Non tutto va così male...

EADgbe 30-07-21 12.00
Bella discussione pre-vacanziera
Intanto vorrei citare Frank Zappa: parlare di musica è come ballare di architettura!
Mi piace Zappa, mi piace questa battuta*, ma non sono d'accordo.
Secondo me, parlando di critica, è facile farsi influenzare dai gusti personali, fino a perdere l'obiettività che serve a valutare il lavoro di un artista. Essendo l'arte non misurabile, è impossibile stabilire UNA verità. Ed è impossibile che un critico abbia sempre ragione. E poi, se criticare un musicista è inutile, criticare un critico è paradossale.
Fare il critico musicale è un lavoro serio, forse non così piacevole come si potrebbe pensare.
Una volta era molto utile, visto che ci aiutava a spendere i soldi in modo mirato.
Ora invece... è ancora molto utile! Visto che abbiamo accesso istantaneo, virtualmente, a tutta la musica registrata e/o suonata nel mondo: ci aiuta a spendere il nostro tempo in modo mirato.
Se leggo una recensione, lo faccio per capire se vale la pena ascoltare qualcosa che non conosco. Se invece già lo conosco, lo faccio per confrontare il mio giudizio con quello di chi ne sa più di me.
Non cerco conferme, non cambio i miei gusti se quello che piace a me non piace al critico e non smetto di leggerlo se non siamo d'accordo. Anzi, mi aiuta a valutare quello che di lui leggerò in futuro.
Purtroppo anche questo settore paga l'evoluzione (?) imposta dai nuovi metodi di fruizione della musica, che concentrano i guadagni in pochissime mani che non sono in alcun modo coinvolte nel processo creativo, ma si limitano a distribuire il lavoro di altri.


* mi piace anche l'architettura!
markelly2 30-07-21 12.09
@ CoccigeSupremo
markelly2 ha scritto:
È il tuo parere, io non la penso così.

E questo si è capito, ma ci si confronta emo

markelly2 ha scritto:
Sappiamo che durante un'intervista i toni possono facilmente farsi colloquiali, e per questione di sintesi, si tende a usare termini anche un po' "fuori riga"

Non giudico la "cronaca" di un concerto, fosse anche vostro nonno a farla, ma reputo piuttosto assurdo andare "oltre", ed è una cosa che Fayenz fa spesso, con un'aria di saccenza fuori luogo.
Un conto è dire "Ho percepito troppe note e poca emozione".
Un altro conto è scrivere "Non ci siamo/La perdono".

C'è un abisso tra le 2 frasi: Una lascia spazio ad una presa di coscienza di chi legge. C'è chi dirà "io ci sento emozione anche in mille note, come in Art Tatum" come chi "Si, concordo, anch'io non ci sento anima".

Un'altra è leggere "Non ci siamo".
Ma "non ci siamo" cosa? "Perdoni" cosa?
Chi o cosa ti da il "potere" di poter "perdonare o meno" una pianista come Hiromi?
è totalmente assurdo, fuori luogo, e a mio avviso totalmente ridicolo esprimersi in certi termini, andare l'oltre la cronaca di un concerto, ponendosi inoltre in una condizione di superiorità dicendo semplicemente "la perdono". Assolutamente ridicolo emo

markelly2 ha scritto:
Fayenz invece scrive egli stesso di Hiromi qui, in cui sostanzialmente dice le stesse cose, ma con ben altra impostazione.


le dichiarazioni a giornalisti musicali più o meno improvvisati. Sentite questa: «Io amo Bach, Oscar Peterson, Liszt, Ahmad Jamal, Sly & Family Stone, Dream Theater e King Crimson. In termini di energia traggo ispirazione anche da grandi uomini sportivi quali Carl Lewis e Michael Jordan». Ora, le citazioni musicali "globali" vanno benissimo. Ma fanno impressione Lewis e Jordan, perché proprio con loro si entra nel cuore del problema Hiromi.

