@ ziokiller
Prima che io entrassi definitivamente nel settore della produzione degli strumenti, cioè intorno al 2007, quando la ex Pari presentò l'Hamichord e mi chiese di collaborare per quello che riguardava il software, tutti i commenti dell'epoca vertevano su questo argomento: "il mio falegname con 30 mila lire la fa meglio" (la gamba di Garpez). Qunidi, riassumendo, nel 2007 erano tutti pronti a farsi il clone Hammond in casa mettendo insieme due pezzi di legno, un paio di tastiere, un computer, et voià, basta poco, che che vo'? Ebbene, sono passati 11 anni... ne avessi visto uno che sia uno! Ma non dico una bruttura fatta con i piedi, di quelle ne ho viste tante, ma parlo di uno strumento che sia fatto veramente bene, e soprattutto "ingegnerizzato" per una produzione professionale, che è ben diversa da una costruzione casalinga fai-da-te. A chiacchiere son tuti bravi...
Torno a scrivere su questo forum dopo diverso tempo ma l'occasione secondo me merita più che mai. Faccio molti complimenti a ziokiller per l'attenzione la dedizione e la professionalità profusa su questo prodotto, lo conosco (forumisticamente parlando) dai primi tempi di supporti musicali e i suoi commenti sono sempre stati ben mirati e puntuali. Più guardo (o ammiro, dovrei dire) questo SEVEN e più mi rendo conto che si tratta di un Rhodes moderno che restituisce il feeling proprio delle macchine vintage.
Sono sempre stato un grande ammiratore delle note "rosse" hanno il grandissimo vantaggio di offrirti moltissimo ad un peso infinitesimale. la loro unica pecca, secondo me, è la mancanza di personalità e di feeling di ritorno una volta che appoggi le dita sui tasti.
Quel feeling te lo da solo la macchina originale con tutte le sue imprecisioni, le sue dinamiche piuttosto imprevedibili.
Sono convinto che questo nuovo Seven riuscirà a dare il feedback che tanto mi mancava.
E poi diciamocelo chiaramente, ma quanto bello è?
Chapeau