Quoto "a ritroso"
...
am0 ha scritto:
Il suono non è un gran che già di suo.
Risposta cumulativa a te, Giacomo e Rugge: trattasi di un timbro di PC3X martoriato dal sottoscritto. Dicesi
martoriato il prendere un preset di hammond che poggia sul motore K3B, fare piazza pulita della sezione effetti a valle (che tende a essere parte integrante del timbro, influenzando la programmazione a monte), e depauperare a titolo scientifico, con un accetta arrugginita, quanto appunto viene prima di essa. Questo non rende giustizia al K3B, che lascia davvero molto poco al caso e permette regolazioni ortodosse e meno ortodosse: non ci ho ancora messo le mani sopra - cioé non ho cominciato a rimettere ciò che ho tolto - ergo non mi sbilancio sui risultati ottenibili, limitandomi a dire che le premesse su carta si direbbero buone.
Rilancio? Questa demo non voleva mettere a fuoco il K3B ma l'MM4, ma già che ci siamo:
suggeritemi un set di drawbars e delle impostazioni di massima, e vediamo dove andiamo a cascare
am0 ha scritto:
l'hai definito effetto rotary
E' Line6 - non io
- a chiamare l'algoritmo
Rotary Drums & Horns, peraltro facendolo precedere da un
Rotary Drums. I riferimenti pretendono in effetti di essere illustri, ma torno a ripetere: dobbiamo inquadrare MM4 nel suo contesto (...e nella sua fascia di prezzo). Se ho fatto fare una prova su strada a questo algoritmo non è perché creda che da solo valga la candela dell'acquisto (trovando tra l'altro seccante l'impossibilità di regolare qualcosa che non sia un controllo di tono e un generico drive), ma perché è lì, subito disponibile*, insieme ad altri 15 "colleghi" più o meno interessanti: ero incuriosito anche dal phaser, e infatti ho pubblicato sul LAB anche una particina di clavinet con esso (i numeri mi dicono che non ha suscitato un grande interesse, ma tant'è).
Ciao!
Jacopo
* nota a margine: tempo addietro ho pubblicato sul LAB due demo del JD800: nella seconda c'è un timbro per così dire
hit processato dal
Rotary Drums & Horns (o era il
Rotary Drums ?), del Mod Pro. Giusto per dire che, appunto, al di là della intenti più o meno filologici, più o meno esasperati, più o meno condivisibili... ci sono degli effetti che possono tornare utili