Stasera sono andato in negozio per provare Juno Stage e M50... alla fine l'M50 non l'ho nemmeno voluto vedere perché è 61 tasti e ha cose che non mi interessano.
Invece ho provato per una buona oretta il Juno Stage... stavo quasi per comprarlo... e ancora sono indeciso.
Rispetto al Juno-G è molto meno workstation e molto più stage piano, la tastiera è una synth action fatta benino, per lo meno è molto più suonabile di quella del Juno-G. Ha la modalità PIANO MODE, mote cose facilitate per l'uso dal vivo, un bel display enorme e ben contrastato, fatto bene. Pesa poco e ha una bella scocca d'alluminio, elegante... insomma, sembra una tastiera carina e costa poco (1200 euro circa).
Problema: i suoni... non lo so... mi sembra di sentire ancora le tastiere degli anni '90. In tutto ci sono 1000 preset più 256 memorie user e il banco GM. Di questi 1000 preset almeno un centinaio è dedicato ai piani, acustici, elettrici, ecc. Per esempio i Rhodes... ce ne saranno una trentina di preset dedicati al Rhodes, ma gira e rigira senti sempre gli stessi campioni mappati diversamente... campioni fatti male, nelle note alte addirittura si sente il fruscìo, e se prendi accordi e li lasci sfumare col pedale sustain, senti i fruscii che si sommano e sfumano insieme al suono. Poi tutto affondato in un mare di effetti... Layer fatti male, tipo il soft con una timbrica e l'hard con un'altra timbrica, come se fossero campioni venuti da due Rhodes completamente diversi; su alcuni tasti si sente proprio che sono campioni "stretchati" che originariamente erano di altre note... fino poi ad arrivare ai layer dove per avere certi suoni sono sovrapposti più campioni diversi che ad un certo punto vanno nettamente in controfase oppure creano un doppio attacco tipo "tlang!"...
Poi manca il CP80... i Clavinet sono così-così, i piani DX nun se ponno sentì... Gli organi Hammond sono vergognosi, per non parlare dell'effeto Leslie, che magari premi il tasto per cambiare velocità e il cambio è istantaneo, oppure è talmente fasullo che cambia velocità lentamente e poi arriva a girare come un frullatore...
Insomma, si sente che i suoni sono fatti con molta superficialità (e non parlo solo della programmazione dei presets, ma proprio della wavetable). Tutto il resto, tecnologicamente parlando, è di ottimo livello. Peccato, perché uno strumento musicale per prima cosa dovrebbe... suonare bene!
Alla fine me ne sono tornato a casa con una bellissima Fender Stratocaster american standard