i nostri "artisti" si e no

anonimo 03-08-18 19.49
@ orange1978
nel suo genere sicuro ha innovato ma non mi da emozioni, chiaro che se mi dici di valutarlo come trombettista era superlativo per il suo genere, pero non sono interessato alla sua musica cosi come a quella di joe zawinul x esempio.
E la musica che sta dall'altra parte del mondo? Quella fatta di micro tonalità, poliritmie, scale e modi a noi semisconosciuti? Quanti secoli ancora dovremo attendere perché nelle scuole e conservatori si studi altro che non sia soltanto musica classica europea o moderna Afro-Americana?
Mi piacerebbe un giorno sentir dire "cosa hai scelto in conservatorio?" "sarod, e tu?" "sono indeciso tra santur e djembe"
Mi sa che dovrò rinascere una dozzina di volte..
orange1978 03-08-18 19.58
@ anonimo
E la musica che sta dall'altra parte del mondo? Quella fatta di micro tonalità, poliritmie, scale e modi a noi semisconosciuti? Quanti secoli ancora dovremo attendere perché nelle scuole e conservatori si studi altro che non sia soltanto musica classica europea o moderna Afro-Americana?
Mi piacerebbe un giorno sentir dire "cosa hai scelto in conservatorio?" "sarod, e tu?" "sono indeciso tra santur e djembe"
Mi sa che dovrò rinascere una dozzina di volte..
beh nei conservatori di quei paesi gia ci sono....in india per esempio o cina ci sono corsi accademici su strumenti come sitar, tampura o erhu...qui da noi non ci sarebbe probabilmente richiesta sufficente ad avviare un corso cosi specifico.

potrebbero forse fare un corso di laurea in etnomusicologia pero non solo teorica ma anche pratica, che preveda anche lo studio di certi strumenti etnici popolari.

peró ce anche da dire....vuoi mettere le possibilitá tecnico espressive di un violino o di una chitarra spagnola o di un pianoforte con quelle di uno djembé? e sopratutto la quantitá di letteratura di assoluta bellezza che puo vantare un pianoforte rispetto a un bongo?

al massimo potrebbero fare un indirizzo specialistico in "percussioni etniche" dove si affronterebbero le varie percussioni afro cubane, ma anche indiane come la tabla, giapponesi come il taiko e africane....un corso di laurea in "congas" mi auguro di non vederlo mai xD

ma anche ora ad esempio non é che in conservatorio ti diplomi in grancassa o piatti....ti diplomi in percussioni orchestrali in cui affronti non solo il rullante o il triangolo, ma anche la marimba, lo xylofono, i timpani, etc etc...tutto insomma.

lo stesso dovrebbero fare per le percussioni etniche (che tra brasiliane, afrocubane, cinesi, africane ce ne sarebbe da studiare....)
anonimo 03-08-18 20.30
@ orange1978
beh nei conservatori di quei paesi gia ci sono....in india per esempio o cina ci sono corsi accademici su strumenti come sitar, tampura o erhu...qui da noi non ci sarebbe probabilmente richiesta sufficente ad avviare un corso cosi specifico.

potrebbero forse fare un corso di laurea in etnomusicologia pero non solo teorica ma anche pratica, che preveda anche lo studio di certi strumenti etnici popolari.

peró ce anche da dire....vuoi mettere le possibilitá tecnico espressive di un violino o di una chitarra spagnola o di un pianoforte con quelle di uno djembé? e sopratutto la quantitá di letteratura di assoluta bellezza che puo vantare un pianoforte rispetto a un bongo?

al massimo potrebbero fare un indirizzo specialistico in "percussioni etniche" dove si affronterebbero le varie percussioni afro cubane, ma anche indiane come la tabla, giapponesi come il taiko e africane....un corso di laurea in "congas" mi auguro di non vederlo mai xD

ma anche ora ad esempio non é che in conservatorio ti diplomi in grancassa o piatti....ti diplomi in percussioni orchestrali in cui affronti non solo il rullante o il triangolo, ma anche la marimba, lo xylofono, i timpani, etc etc...tutto insomma.

