d_phatt ha scritto:
Finora non ho mai incontrato un brano, una melodia o un solo il cui funzionamento non potesse essere spiegato e analizzato in termini di armonia e di tonalità. Ma forse mi sono perso qualcosa.
Concordo, ma non penso il tuo pensiero sia in contrapposizione con la teoria accordi-scala.
Per me la teoria "accordi - scala" esprime proprio armonia e tonalità, in modo veloce e chiaro.
In Do maggiore, se ho | Cmaj7 | Bm7(b5) E7 | Am7 |
allora velocemente so che su:
Cmaj7 le tensioni utilizzabili sono la 9M e 13G.
Bm7(b5) Modo Locrio e Tensioni Utilizzabili 4G e 6m (la sesta minore lo trasformerebbe in un accordo di dominante in primo rivolto, quindi va usata con attenzione nell'arrangiamento)
E7 è dominante secondaria quindi Modo Misolidio b9 b13 (+ la #9 che è diatonica alla scala) Tensioni Utilizzabili: b9 b13 #9.
Queste sono le scelte "interne", cioè che rispettano la tonalità, però in questo modo ce l'hai al volo, poi ognuno sull'accordo di dominante è libero di mettere le tensioni che vuole (la tensione è la sua natura) ma è importante sapere, proprio per il rispetto della tonalità, quali sono le "prime" scelte, utili per l'arrangiamento e per una improvvisazione diatonica, e quali invece possono essere le scelte out e li si apre un mondo.
Quello che volevo dire è che la teoria "accordi scale" esprime il senso tonale, non è in contrapposizione ad esso.
Poi chiaro, ognuno ha il suo percorso e trova la sua strada non sono così ingenuo da pensare che ci sia una "verità" assoluta.
Così come è scontato che se uno non ha nulla da dire...non dovrebbe nemmeno suonare, ... figuriamoci essere ascoltato..
(PS: ho evitato per rispetto gli elenchi numerati)