Finalmente!
anche il fatto che tu abbia avuto la forza di scrivere è un passo avanti.
Non voglio fare il maestro ma ci son passato pure io: ho vissuto una bella fetta di gioventù appresso ad ansie, paure ad uscire di casa, svegliarmi e accorgermi di essere "purtroppo" ancora vivo e nello stesso momento ricevere nello stomaco un macigno fatto di buio e vuoto.
Se ho ben capito a livello di salute non c' è niente di preoccupante e se è così ne sono felice... il resto si aggiusta.
Come ha detto anche DrMacchius, spesso è la psiche a darci certe mazzate.
Anch' io, all' inizio di quest' anno, ho avuto qualche problema che, nonostante l' età, mi preoccupò non poco: addormentamento delle braccia, poi dolori mostruosi al trigemino, disturbi alla vista, spossatezza accentuata, impossibilità di stare anche soltanto fermo sui due piedi... Tac, RM, elettromiografie... niente! solo un' aderenza ancora non risolta di un turbinato e un paio di tunnel carpali...
ma la cosa più evidente era lo stress del periodo: sì, qualche problema con mia moglie, immersione totale nel lavoro che, a causa dell' insonnia, protraevo anche per tutta la notte dopo essere tornato dal teatro... insomma, cervello in pappa con conseguente squilibrio neuro-vegetativo.
Non vorrei fare il maestro ma "purtroppo" un po' me ne intendo e il tuo stato lo conosco.
La soluzione c' è e l' attuale stato di cose non è conseguenza di chi si presuppone abbia causato il male (la vita ci mette sempre difronte a queste situazioni) ma di chi permette che accada.
Anni fa ebbi una situazione più o meno simile: avevo una "lei" che proiettava su di me la sua idea di "vin_roma" ed io la subivo anche perché ero affascinato da lei, ma io non ero io. Poi lavoravo in ambiti che non digerivo (musica classica ad alti livelli), non mi sentivo all' altezza o forse volevo esprimermi in altro modo ma l' orgoglio nei miei confronti di chi mi stava intorno spegneva ogni mia volontà su altre strade.
Ad un certo punto, all' epoca, stetti molto male, all' improvviso tutto mi diventò nero, avevo la classica sintomatologia degli attacchi di panico, non avevo più voglia di lavorare, suonare, uscire...
Tutto questo sino a che non ebbi il coraggio di guardarmi dentro e scoprire chi veramente fossi...
Ebbi il coraggio di mandare a quel paese la mia "lei" e grazie ad un lavoro in RAI, come volevo io, potei dire anche ciao all' accademia di S. Cecilia. AHHH!!! fu' una liberazione!
Mi sentii subito bene, tanta voglia di vivere e muovermi, non ebbi più paura né di morire e né di volerlo, avevo la coscienza a posto, io stavo con Vincenzo!
Il mio consiglio, visto il tuo momento, è quello di approfittare della situazione per guardarti dentro e di non aver paura se mai dovessi trovare una persona molto diversa da quello che credi di essere.
Non è lei ad essere stata malvagia, fa parte della vita, più probabilmente sono state alcune tue carenze ad averglielo permesso.
Forse il rapporto stava in piedi su dei presupposti "finti" che magari né tu e né lei non avete mai avuto il coraggio di guardarli in faccia.
Forse Orange è un' altra persona che non hai ancora scoperto.