@ fulezone
Vi capita mai di stare seduti vicino qualcuno appena conosciuto e di sentirvi piccolissimi? Guardate con i vostri occhi e vedete una persona normale, alto 1.70 capelli bianchi, nulla di che, niente di particolare, ora non voglio sembrare ridicolo ma sentite e percepite come su dragonball la sua aura, Io la prima volta che sono entrato nella chiesa di San Domenico mi sono trovato davanti la Lapide di Giovanni Falcone, ragazzi che esperienza, io di solito non ci credo ma vi assicuro che lui era li, chiamatela come volete, ma la sua aura era gigante ed era davanti a me e io sentivo la sua presenza, nonostante fosse morto lui era li, era enorme e gigantesco e mi schiacciava, a pochi metri confusione poi il silenzio e una leggera brezza mi accarezzava, la stessa cosa, anche se non l'ho conosciuto, l'ho pensata di Valerio, quando una persona del genere ti parla, la prima cosa che ti viene in mente è rispetto, timore reverenziale, in mente ti gira una frase del tipo stai zitto e ascolta perchè questa persone che hai davanti è un gigante, gigante di conoscenza! Mi capita raramente questa cosa, mi è capitata anche quando ho conosciuto un professore universitario, brutto, sporco, spettinato, con un accento pesante, guardandolo non gli avrei dato 10 centesimi, poi però mi dava la stessa sensazione di essere piccolo, poi ha cominciato a parlare e dopo poche parole la mia mente ha cominciato a viaggiare in mezzo alle cose che lui raccontava, nonostante l'apparenza anche quel professore era un vero gigante!
Spunto molto interessante, mi permetto di fare una divagazione (che non c'entra nulla col topic), solo un pensiero personale.
Non ho dubbi nel pensare che Valerio fosse una bella persona, credo però che bisognerebbe approcciarsi in generale verso gli altri con più attenzione a prescindere. Per carità, lo capisci subito se una persona poi merita davvero attenzione e "rispetto" ma vedo spesso e questo attegiamento lo vedo più dai coetanei e più giovani che dagli "anziani" , che quando ci si approccia con uno sconosciuto si tende quasi sempre a sottostimare chi si ha davanti paragonandolo alle proprie esperienze che riteniamo infallibili.
Esistono persone che, vuoi per carisma vuoi per capacità di comunicazione, riescono ad incutere negli altri un senso di reverendo rispetto a prescindere, queste persone sono quelle che hai citato e dal mio punto di vista hanno avuto un dono.
Ma se tutti cominciassimo ad avere un attegiamento diverso nei confronti degli altri forse ci sorprenderemmo meno nel vedere che un professore scapestrato al quale non daresti due euro in realtà è un "gigante"...anzi forse ci sorprenderemmo per cose alle quali non avremmo mai pensato.
Ci aiuterebbe a vivere meglio i singoli momenti della vita, alla luce (qui ritorno in topic) di tutto quello che può succedere...