se non ho capito male quello che intendi per "ritmico", devi casomai iniziare a fare delle trascrizioni, anche di roba semplice, anche di canzopni pop e non necessariamente di assoli jazz. E quando ci sono dei ritmi particolari, quindi spostamenti di accenti strani che portano un 4/4 in 3/4 o altre combinazioni ricorrenti, cercare di capire, funzionalmente, come agisce il ritmo all'interno di quella che inizialmente era una battuta pari e normalissima. Poi solfeggio ritmico, suonare in gruppo, studiare delle cose ritmicamente difficile, sicuramente, per portare di pari passo uno studio completo.
Le scale sono fondamentali, bastano anche di 2 ottave o di una ma come esercizio di tecnica, riuscire a farle "bene" anche su più ottave non è certo tempo buttato via, non esageriamo. L'hanon magari preso in piccole dosi è meglio (anche se, tolte le scale nel mezzo, suonare tutto l'hanon vuol dire fare mezz'ora di esercizio giornaliero alla fine e anche lì, male non fa se non viene suonato martellando). Le scale casomai, essendo alla fine ambiti di note, falle nota dopo nota come di solito ma falle anche a intervalli di terze, quarte, quinte, quello si.
Poi sai, tutto fa. La perdita di tempo è quando vuoi fare una cosa e ti eserciti per farne un'altra (che poi perdita di tempo non è comunque, è semmai un errore di organizzazione). Non tralasciare niente, sarebbe la miglior cosa ma non è facile riuscirci... certo se riesci a tenere sotto mano un po' di repertorio "classico" altro "moderno" tipo Messiaen ed altri autori del nostro secolo, si tratta sempre di ottimo esercizio. Se vuoi suonare gli standard e improvvisare, vai a lezione da un buon insegnante di jazz ma tienti sempre sullo strumento un po' di Czerny, un po' di Clementi, un po' di Bach, un po' di Mozart, un po' di Chopin, un po' di Beethoven, ai loro tempi eran forti anche loro
e hanno contribuito a tutti i GENERI (che brutto termine)