@ alemar78
Cyrano ha scritto:
Hai proprio ragione, le morti causate da problemi cardiocircolatori sono poca roba, solo il 44% di tutti i decessi e che causano il 23% della spesa sanitaria italiana..mica roba grossa come il Covid!
Poi, lo sappiamo tutti che il fumo passivo non danneggia chi ci è vicino...
Rileggi il mio post. Definisci “congestionare”, “contagioso”, “trascurabile” e poi dimmi cosa c’entra quello che hai scritto tu. Non partire dal presupposto che il tuo interlocutore sia un cretino.
Per semplificare, se il tumore si trasmettesse con uno starnuto la tua analogia sarebbe corretta.
1) le patologie cardiovascolari sono la principale causa non solo di morte, ma anche di spesa sanitaria e di utilizzo di risorse ospedaliere (UTIC, intensiva, rianimazione).
Queste patologie utilizzano la quasi totalità delle risorse di terapia intensiva in Italia.
Il problema è che il Covid ha saturato quella piccola parte di risorse intensive ancora disponibili, dato che le terapie intensive erano già in massima parte occupate da pazienti cardiovascolari, oncologici e traumatologici.
2) Il fumo passivo è riconosciuto come causa di malattia cardiovascolare. Da un punto di vista logico, fumare vicino ad una persona è come alitargli in faccia il Covid.
Ma, e lo ripeto, nessuno si sogna di rinchiudere la gente in casa per impedirgli di andare dal tabacchino, comprare le sigarette, fumare in faccia ai propri bambini ed esporli al rischio di contrarre una malattia cardiovascolare o un bel cancro ai polmoni, entrambi potenzialmente mortali.
Anzi, uscire per andare dal tabacchino era una delle pochissime ragioni che potevano giustificare l’uscita di casa.
3) che le malattie cardiovascolari (e quelle oncologiche) siano un problema sanitario trascurabile mi sembra, perdonami, una cosa che non sta né in cielo né in terra.
Eppure davanti all’ecatombe di cui il fumo, diretto o passivo, è co-responsabile (parliamo di centinaia di migliaia di morti all’anno in Itslia), nessuno ha mai pensato di proibire agli italiani di uscire di casa.
Ora domando: perché?