@ Musica_classica_jazz
ROLL ha scritto:
-5.000 € è il limite per individuare tali prestazioni come "occasionali", oltre scattano i contributi INPS;
Questo non credo sia vero.
L'occasionalità del lavoro svolto non si misura in base agli introiti annuali o mensili o periodici.
L'occasionalità si misura in base ala frequenza e continuità del lavoro svolto.
Se il lavoro, ad esempio, viene svolto in modo continuato ed organizzato viene inquadrato come attività di impresa (con partita IVA) o come lavoro dipendente,al di là di quello che si incassa.
Esistono poi delle collaborazioni coordinate e continuative (almeno fino a poco tempo fa) che è equiparato a lavoro dipendente, con versamento della ritenuta d'acconto e dei contributi previdenziali, che nel caso del musicista che suona riguardano o riguardavano (sono uscite alcune leggi nuove) l'EMPALS.
-assicurati che il committente (chi ti dà il lavoro, privato o pubblico che sia) versi la ritenuta e ti rilasci (entro i primi mesi dell'anno successivo) la certificazione delle ritenute operate (ovvero un riepilogo delle somme date a te a versate allo stato): quest'ultima è garanzia che il committente abbia versato le ritenute.
Ripeto che se il lavoro è coordinato (organizzato da contratto) e continuativo, il committente deve pagare anche i contributi.
Riguardo al template per farsi pagare, in genere, almeno a me lo faceva il committente.
Per completezza, aggiungo che si debbono intendere quali prestazioni occasionali i rapporti di durata complessiva non superiore, nell'anno solare, a trenta giorni con lo stesso committente; rimane valido il limite dei 5.000 €, cosa che è assolutamente vera.
Nella fattispecie, mi sembra che Ciccio76 abbia detto di "dilettarsi spesso a suonare" e che "spesso viene contattato anche da (diversi ndf) enti pubblici".
A mio avviso, il lavoro occasionale trova piena rispondenza in tutto ciò.
Se poi uno vuole aprirsi la partita IVA (con tutto ciò che ne consegue) e portare a casa 5.000 € lordi, liberissimo di farlo; nessuno lo obbliga, però!
Il Co.Co.Co nella forma non esiste più, in quanto è stato sostituito dal lavoro a progetto, una forma ibrida di lavoro autonomo/dipendente, senz'altro abusato, ma questa è un'altra storia.