forse non vale niente.
esperienza fatta credo nel 1972, credo sia stato il mio primo "ingaggio" .
Suonavamo in cantina, naturalmente facevamo solo "brani nostri" e naturalmente erano "sperimentali" (13 anni, boria alle stelle).
Un insegnante viene a dirci: potete fare una serata in una casa per anziani, nell'ambito di non so che programma di musicoterapia?
Credeva che facessimo musica leggera, cover, eccetera.
Rifiutiamo, diciamo che noi non facciamo certa roba, e lui: "così mi lasciate nei guai, fate uno sforzo. O venite, o non vi dò più la saletta della scuola per le vostre serate".
Bon, siamo andati, incazzati, e abbiamo suonato la nostra roba.
Botti, scoppi, fruscii, multiritmi etnici, piano elettrico filtrato, improvvisazione spinta.
I vecchietti erano entusiasti.
Rispetto alla routine della vita di merda in un ospizio, incontrare dei giovani che facevano qualcosa con entusiasmo era l'essenziale. E naturalmente a metà dell'esperimento salta fuori un vecchietto, si avvicina e fa: quello è un moog, vero? [era un elkapiano passato dentro un whawha] Un altro: io suonavo il violino, eccetera.
Abbiamo bevuto insieme, chiacchierato.
E siamo usciti un po' dalla nostra boria senza uscire dalla nostra passione.
Quindi: sulla base di una
mia vastissima esperienza costituita da un'unica serata di quasi 40 anni fa,
il mio suggerimento è:
suona quello che suoni di solito, e che suoni volentieri.,
[g]non avere paura e sii pronto a parlare e vivere con loro.
Sono più "avanti" e più giovani di quanto tu pensi.[/g]
Edited 20 Dic. 2009 11:29