lo stesso dovrebbero fare per le percussioni etniche (che tra brasiliane, afrocubane, cinesi, africane ce ne sarebbe da studiare....)
Lo studio delle tablas in India mi pare richieda 10 o 15 anni...
Il mio era un discorso di apertura ad altre culture, in tutti gli stati asiatici si studia anche la ns musica classica, in alcune zone africane idem... perché noi non dobbiamo fare altrettanto nei loro confronti?
Non ci sarebbero iscritti? Beh qui il discorso sarebbe lungo, basterebbe chiedersi perché in Italia si studia solo inglese, francese, un po' di spagnolo e tedesco, alcuni il cinese mandarino... Confiniamo con greci, Sloveni, croati, svizzeri, abbiamo milioni di immigrati magrebini, del corno d'Africa, cinesi e altre minoranze asiatiche con cui conviviamo nel quotidiano, eppure studiamo lingue (cosiddette commerciali) di popolazioni che vediamo a malapena in vacanza.
Ma la musica e l'arte non dovevano abbattere i muri? Qualcuno ci ha provato e ci sta provando, ma è mooolto dura, specie quando alle istituzioni accademiche piace restare nella propria nicchia.
anonimo 03-08-18 21.34
@ anonimo
Lo studio delle tablas in India mi pare richieda 10 o 15 anni...
Il mio era un discorso di apertura ad altre culture, in tutti gli stati asiatici si studia anche la ns musica classica, in alcune zone africane idem... perché noi non dobbiamo fare altrettanto nei loro confronti?
Non ci sarebbero iscritti? Beh qui il discorso sarebbe lungo, basterebbe chiedersi perché in Italia si studia solo inglese, francese, un po' di spagnolo e tedesco, alcuni il cinese mandarino... Confiniamo con greci, Sloveni, croati, svizzeri, abbiamo milioni di immigrati magrebini, del corno d'Africa, cinesi e altre minoranze asiatiche con cui conviviamo nel quotidiano, eppure studiamo lingue (cosiddette commerciali) di popolazioni che vediamo a malapena in vacanza.
Ma la musica e l'arte non dovevano abbattere i muri? Qualcuno ci ha provato e ci sta provando, ma è mooolto dura, specie quando alle istituzioni accademiche piace restare nella propria nicchia.
Il discorso è complesso: in Oriente ci sono Corsi di Laurea e Laureati in Filosofia Occidentale, quindi, in Oriente, conoscono e comprendono Platone, Aristotele, Kant, Leibniz, Russell... Noi in Occidente, invece, conosciamo molto poco e comprendiamo ancora meno la Filosofia Orientale (ad esempio Milarepa, Chandrakirti e Shankara non sappiamo neanche chi fossero, per fare tre nomi a caso...). Così come, in Oriente, alcuni studiano il Jazz e la Musica Classica, ma noi, in Occidente, non studiamo la Musica Cinese o Giapponese...
Dallaluna69 03-08-18 21.41
@ anonimo
Lo studio delle tablas in India mi pare richieda 10 o 15 anni...
Il mio era un discorso di apertura ad altre culture, in tutti gli stati asiatici si studia anche la ns musica classica, in alcune zone africane idem... perché noi non dobbiamo fare altrettanto nei loro confronti?
Non ci sarebbero iscritti? Beh qui il discorso sarebbe lungo, basterebbe chiedersi perché in Italia si studia solo inglese, francese, un po' di spagnolo e tedesco, alcuni il cinese mandarino... Confiniamo con greci, Sloveni, croati, svizzeri, abbiamo milioni di immigrati magrebini, del corno d'Africa, cinesi e altre minoranze asiatiche con cui conviviamo nel quotidiano, eppure studiamo lingue (cosiddette commerciali) di popolazioni che vediamo a malapena in vacanza.
Ma la musica e l'arte non dovevano abbattere i muri? Qualcuno ci ha provato e ci sta provando, ma è mooolto dura, specie quando alle istituzioni accademiche piace restare nella propria nicchia.
Beh, la diffusione dello studio delle lingue è dettato dalle opportunità economiche, non dalla vicinanza tra nazioni.
In Italia si è iniziato a studiare il cinese quando gli economisti hanno iniziato a fiutare le opportunità di quel mercato in espansione.
Per la musica, invece la penso esattamente come te. Anzi, essere l'unico suonatore di veena sulla piazza potrebbe anche aprire delle opportunità particolari. Meglio che essere il cinquantamillesimo chitarrista di Firenze! emo
orange1978 03-08-18 22.40
beh studiare comunque la musica barocca e classica europea é alla base di tutte le culture che prevedano una seria preparazione musicale, possiamo discutere sul fatto che certa etnomusicologia si possa approfondire e sia anche interessante, ma il fatto per cui loro studiano js bach, vivaldi o wa mozart mentre noi non studiamo la loro musica di quel periodo storico é semplicemente perche nel 1600/1700 non c'era al mondo nulla che poteva competere a livello armonico e strutturale come con la polifonia europea, questo é credo un dato di fatto.

