@ paolo_b3
Questo però è un approccio un po' integralista. Non credo che sia obbligatorio, ma un po di coreografia arricchisce lo spettacolo dal vivo, oltre al dialogo tra artisti e pubblico.
Diversamente ascoltiamo le registrazioni.
Ma forse la "non coreografia" è la scelta coreografica dei King Crimson.
Per inciso, visto che non c'è più Baffone
, ho visto un concerto di Keith Jarreth, con questa sua fobia a far tenere il contegno che si deve ad una funzione religiosa. Era una cosa insopportabile.
Allora dipende. Dal contesto, e anche da come si sentono di fare i musicisti. Suonare con coreografie e giochi di luci è bellissimo, e lo so bene per esperienza dato che ho suonato tanto in teatro. Però lì, nel mio caso, durante i brani la musica era sì la disciplina protagonista, ma inserita in un contesto più ampio, diverso, quello di uno spettacolo teatrale: la gente veniva per vedere uno spettacolo e non un concerto, anche se di fatto era un po' e un po'.
Però certa musica non ha bisogno di luci, eccetera. Succede quando dei musicisti compongono e poi vanno sul palco con l'intenzione precisa di porre tutta l'attenzione sulla musica, con un certo livello di profondità nelle intenzioni...se hai quell'intenzione assoluta, tendi a fare concerti sobri e "seri".
Fermo restando che secondo me uno deve essere libero di scartare una caramella.
I King Crimson nella loro ultima incarnazione con 3 batteristi lo ho sentiti dal vivo in una grande arena. La loro sobrietà si fa notare, ma lì la coreografia sarebbe del tutto inutile perché quello che ti colpisce è un'enorme botta di suono possente, non nel senso che il volume sia troppo alto, è un'onda di musica e suono immensi che travolge e impatta, che lascia a bocca aperta, senza fiato, annienta ogni pensiero e prende totale possesso della mente dell'ascoltatore. Mai provato nulla del genere in vita mia, e nessun disco può restituire quella sensazione...
Poi alla fine durante Starless le luci si tingono di rosso, e quell'unico cambio è a quel punto talmente inaspettato e straniante che fa venire i brividi.
E ho provato questo in un concerto dove molti loro pezzi li ascoltai per la prima volta, non ero particolarmente fissato con la loro musica prima.