aggiunga ora il peso del triangolo di frusta del martelletto.
Anche qui, se i giochi sono minimi non si avverte che il tasto viaggia "a vuoto" e poi urta qualcosa appesantendosi.
personalmente ( ma questo sono io ) non in tutti i coda sento il "tac" del martello che ricade sul suo smorzatore. Forse sono io, forse è come è tarato/fatto il meccanismo. Non lo so.
Ne deduco che con queste tastiere avanzate, non è che i stia suonando un coda, ma si è molto prossimi.

Chiedo scusa se ho detto sciocchezze, ma sono mie considerazioni dopo quanto ho visto e toccato.
Certo è un qualcosa che mi stra-affascina, per cui se oggi ho sbagliato tutto: chiedo scusa. Magari domani avrò un'opinione ed una considerazione del tutto diversa. Ma al momento con quanto in "mio possesso" posso dare solo questa spiegazione.
Edited 7 Nov. 2010 21:54
MadDog 08-11-10 00.11
Secondo me c'è un po' di confusione in quello che dici.

Innanzitutto per fortuna che "non in tutti i coda sento il "tac" del martello che ricade sul suo smorzatore" emoemoemo

aaaargh!!

Ma scherzi a parte, il "gioco non minimo" di cui parli è una cattiva regolazione della meccanica.
Nel momento in cui il tasto comincia ad abbassarsi, già al 1° mm deve muoversi lo smorzatore, perché gli smorzatori, fino a un certo punto, sono incastrati dentro le corde (hanno le "punte"), quindi è fondamentale che si muovano subito non appena il tasto si abbassa.
Inoltre il peso dello smorzatore sparisce solo quando usi il pedale, che li alza tutti in blocco e quindi sentirai il tasto un po' più leggero (non di tanto, essendo in fondo alla leva non incide tanto sul peso dell tasto!).

Secondo: il peso lo senti tutto anche nel coda, lungo tutta la durata della corsa del tasto, semplicemente c'è una differenza!
Cioè il martello, dopo 1/2 corsa non è più collegato alla meccanica, perché entra in gioco il primo scappamento lasciando libero il martello di tornare in posizione dopo aver percosso la corda.

Non per niente, se premi il tasto con pochissima forza, sentirai uno "scalino" a 4-5mm da fondo corsa, che altro non è che la testa dello scappamento (il "jack") che ruota sul rullino attaccato all'asta del martello ma senza abbastanza forza da "lanciare" quest'ultimo contro la corda (e sganciarlo totalmente dalla meccanica).

Ma è largamente trascurabile, nel senso che quando suoni per suonare non te ne accorgi che il martello non è più collegato al tasto!


Il secondo scappamento invece non si sente... perché entra in gioco sul rilascio del tasto!
PianoCoda 08-11-10 00.53
Il significato della mia frase ( quella che ti ha allucinato emo ) lo hai esposto meglio tu al termine del tuo intervento

MadDog ha scritto:
Ma è largamente trascurabile, nel senso che quando suoni per suonare non te ne accorgi che il martello non è più collegato al tasto!


meglio espresso da te. Ma anche suonando non velocemente, ho notato differenze tra "coda" e "coda". In alcuni è evidente, in altri non lo sento.emo

Per il gioco minimo che non deve esserci: sono anche intuitivamente d'accordissimo con te. Ieri sono stato in un negozio dove quel gioco era drammatico. Pianoforte nuovo. Il tasto scendeva e poi d'improvviso "duro" .. guardo dentro il piano e vedo che il taso scende e "niente si alza". Appena il tasto s'indurisce, si alza lo smorzatore ... ma ancora nessun movimento dell'action del martelletto. Una snesazione sgradevolissma.
Ho provato a suonare qualcosa ma dopo poco ho abbandonato e mi sono dedicato ad un altro piano. là le cose erano assai diverse. Ma il "click" del martelletto: niente

Però vorrei fare una considerazione a questa frase ( non uccidermi )

MadDog ha scritto:
Inoltre il peso dello smorzatore sparisce solo quando usi il pedale, che li alza tutti in blocco e quindi sentirai il tasto un po' più leggero (non di tanto, essendo in fondo alla leva non incide tanto sul peso dell tasto!).