Si entra nel cuore del "problema" Hiromi.
Quale problema? Quello che ha scritto poco prima è "Suona con Chick Corea" (E aggiungo, ci ha fatto un disco insieme, Duet) e Ahmad Jamal ne tesse le lodi".
Di che problema parla Fayenz? emo parla di un parere, ma non lo tratta mai come tale, ma come di una verità, ed è li l'errore a mio avviso emo

E ancora:
Ma, per parafrasare Manzoni, se uno il sentimento non ce l'ha (o non lo vuole avere, ndr), non se lo può dare. Però Hiromi lasci perdere, almeno, l'Adagio della Piano Sonata n.23 "Appassionata" di Beethoven e le variazioni di cui le farcisce. Queste cose, è vero, le faceva anche il sommo Friedrich Gulda, ma ogni paragone è assurdo. Gulda non rischiava che "il caro Ludwig van", gli scagliasse un fulmine dalla nuvoletta in cui adesso si trova. Ma Hiromi sì, eccome.
Sottolineo quel "Però Hiromi lasci perdere almeno l'adagio della piano sonata" e "Gulda non rischiava il fulmine di Beethoven, ma Hiromi si, eccome."

Cioè in 3 righe suggerisce ad Hiromi di lasciar perdere qualcosa, sostenendo che Beethoven, avesse potuto, l'avrebbe fulminata emo Ma cosa cazzo ne sa Fayenz? emo

Ripeto, io non sono contro il "racconto del jazz" in ambito storico, ne contro la recensione di un concerto tipo "Qui non ho percepito emozione, qui secondo me ci sono state troppe note, ho sentito Hiromi un po scarica, mi ricorda Peterson ma preferisco di molto il primo". Di base un blogger appassionato, come ce ne sono tanti.

Ma lui va oltre, si pone su un piedistallo da cui giudica aspetti musicali non potendoselo assolutamente permettere, con termini fuori luogo o davvero ridicoli, considerato che non ha mai calcato un palco con uno strumento tra le mani emo
Resto dell'idea comunque che i critici, se di questo tipo, non servono assolutamente ad una minchia e non sanno assolutamente di cosa parlano, dato che nella musica e nei processi creativi mai ci sono stati. emo


Quindi cos'è che non ti sta bene: la critica fatta con arroganza, o la critica in generale?
Non ho mica ancora capito. emo
emo
CoccigeSupremo 30-07-21 13.11
EADgbe ha scritto:
Secondo me, parlando di critica, è facile farsi influenzare dai gusti personali, fino a perdere l'obiettività che serve a valutare il lavoro di un artista.

Nessuno è neutro nel valutare un artista, questo credo sia naturale. Ma la differenza tra Fayenz e mio nonno che ha ascoltato ogni tipo di jazz dagli anni 20 in poi non la vedo. emo Indi non vedo perchè dare tanta importanza a Fayenz, soprattutto considerando che la musica non l'ha mai neanche suonata, e dunque non vedo perchè debba entrare a gamba tesa su elementi che lui neanche conosce in maniera attiva emo

EADgbe ha scritto:
Essendo l'arte non misurabile, è impossibile stabilire UNA verità

Sono d'accordissimo. Ma quando dichiari "Anche altri, meno esperti del sottoscritto, hanno detto che" vuol dire che ti stai ponendo al di sopra di molti, ritenendoti un esperto e dunque valorizzando di più, rispetto ad altri che magari non conosci, il TUO giudizio.

Esperto per esperto allora, da musicista che vive nel suo piccolo il palco, lo studio e lo smazzo dietro lo strumento, mi permetto di dire che Fayenz non è all'altezza di giudicare determinati elementi in maniera cosi netta perchè non sa minimamente cosa significhi smazzarsi dietro uno strumento e quello che passa davvero per la testa di uno che si siede dietro il pianoforte dopo 40/50/60 anni di studio.