senza essere di parte, ma un giapponese che vuole avere una seria preparazione musicale completa DEVE studiare bach e mozart, un italiano se studiasse la musica giapponese analoga al nostro 1700 lo farebbe per ampliare la propria cultura, per interesse ma non perche le basi dell armonia contemporanea anche jazz e soul sono presenti nell armonia barocca.
la storia quello ci insegna, poi che ci siano culture musicali meno conosciute e interessanti non ce dubbio ma non penso si possa fare il paragone con l'immensita del nostro patrimonio artistico musicale.

questa credo sia la ragione per cui tutti nel mondo studiano vivaldi bach mozart beethoven chopin verdi etc....anche in sud america o africa o india, anche se poi finiranno a occuparsi di musica popolare, moltissimi pianisti cubani o arabi che suonano la loro musica, sono reduci da studi nei loro conservatori dove oltre alla loro musica conoscono perfettamente beethoven chopin liszt....ma credo sia ovvio.
anonimo 04-08-18 02.01
@ orange1978
beh studiare comunque la musica barocca e classica europea é alla base di tutte le culture che prevedano una seria preparazione musicale, possiamo discutere sul fatto che certa etnomusicologia si possa approfondire e sia anche interessante, ma il fatto per cui loro studiano js bach, vivaldi o wa mozart mentre noi non studiamo la loro musica di quel periodo storico é semplicemente perche nel 1600/1700 non c'era al mondo nulla che poteva competere a livello armonico e strutturale come con la polifonia europea, questo é credo un dato di fatto.

senza essere di parte, ma un giapponese che vuole avere una seria preparazione musicale completa DEVE studiare bach e mozart, un italiano se studiasse la musica giapponese analoga al nostro 1700 lo farebbe per ampliare la propria cultura, per interesse ma non perche le basi dell armonia contemporanea anche jazz e soul sono presenti nell armonia barocca.
la storia quello ci insegna, poi che ci siano culture musicali meno conosciute e interessanti non ce dubbio ma non penso si possa fare il paragone con l'immensita del nostro patrimonio artistico musicale.

questa credo sia la ragione per cui tutti nel mondo studiano vivaldi bach mozart beethoven chopin verdi etc....anche in sud america o africa o india, anche se poi finiranno a occuparsi di musica popolare, moltissimi pianisti cubani o arabi che suonano la loro musica, sono reduci da studi nei loro conservatori dove oltre alla loro musica conoscono perfettamente beethoven chopin liszt....ma credo sia ovvio.
Mah.. Non sono mica tanto convinto che la ns cultura e tecnica musicale sia superiore o indispensabile al resto del mondo... Questo è un pensiero che sa un po' di coloniale, scusa eh. Le scuole di musica classica ci sono perché importate dall'Europa, non dimenticare che parliamo di ex colonie occidentali, dove in molti casi le tribù autoctone sono state soggiogate, chiuse in riserve/ghetti o sterminate (e con esse la loro cultura, musica compresa)
Anche la medicina occidentale sembrava la migliore del mondo fino a qualche anno fa, poi qualcuno ha "scoperto" (direi importato) le tecniche olistiche, che in Asia, America latina e altrove nel mondo "arretrato" praticano da mille anni, e ci siamo resi conto di poter fare a meno di un sacco di medicinali e addirittura favorire la guarigione di malattie anche di una certa entità... Addirittura si scopre adesso che l'Aloe può guarire certi tumori, in America centrale lo fanno da secoli.
La nostra è una società neopositivista, tutto è riposto nella misurazione, nella scienza, nella subordinazione della natura all'uomo, ci siamo dimenticati di farne parte integrante... Siamo bravi ad atomizzare qualsiasi dato, concetto o fenomeno per capire meglio la natura e dominarla.. ormai qualsiasi cosa non sia sotto la campana del positivismo, non esiste o è un abbaglio... Che poi se vai in Africa centrale e becchi la malaria, curati con le medicine locali, ché se torni in Europa ti fanno morire, non siamo attrezzati per le malattie tropicali e i ceppi batterici si trasformano/adattano continuamente. Ne so qualcosa perché ho amicizie nel volontariato internazionale...
Quindi come vedi anche la ns società "evoluta" ha limiti invalicabili.. La natura è come una coperta, se la tiri da una parte scopri l'altra, non esiste un equilibrio esclusivamente a favore dell'uomo, è pura utopia.
Ciò vale anche per la musica, a livello accademico si giudica un brano dopo averne fatto l'analisi funzionale, magari pensando che Bach o Schumann o chi altri avessero la formula magica, l'algoritmo segreto da scovare. Ci siamo dimenticati che la musica è nata come preghiera, un mezzo per sfiorare l'Assoluto, istinto e urgenza, un rimedio taumaturgico... e che forse anche Bach abbia scritto corali, preludi e fughe di getto, senza pensarci troppo.
Il djembe non può essere paragonabile al piano, ovvio, rientra nella categoria dei tamburi.. ma è uno strumento fondamentale nei riti cerimoniali di molte società africane da tempo immemore, un po' come i ns corali nelle chiese. Attraverso la musica e i suoi strumenti si studia in realtà la storia e l'evoluzione delle società umane, perciò mi sembra assurdo che oggi in un mondo interconnesso e una società, la nostra, multietnica i ns accademici siano ancora lì a far nicchia.

