@ Michele76
quanti anni fa?? se è riferito al corso "tradizionale" non lo dire perché potrebbero far chiudere quell'istituto
il programma ministeriale "tradizionale" era uguale per tutti, non potevano mica farne di meno di studi oppure portare all'esame quello che non era in programma? Com'era lì la storia? So di gente che ovviamente (forse pensava di guadagnarci qualcosa) magari portava anche le scale in doppie note solo con "al massimo" 2 alterazioni (non avessero a prepararsi troppo...) e lentissime mentre gli esterni ovviamente non potendo contare su un insegnante interno "dovevano" saperle tutte (per migliorare la tecnica e quindi la mente). Ora nei corsi "riformati" ogni istituto è più libero di organizzarsi come vuole purché metta un programma sensato e di valore didattico, però che nel solito istituto, nella solita sessione d'esame ci siano delle differenze... non fartelo sentir dire
perché puzza di imbroglio e non sei certo stato tu l'imbroglione!
Forse mi sono spiegato male:
ho fatto il 5' di pianoforte secondo il corso tradizionale da privatista nel 2001.
Ovviamente io portavo il programma ministeriale tradizionale: gli allievi INTERNI al conservatorio potevano seguire dei programmi sperimentali in cui c'erano possibilità maggiori di scelta.
ES: gli interni potevano scegliere tra le suite inglesi e quelle francesi.
Per gli studi di media difficoltà del Pozzoli i privatisti potevano portare dal numero 15 in avanti, gli interni potevano portare anche i primi 15.
Questo nella STESSA sessione d'esame.
Saluti. Stefano.