è un pò come andare da un veterano di guerra del vietnam e spiegargli come deve comportarsi un soldato durante una battaglia "perchè ho letto un sacco di libri, visto un sacco di documentari e intervistato diversi soldati del passato".
Ma l'hai mai imbracciato un fucile? Sei mai stato sul campo? Sai cosa vuol dire?

EADgbe ha scritto:
E poi, se criticare un musicista è inutile, criticare un critico è paradossale.

Dico semplicemente che è inutile la figura di per se, peggio ancora se si lancia in commenti di un certo tipo. emo

EADgbe ha scritto:
Una volta era molto utile, visto che ci aiutava a spendere i soldi in modo mirato.

Dei pubblicitari dunque? Non ho mai ascoltato la critica. Le migliori esperienze della mia vita le ho avute seguendo ciò che sentivo, fregandomene di critica e quant'altro. "And boy, i was right" emo

EADgbe ha scritto:
Se leggo una recensione, lo faccio per capire se vale la pena ascoltare qualcosa che non conosco.

Cioè, tu praticamente ti fai dire da un altro se vale la pena ascoltare qualcosa? Quindi se un critico ti dicesse di non ascoltare Art Tatum perchè "troppe note poca anima" tu non te lo vai a sentire comunque? emo
Posso capire se parliamo di "acquisto", e prima di spendere ti fai un giro di recensioni ed è ovvio, se su 1000 persone, 1000 ti dicono che fa schifo il disco lo compri magari se va in sconto... ma qui parliamo di un click. Oggi il critico non serve assolutamente a nulla. L'idea me la faccio io in 2 click, e perdo più tempo a "leggere di musica" che ad ascoltarla da solo e farmi una mia idea. Questo tuo commento un po mi preoccupa emo

CoccigeSupremo 30-07-21 13.29
@ markelly2
Quindi cos'è che non ti sta bene: la critica fatta con arroganza, o la critica in generale?
Non ho mica ancora capito. emo
emo
A mio avviso i critici musicali non servono assolutamente a nulla, ma se è una figura che vogliamo legittimare a tutti i costi, che si limitino a parlare di ciò che sanno sulla base di una esperienza da "pubblico" senza entrare con arroganza in cose che palesemente non sanno.

Cosa diresti tu, artista di fama internazionale che ha ricevuto elogi da chi "conta nella musica" se dopo una serata che credi esser andata bene, dove ti sei sentito carico e a tuo agio, con stadio pieno e pubblico felice o commosso, un critico ti si avvicina e ti dice "Oggi non c'eri proprio, poche emozioni. Grande tecnica ma non ci siamo." ?
emo

Ma davvero, se io andassi da mio nonno a dirgli dove ha sbagliato in guerra sulla base dei miei studi di storia, documentazione,documentari e partite a Call of Duty sulla playstation, secondo te riceverei un
a)"Ma vaffanculo, sei mai stato in guerra? Dov'è che hai combattuto tu? Sei mai stato in caserma? Hai mai imbracciato almeno una pistola in un poligono di tiro?"
o
b)"Eh sei un critico, tu si che ne capisci di guerra. Quali altri errori rilevi che io non ho valutato mentre ci nascondevamo terrorizzati da 12 nazisti armati in una casa di cura?"

"Poche emozioni, non ci siamo. Ti perdono però perchè almeno il fucile lo sapevi imbracciare piuttosto bene, o perlomeno secondo la mia grande cultura da professionista" emo

Guarda, concludo cosi con un po di francesismi:
Per me il critico di un certo tipo è il classico verginello che non l'ha mai vista sul serio, ma vuole spiegarti come si conquista una ragazza o come si dovrebbe trombare nonostante tu l'abbia fatto decine di volte emo emo
markelly2 30-07-21 13.30
CoccigeSupremo ha scritto:
non vedo perchè dare tanta importanza a Fayenz,

