@ mrdave
Ad ascoltare le demo, noto ancora i problemi che gravano da sempre le tastiere Korg: boot time infinito (dai su, nel 2022 ancora aspettare oltre 40 secondi dopo l'accensione è esagerato); il retrigger dei suoni dell'arranger quando si cambia variazione o fill dello style e si preme il tastino un attimo in ritardo rispetto alla battuta, problema che han sempre avuto le Korg e che non hanno mai risolto, questa cosa non succede né con le Yamaha e nemmeno con le Roland; poi i suoni DNC molti dei quali palesemente fasulli, si sente che utilizzano per le articolazioni campioni totalmente diversi da quelli utilizzati nelle parti normali del suono, per queste cose Yamaha la fa ancora da padrone, inoltre alcuni effetti DNC rendono gli strumenti "polifonici" quando devono essere monofonici, come i fiati, un esempio in un punto di un video si sente l'effetto "fall" della nota precedente a quella suonata in quel momento...
Altra pecca, la mancanza di un sistema di "registrations" stile Yamaha, dove hai 10 pulsanti che richiamano altrettante registrazioni che coinvolgono l'intera tastiera, non soltanto le parti timbriche come fa la Keyboard set library di Korg. Inoltre mancano gli stili Free Play, che a me piacciono molto per improvvisare.
Se tutto ciò che hai scritto, corrisponde al vero (e non ho motivo di dubitarne), la PA5X ha già ricevuto una mazzata ancor prima di essere immessa sul mercato. Dopotutto, coloro che leggono, se intenzionati all'acquisto, avranno necessità di verificare tutti i particolari sopra descritti, visto che il loro "piccolo" contributo tocca i 5.000 euro circa.