Pardon per il papiro.... emo
orange1978 04-08-18 03.17
mah non sono d'accordo per nulla, sicuramente noi non siamo perfetti e ci sono culture da cui imparare anche se a prima vista sembrano piu arretrate, e li sono d'accordo.

peró se prendiamo la musica come esempio nessuna cultura nei secoli precedenti ha mai sviluppato una grammatica musicale fatta di armonia, contrappunto, forma, e anche scrittura, complessa quanto la nostra, nemmeno in India la loro musica classica é complessa tanto quanto quella occidentale.

non é un discorso colonialistico, all'epoca delle civiltá antiche gli arabi erano molto avanti nelle scienze matematiche e infatti oltre alla numerazione hanno anche portato altri termini come l'algebra....é innegabile che musicalmente dalle prime scuole polifoniche al 900 inoltrato non ce n'era per nessuno, infatti non a caso in tutto il mondo la notazione musicale é universalmente la nostra, lo standard insomma...mentre molte culture musicali delle quali parli tu nemmeno hanno sviluppato una scrittura musicale, e le musiche e i canti si tramandavano per lo piu oralmente.

questo ne limita moltissimo lo sviluppo tecnico, prova a tramandare oralmente il requiem di mozart o le corali di bach...non sarebbe possibile data la complessitá delle opere, una lingua qualsiasi che non si sappia come scriverla non potrá mai raggiungere una certa complessitá letteraria, opere come la divina commedia o l'amleto senza una lingua scritta e ben codificata non potrebbero sopravvivere e forse nemmeno essere concepite.

non si tratta di essere coloniali ma certe nostre discipline scientifiche e artistiche sono ed erano superiori, alla fine é con la nostra scienza che la medicina salva le vite umane dai, aloe etc...non dico siano cazzate, ma i tumori si curano con la scienza moderna che puo essere aiutata anche da sistemi piu primitivi e naturali, ma sulla luna ci siamo andati grazie alla scienza!

poi se vogliamo parlare del fatto che la nostra scienza medica o altro sia in realta manipolata perche non vogliono trovare le cure, cé gente che sostiene "ci nascondono la veritá aprite gli occhi", beh si entra in un discorso complottistico, del quale non credo valga molto la pena parlarne.
anonimo 04-08-18 12.19
@ orange1978
mah non sono d'accordo per nulla, sicuramente noi non siamo perfetti e ci sono culture da cui imparare anche se a prima vista sembrano piu arretrate, e li sono d'accordo.

peró se prendiamo la musica come esempio nessuna cultura nei secoli precedenti ha mai sviluppato una grammatica musicale fatta di armonia, contrappunto, forma, e anche scrittura, complessa quanto la nostra, nemmeno in India la loro musica classica é complessa tanto quanto quella occidentale.

non é un discorso colonialistico, all'epoca delle civiltá antiche gli arabi erano molto avanti nelle scienze matematiche e infatti oltre alla numerazione hanno anche portato altri termini come l'algebra....é innegabile che musicalmente dalle prime scuole polifoniche al 900 inoltrato non ce n'era per nessuno, infatti non a caso in tutto il mondo la notazione musicale é universalmente la nostra, lo standard insomma...mentre molte culture musicali delle quali parli tu nemmeno hanno sviluppato una scrittura musicale, e le musiche e i canti si tramandavano per lo piu oralmente.

questo ne limita moltissimo lo sviluppo tecnico, prova a tramandare oralmente il requiem di mozart o le corali di bach...non sarebbe possibile data la complessitá delle opere, una lingua qualsiasi che non si sappia come scriverla non potrá mai raggiungere una certa complessitá letteraria, opere come la divina commedia o l'amleto senza una lingua scritta e ben codificata non potrebbero sopravvivere e forse nemmeno essere concepite.

non si tratta di essere coloniali ma certe nostre discipline scientifiche e artistiche sono ed erano superiori, alla fine é con la nostra scienza che la medicina salva le vite umane dai, aloe etc...non dico siano cazzate, ma i tumori si curano con la scienza moderna che puo essere aiutata anche da sistemi piu primitivi e naturali, ma sulla luna ci siamo andati grazie alla scienza!