Se Fayenz ti fa incazzare, allora Scaruffi la carogna proprio! emo
CoccigeSupremo 30-07-21 13.44
@ markelly2
CoccigeSupremo ha scritto:
non vedo perchè dare tanta importanza a Fayenz,

Se Fayenz ti fa incazzare, allora Scaruffi la carogna proprio! emo
Non ho idea di chi sia. Ne mi interessa se parliamo di un simil Fayenz.
Ma riassumo soltanto riportandoti l'esempio già fatto:

Prova a dire ad un veterano come si dovrebbe comportare in guerra sulla base della tua "documentazione e partite a call of duty", perchè di questo parliamo emo

Oppure vedi se un allenatore di calcio, se potesse, non risponderebbe ad un giornalista che inizia dicendo "hai sbagliato perchè dovevi": "Ma sei mai entrato in un campo di calcio? ma hai mai allenato una squadra di calcio? ma va a cagher va emo"
paolo_b3 30-07-21 14.04
CoccigeSupremo ha scritto:
Oppure vedi se un allenatore di calcio, se potesse, non risponderebbe ad un giornalista che inizia dicendo "hai sbagliato perchè dovevi": "Ma sei mai entrato in un campo di calcio? ma hai mai allenato una squadra di calcio? ma va a cagher va "

Ecco, questo succede, come durante un intervento sanitario, ad esempio se si verifica un incidente stradale, si raduna un drappello di persone dove in mezzo c'è il "tennico" di Benniana menoria che spiega all'infermiere dell'ambulanza come deve operare il soccorso.

Ecco, io la penso diversamente...
markelly2 30-07-21 15.09
CoccigeSupremo ha scritto:
Oppure vedi se un allenatore di calcio, se potesse, non risponderebbe ad un giornalista che inizia dicendo "hai sbagliato perchè dovevi": "Ma sei mai entrato in un campo di calcio? ma hai mai allenato una squadra di calcio?

Ecco, per fortuna questo nelle trasmissioni sul calcio non succede mai!
EADgbe 30-07-21 16.46
CoccigeSupremo ha scritto:
Cioè, tu praticamente ti fai dire da un altro se vale la pena ascoltare qualcosa?


Forse non mi sono espresso in modo chiaro, provo a fare un esempio: ai tempi di Ciao 2001 mi trovavo spesso in sintonia con Alberto Campo, quindi se mi incuriosiva una sua recensione di un disco che non conoscevo magari andavo a noleggiare il CD. Se mi piaceva lo compravo (Pixies), altrimenti no (Dinosaur Jr.), in entrambi i casi avevo più elementi per interpretare le recensioni che avrei letto successivamente.

In fondo si tratta di informazioni: se sei in grado di interpretarle in modo corretto ti saranno utili, altrimenti fanno solo confusione. Se poi a te causano irritazione fai benissimo ad evitarle.
CoccigeSupremo 30-07-21 18.40
@ markelly2
CoccigeSupremo ha scritto:
Oppure vedi se un allenatore di calcio, se potesse, non risponderebbe ad un giornalista che inizia dicendo "hai sbagliato perchè dovevi": "Ma sei mai entrato in un campo di calcio? ma hai mai allenato una squadra di calcio?

Ecco, per fortuna questo nelle trasmissioni sul calcio non succede mai!
So che sei ironico, ma centri comunque il punto:

Io non avallo neanche tutte quelle puttanate in TV con Mughini e compagnia cantante che iniziano un discorso con "Mancini/Ronaldo/Messi ha sbagliato tutto perché doveva fare cosi/coli".
Tutto detto spesso da persone che avranno fatto i tornei al massimo nel parco sotto casa con i compagni di classe emo

Ma di che parliamo?
Non fraintendere, per me il diritto di parola é sacrosanto, e non sto inneggiando ad una censura. Semplicemente dico che si é imbecilli quando si sfora col giudizio passando da un resoconto delle proprie emozioni all esposizione di critiche ad elementi tecnici che, se controbattute, i critici non riuscirebbero neanche a spiegare davvero.