Appunto perché è in fondo alla leva la differenza deve sentirsi. Peso moltiplicato braccio = forza. Per cui si sente si se è più leggero o meno. Credo che poi mentre si solleva il tasto ( vedendo al rallentatore ) il peso che incontra con il meccanismo della frusta del martelletto, è di molto superiore a quello del solo smorzatore e pertanto è questo che "fà sentire meno" la differenza.

Il mio intervento era più che altro per capire: perchè il "tocco" sia così diverso da una tastiera di pianoforte vera, ed una tastiera avanzata di piano digitale ( appunto tipo GH/GH3 ), nel momento in cui i pesiin gioco ed i leverismi sono tali, da essere "identici" come risultati ...

Capisco se la tastiera del piano digitale ha un peso diverso al tocco. Magari più leggera ( come notevole è la differenza tra GHS e GH ... si sente tanto ) ma "clicks" a parte dovuti a non perfetta regolazione delle meccaniche tradizionali ... facciamo finta che siano tarate benissimo ... è solo una questione di pesi corretti ( a materiali al tatto ) ...

non so .. è una mia impressione .. ripeto: magari domani cambio idea per altre prove etc.
La mia "insistenza" non è per sfiducia o per mettere in dubbio. No. È solo perché vorrei capire meglio, tenendoin considerazine che non sono pianista di professione e quindi non suono Steinway & Sons "a colazione" emo ( magaaaari potessi farlo emo )
PianoCoda 08-11-10 16.29
Sono appena rientrato da una bella prova sullo Steinway & Sons del conservatorio.

Il pedale "una corda" fà il suo effetto. Qui l'ho sentito, come avevate indicato emo
Il gioco delle tolleranze: non c'è. Ne deduco che sia tarato bene. Al contrario del piano del negozio di cui ho parlato ( non uno Steinway, non ricordo la brand ).

A fianco una tastiera Yamaha ( piano ) con sistema GH ( non GHS )

Il "ritorno" dello scappamento ed il meccanismo interno, è a malissima pena avvertibile, solo muovendo il tasto molto lentamente quasi a non far scattare il martelletto ( che poi deve scattare per forza, ma sfiora la corda quasi a non sentirla ) ... solo in questa condizione, al tatto, si sente il movimento del meccanismo dentro.

Il "peso" del tasto è verosimile a quello di un piano digitale con GH/GH3.
ma la differenza ( a parte i materiali ) che credo abbia la sua importanza è in due punti ( ditemi se anche voi avete notato lo stesso ):

- Tempo di ritorno del tasto in posizione di riposo ( dipende dall'inerzia del sistema )
- Escursione del tasto ossia da riposo a tutto in fondo.

Ho notato quanto segue:

- Il tempo di ritorno è abbastanza rapido ( poco più rapido di una tastiera digitale con GH/GH3 ), almeno sul piano che ho usato per riferimento
- l'escursione del tasto più corta rispetto alla tastiera GH

Secondo me questi punti fanno la differenza. Mi chiedo ( a questo punto ) dato che di fatto i pianisti di professione notano sempre ( ovviamente ) queste differenze, che ci vuole rendere ancora più simile una tastiera digitale tipo appunto GH/GH3 ad un piano vero ?

Diminuendo l'escursione, e calibrando i pesi opportunamente ( le masse ) anche l'inerzia si eguaglia.
eppure yamaha, ha il know how acquisito da Bösendorfer, dato che lei ne ha comprato la casa.

Sono mie note naturalmente, ma mi piacerebbe leggere il vostro pensiero al riguardo.