Esimio Tony
è piuttosto difficile dare delucidazioni sul tocco per iscritto, anche perché bisognerebbe sentirti e vederti per valutare se eventualmente c'è qualcosa da correggere prima ancora di dirti cosa altro fare.
Comunque: in un accordo, dare risalto ad una nota piuttosto che ad un altra è, ovviamente, questione di tocco, quello che conta è il risultato ed ognuno ci arriva per la sua strada.
Preliminarmente: (vale per tutta la tecnica pianistica): BANDIRE quanto più possibile ogni rigidità di polso e metacarpo (specie chi ha la mano piccola, nello sforzo di estendere le dita, purtroppo, patisce un irrigidimento maggiore di chi ha mani grandi).
Ciò posto, io mi regolo come segue (ovviamente il processo è inconsapevole, come tutti gli automatismi nel suonare, ma per spiegarlo e metterlo in pratica le prime volte bisogna teorizzarlo; l'ideale è, in seguito, arrivare a eseguire senza pensarci troppo - o per niente -)
Quando si suona un accordo l'attore principale non è, come per la singola nota il dito, spinto dal suo gruppo di tendini e muscoli, ma l'intero sistema avambraccio-mano-dita che spinge verso il basso da un misto di movimento dell'avambraccio + forza di gravità (dosati diversamente a seconda dell'intensità che si vuole ottenere).
Ecco così facendo, si dovrebbe ottenere un suono uniforme per tutte le note dell'accordo. Necessitando di farne risaltare una o più, mentre il sistema scende verso i tasti si può aggiungere (io faccio così
con risultati alterni
) una ulteriore forza del singolo dito (o dita) che corrispondono alle note che si vogliono evidenziare.
Nota che provando questo marchingegno le prime volte (per me è stato così) il risultato immediato è di ottenere uno splendido irrigidimento del metacarpo e forse anche del polso, cosa che va evitata ma che si impara a controllare presto.
Prova e vedi come va. Potresti anche esercitarti su accordi più semplici: per esempio do maggiore (do mi sol, così non ci sono problemi di estensione) provando a far risaltare prima la tonica , poi la terza e infine la quinta, magari più di quanto non risalti già in virtù della sua posizione di vertice.
Sul brano in particolare: non è difficile, la melodia da far risaltare è "in cima" e già questo... inoltre il passaggio è un "fortissimo", e quindi, come tiè stato già detto, ci sono margini dinamici piuttosto ampi: se non si riesce a far strillare di più certe note si possono calare lievemente le altre...
PS: Altro spunto: vedi le battute 5 e 9 (ciò che deve eseguire la destra al 3° quarto). Per esercizio prova a dare risalto alla melodia intermedia (lab fa# sol)
Edited 20 Giu. 2008 8:07