poi se vogliamo parlare del fatto che la nostra scienza medica o altro sia in realta manipolata perche non vogliono trovare le cure, cé gente che sostiene "ci nascondono la veritá aprite gli occhi", beh si entra in un discorso complottistico, del quale non credo valga molto la pena parlarne.
Eh vabbè grazie al piffero.... la Chiesa ha dominato il mondo per duemila anni, imponendo i propri canoni e liturgie ovunque comandasse.. che ne sai se i popoli soggiogati non avessero già una tecnica polifonica e una notazione in uso, magari più evolute delle nostre? Andrebbe chiesto a un etnomusicologo, su internet si trovano poche info. E dai ns accademici non aspettarti niente, fino a pochi anni fa ti espellevano dal conservatorio se solo accennavi un jazz anatole fuori dall'orario di lezione, figurati se ti istruiscono sulle musiche del mondo.
La cosa migliore sarebbe viaggiare e verificare di persona, un po' come hanno fatto Ry Cooder, Paul Simon, Peter Gabriel, per citare i più famosi...
orange1978 04-08-18 12.30
@ anonimo
Eh vabbè grazie al piffero.... la Chiesa ha dominato il mondo per duemila anni, imponendo i propri canoni e liturgie ovunque comandasse.. che ne sai se i popoli soggiogati non avessero già una tecnica polifonica e una notazione in uso, magari più evolute delle nostre? Andrebbe chiesto a un etnomusicologo, su internet si trovano poche info. E dai ns accademici non aspettarti niente, fino a pochi anni fa ti espellevano dal conservatorio se solo accennavi un jazz anatole fuori dall'orario di lezione, figurati se ti istruiscono sulle musiche del mondo.
La cosa migliore sarebbe viaggiare e verificare di persona, un po' come hanno fatto Ry Cooder, Paul Simon, Peter Gabriel, per citare i più famosi...
avevo un po approfondito la cosa, ma pare proprio di no, anche perche la chiesa ha imposto dal punto di vista testuale e per le liturgie ma la musica non sacra comunque é andata avanti abbastanza per conto suo...se non trovi niente é appunto perche probabilmente non cé niente...

puo essere pero che una cultura abbia avuto una prepolifonia o una polifonia primitiva anche gia dai tempi dei romani, é probabile ma sicuro non certo ai livelli della musica di palestrina o pergolesi o bach, su questo ci possiamo mettere la mano sul fuoco, ci sarebbero tracce da qualche parte.

anche perche le innovazioni che altre civiltá avevano trovato prima di noi, vedi la polvere da sparo inventata dai cinesi, sono poi state adottate senza problemi anche qui, quindi la chiesa ha imposto fino a un certo punto, sicuro ha fatto dei danni ma non credo avrebbe potuto cambiarele cose fino a questi livelli.

sta pur certo che se veramente gli egizi avessero avuto l'elettricitá cosa che é una grande cazzata, almeno se paragonata al nostro concetto di cosa sia l'elettricitá (non la piletta per dorare una moneta), chiesa si chiesa no si sarebbe imposta, quando un innovazione tecnologica é notevole difficilmente la puoi arginare, credo varrebbe anche per la tecnologia musicale no?
orange1978 04-08-18 12.34
Spectrum ha scritto:
La cosa migliore sarebbe viaggiare e verificare di persona, un po' come hanno fatto Ry Cooder, Paul Simon, Peter Gabriel, per citare i più famosi...


vero, pero alla fine hanno trovato ben poco, nessuno ha mai scoperto un sistema musicale paragonabile a quello euroclassico e molto piu avanzato addirittura e non solo....gli artisti di cui parli tu hanno esplorato si ma alla fine quelle cose che hanno trovato le hanno trascritte ed elaborate usando sopratutto la nostra teoria e tecnica, non la "loro", segno che il nostro sistema musicale non solo é completo ma volendo puo diventare ben piu versatile di quello che si pensa, in grado anche di gestire con degli adattamenti sistemi musicali non convenzionali.

diciamo che se ti impadronisci della musica euroclassica e contemporanea, da palestrina a boulez, hai diciamo 80% di quello che esiste al mondo, cé gia tutto li dentro compresa l'armonia dissonante, i poliritmi e le politonalitá...il resto é intenzione e linguaggio, i grandi compositori del novecento lo hanno dimostrato direi alla grande sia nella musica strumentale che nelle colonne sonore che nella musica elettronica.
orange1978 06-08-18 22.12
@ Dallaluna69
I Totò
buhahahhahhahahahhahahahah emoemoemo