Mi ricorda molto il tifo politico:
Esiste il problema A, tecnico pone tante soluzioni. Al pubblico medio non va bene nulla. Gli si chiede a quel punto "e tu cosa faresti?". Il pubblico medio ti risponde "no vabbe, io non lo so, non sono un tecnico, ma farei diversamente" emo

Applausi per il nulla cosmico emo
CoccigeSupremo 30-07-21 18.51
@ EADgbe
CoccigeSupremo ha scritto:
Cioè, tu praticamente ti fai dire da un altro se vale la pena ascoltare qualcosa?


Forse non mi sono espresso in modo chiaro, provo a fare un esempio: ai tempi di Ciao 2001 mi trovavo spesso in sintonia con Alberto Campo, quindi se mi incuriosiva una sua recensione di un disco che non conoscevo magari andavo a noleggiare il CD. Se mi piaceva lo compravo (Pixies), altrimenti no (Dinosaur Jr.), in entrambi i casi avevo più elementi per interpretare le recensioni che avrei letto successivamente.

In fondo si tratta di informazioni: se sei in grado di interpretarle in modo corretto ti saranno utili, altrimenti fanno solo confusione. Se poi a te causano irritazione fai benissimo ad evitarle.
Nel 2001 potevo trovarci senso, non c'era l internet di oggi.
Ma per la musica, oggi il critico alla fayenz non ha alcun senso:
Se leggo che esiste Hiromi, prima ancora di leggermi una recensione di Fayenz che la nomina, clicco e in 2 secondi ascolto da solo l intera discografia e mi faccio un'idea mia.

Ecco perché di base supporto gli storici e gli appassionati, perché ti "nominano personaggi" magari nominando la particolarità o il punto palese di forza e poi ognuno di noi va ad approfondire. Polillo ha fatto praticamente questo.

Io sintetizzo il tutto cosi: ma se fayenz non é musicista, e soprattutto non pianista, quanto può cogliere davvero ciò che sta succedendo pianisticamente e quanto può giudicarlo sul serio? Quanto può davvero apprezzare certi passaggi tecnici se l unico metro di paragone é "l ascolto di qualcos altro che gli é piaciuto di più?"
La risposta a mio avviso é: non può, ma vuole farlo comunque, in modo piuttosto saccente emo
markelly2 30-07-21 20.33
@ CoccigeSupremo
Nel 2001 potevo trovarci senso, non c'era l internet di oggi.
Ma per la musica, oggi il critico alla fayenz non ha alcun senso:
Se leggo che esiste Hiromi, prima ancora di leggermi una recensione di Fayenz che la nomina, clicco e in 2 secondi ascolto da solo l intera discografia e mi faccio un'idea mia.

Ecco perché di base supporto gli storici e gli appassionati, perché ti "nominano personaggi" magari nominando la particolarità o il punto palese di forza e poi ognuno di noi va ad approfondire. Polillo ha fatto praticamente questo.

Io sintetizzo il tutto cosi: ma se fayenz non é musicista, e soprattutto non pianista, quanto può cogliere davvero ciò che sta succedendo pianisticamente e quanto può giudicarlo sul serio? Quanto può davvero apprezzare certi passaggi tecnici se l unico metro di paragone é "l ascolto di qualcos altro che gli é piaciuto di più?"
La risposta a mio avviso é: non può, ma vuole farlo comunque, in modo piuttosto saccente emo
Diciamoci la verità: Hiromi è la Jordan Rudess del jazz! emo
CoccigeSupremo 30-07-21 20.50
É bello discutere fin quando non si riduce tutto a piccole frasette di risposta (ironiche o meno) che nulla aggiungono ad una discussione che iniziava a farsi interessante emo peccato emo emo
markelly2 30-07-21 21.11
@ CoccigeSupremo
É bello discutere fin quando non si riduce tutto a piccole frasette di risposta (ironiche o meno) che nulla aggiungono ad una discussione che iniziava a farsi interessante emo peccato emo emo
Ussignur! emo
Ma che uomo serio sei! emo

Guarda che di Hiromi ho tutta la discografia, me la ascolto quando ho voglia di jazz tecnico e frizzante.

