@ paolo_b3
Se mia figlia di 12 anni mi chiede: "babbo siamo in pericolo?" io le dico "rispettiamo le regole e non ci accadrà nulla".
Non è del tutto ininfluente.
Ma questa discussione in realtà non ha senso, stiamo dicendo due cose diverse, quello che dici tu è sacrosanto anche secondo me.
La Covid è una patologia che su organismi compromessi è gravissima.
Il più giovane deceduto aveva 38 anni, ma era paraplegico (e ciò comporta alterazione della ventilazione) e dializzato: giovane ma fragile.
Le polmoniti brutte se le fanno anche i giovani.
Morti solo di Covid sembrerebbe 12 casi, ma poi al momento non sappiamo se erano sani al 100% oppure avevano qualche alterazione del sistema immunitario che può spiegare il decesso.
In due parole il danno grosso non sembrerebbe farlo il virus, quanto la reazione dell'organismo che risponde con la cosiddetta tempesta citochinica.
Una reazione sprorzionata agli antigeni virali espressi dalle cellule infettate.
Ciò che funziona, oltre agli anti virali, sono farmaci che modulano la risposta dell'ospite.
È un discorso complesso.
Un paragone semplice semplice: se mi punge una vespa ho dolore, però finisce lì. Un'altra persona, sana, viene punta da una zanzara e rischia di morire perché il suo organismo monta una risposta abnorme.
Il meccanismo patogenetico non è uguale, ma il concetto rende l'idea.