@ anonimo
Mah, io sono del 63.
In età prescolare ascoltavo i dischi di rock'n'roll e canzonette degli anni 50/60 di mio padre e mia madre, i dischi di jazz di mio padre, i dischi di opera di mio nonno, i primi 33 giri di musica classica che cominciammo a comprare quando avevo 6/7 anni (il primo, me lo ricordo bene, fu l'eroica di Beehtoven).
Poi cominciai ad ascoltare genesis, pink floyd, dalla, de gregori, guccini, de andrè, sempre più jazz, wagner, bach, mahler, gli area...a piccole dosi anche i deep purple, i nazareth e roba simile.
Crescendo Elio, Schoenberg, la canzone napoletana classica, le operette, marce militari, colonne sonore di film, musica dodecafonica, Ravel, Debussy, il primo Punk...
Mai, dico mai, concessi più di 5 secondi di fila a beatles e rolling stones. Tanto per ricordarmi cos' è la banalità.
Quando alla radio passa vasco, la consoli, bocelli, il trap, e frastuono simile cambio canale con una velocità da sfidare il postulato della massima velocità della luce.
In effetti mi pare che il grande gap generazionale ci sia stato prima.
Il sono nato negli anni 70, e mai ripeto mai, I miei genitori mi hanno impedito di ascoltare certa musica, e nemmeno l'hanno criticata. Al massimo hanno criticato un artista specifico, per la sua manifesta ignoranza o i suoi comportamenti auto distruttivi, esattamente come stiamo facendo ora.
'Sta storia che ogni generazione "eh ma era meglio prima" io non l' ho mai sentita addosso, e così nemmeno i miei coetanei.