Pensavo si potesse scherzare un po', dopo cotanto thread! emo
giosanta 30-07-21 23.59
Come ho già avuto modo di accennare manterrei distinti i ruoli dello storico e quello del recensore. Il lavoro del primo lo ritengo indispensabile perché senza storicizzare, contestualizzare, collocare è difficile capire. La recensione è invece una cronaca contingente che, per quanto motivata ha, a mio modo di vedere, valore molto relativo, impossibilitata com'è a spogliarsi in maniera significativa dei limiti della soggettività.
paolo_b3 31-07-21 09.56
@ giosanta
Come ho già avuto modo di accennare manterrei distinti i ruoli dello storico e quello del recensore. Il lavoro del primo lo ritengo indispensabile perché senza storicizzare, contestualizzare, collocare è difficile capire. La recensione è invece una cronaca contingente che, per quanto motivata ha, a mio modo di vedere, valore molto relativo, impossibilitata com'è a spogliarsi in maniera significativa dei limiti della soggettività.
Null'altro da aggiungere...
markelly2 31-07-21 10.21
@ paolo_b3
Null'altro da aggiungere...
... se non che spesso le due figure coincidono nella stessa persona.
paolo_b3 31-07-21 10.23
@ markelly2
... se non che spesso le due figure coincidono nella stessa persona.
Null'altro... emo
giosanta 31-07-21 11.25
markelly2 ha scritto:
.. se non che spesso le due figure coincidono nella stessa persona.

Vero, ma non è in discussione la persona quanto il significato dell'operazione in se.
Faccio un esempio.
Il papà dell'organo Hammond come lo conosciamo tutti è Jimmy Smith. Non ne fu l'inventore ne tantomeno il primo ad usarlo in ambito Jazz (fu quasi da subito utilizzato nell'orchestra di Count Basie) o comune "leggero" (la prima, storica endorser fu Ethel Smith), ma quel suono che riconosciamo tutti lo ha utiizzato diffusamente lui per primo. TUTTI coloro che sono venuti dopo, anche musicalmente lontanissimi come, ad esempio, K. Emerson piuttosto che J. Lord ecc., sono stati suoi tributari.
Questo dato si evince da un ricerca discografica, uno studio sui suoni comparati per epoca e musicista, la conoscenza biografica, quella del particolare strumento utiizzato, lo "spessore" degli altri musicisti con cui si è accompagnato ecc.
Questo il prezioso, imprescindibile lavoro dello storico, che m'interessa enormamente, dopodiche quella stessa persona puo legittimamente chiosare, come chiunque altro, che tuttavia reputa il modo di suonare di J. Smith poco interessante, il suo contributo trascurabie, il suono dell'Hammond poco godibile ecc. o tutto il contrario.
Queste viceversa sono considerazioni critiche che m'interessano in misura assai relativa, sono quelle del recensore che valgono esattamente quanto le mie e la loro formulazione mi lascia del tutto indifferente, CHIUNQUE le abbia stilate, perché non ledono in nessun caso il giudizio che io mi sono fatto e la collocazione che gli attribuisco.
markelly2 31-07-21 23.48
@ giosanta
markelly2 ha scritto:
.. se non che spesso le due figure coincidono nella stessa persona.

Vero, ma non è in discussione la persona quanto il significato dell'operazione in se.
Faccio un esempio.
Il papà dell'organo Hammond come lo conosciamo tutti è Jimmy Smith. Non ne fu l'inventore ne tantomeno il primo ad usarlo in ambito Jazz (fu quasi da subito utilizzato nell'orchestra di Count Basie) o comune "leggero" (la prima, storica endorser fu Ethel Smith), ma quel suono che riconosciamo tutti lo ha utiizzato diffusamente lui per primo. TUTTI coloro che sono venuti dopo, anche musicalmente lontanissimi come, ad esempio, K. Emerson piuttosto che J. Lord ecc., sono stati suoi tributari.
Questo dato si evince da un ricerca discografica, uno studio sui suoni comparati per epoca e musicista, la conoscenza biografica, quella del particolare strumento utiizzato, lo "spessore" degli altri musicisti con cui si è accompagnato ecc.
Questo il prezioso, imprescindibile lavoro dello storico, che m'interessa enormamente, dopodiche quella stessa persona puo legittimamente chiosare, come chiunque altro, che tuttavia reputa il modo di suonare di J. Smith poco interessante, il suo contributo trascurabie, il suono dell'Hammond poco godibile ecc. o tutto il contrario.
Queste viceversa sono considerazioni critiche che m'interessano in misura assai relativa, sono quelle del recensore che valgono esattamente quanto le mie e la loro formulazione mi lascia del tutto indifferente, CHIUNQUE le abbia stilate, perché non ledono in nessun caso il giudizio che io mi sono fatto e la collocazione che gli attribuisco.
Le tue considerazioni, Giosanta, sono legittime, però penso (e da qui non mi rivolgo espressamente a te):
questo musicologo studia per anni, raccoglie dati, incrocia informazioni, approfondisce, assiste a concerti (magari da lui stesso organizzati), fa interviste, scrive rubriche, pubblica libri, tiene conferenze ecc ecc
Lui fa tutto questo lavoro con dedizione, rivolto soprattutto a noi, appassionati di musica, fruitori, musicisti, amanti delle biografie ecc, e noi lo leggiamo, ne facciamo tesoro, ci arricchiamo con le sue storie, le monografie, gli aneddoti, le comparazioni...
Insomma, il lavoro di questo musicologo ci viene servito, magari anche gratis perché sul web si trova molto materiale, su un piatto d'argento, e noi giustamente, ne gustiamo il sapore.
Quindi con tutto questo decretiamo che costui è un ottimo storico dell'arte.

Però, se questo storico dell'arte, così preparato e capace, così ammirato e premiato, a un certo punto veste i panni del critico e recensisce un disco o un concerto, e magari ha l'arroganza di non esaltare incondizionatamente i pregi dell'artista, ma ne denota alcuni difetti, ecco che improvvisamente diventa un "brutto cattivone, con quale titolo si permette di giudicare, le sue considerazioni valgono come quelle di mio nonno che ascolta musica da cinquant'anni ecc"
Peccato per tale nonno, che se ha scritto dei libri di storia dell'arte, purtroppo non deve essere riuscito a pubblicarli. Quali perle ci siamo persi. emo

A parte gli scherzi, io credo che un po' scorretto sia credere che un esperto non possa avere dei giudizi forse più a fuoco di quelli che può avere un neofita o comunque uno che non conosce a fondo la storia dell'arte e tutto ciò che ruota intorno ad essa.
Certo, lui non ha mai calcato un palco, non suona nessun strumento, quindi non può capire lo sforzo e la fatica di un musicista... mentre un musicista, o addirittura un semplice fruitore, può perfettamente capire il lavoro dello storico, e addirittura minimizzarlo come se nemmeno esistesse e non valesse nulla.

Davvero non capisco. emo

Senza polemica e senza offesa per nessuno, so che ognuno ha la sua idea e non la cambierà di certo adesso, però ho voluto scrivere queste mie considerazioni, non voglio avere la verità in mano, mi pongo solo un po' di dubbi e cerco di chiarirli.
emoemoemoemoemo
emoemoemoemoemo