@ orange1978
beh studiare comunque la musica barocca e classica europea é alla base di tutte le culture che prevedano una seria preparazione musicale, possiamo discutere sul fatto che certa etnomusicologia si possa approfondire e sia anche interessante, ma il fatto per cui loro studiano js bach, vivaldi o wa mozart mentre noi non studiamo la loro musica di quel periodo storico é semplicemente perche nel 1600/1700 non c'era al mondo nulla che poteva competere a livello armonico e strutturale come con la polifonia europea, questo é credo un dato di fatto.
senza essere di parte, ma un giapponese che vuole avere una seria preparazione musicale completa DEVE studiare bach e mozart, un italiano se studiasse la musica giapponese analoga al nostro 1700 lo farebbe per ampliare la propria cultura, per interesse ma non perche le basi dell armonia contemporanea anche jazz e soul sono presenti nell armonia barocca.
la storia quello ci insegna, poi che ci siano culture musicali meno conosciute e interessanti non ce dubbio ma non penso si possa fare il paragone con l'immensita del nostro patrimonio artistico musicale.
questa credo sia la ragione per cui tutti nel mondo studiano vivaldi bach mozart beethoven chopin verdi etc....anche in sud america o africa o india, anche se poi finiranno a occuparsi di musica popolare, moltissimi pianisti cubani o arabi che suonano la loro musica, sono reduci da studi nei loro conservatori dove oltre alla loro musica conoscono perfettamente beethoven chopin liszt....ma credo sia ovvio.
Mah.. Non sono mica tanto convinto che la ns cultura e tecnica musicale sia superiore o indispensabile al resto del mondo... Questo è un pensiero che sa un po' di coloniale, scusa eh. Le scuole di musica classica ci sono perché importate dall'Europa, non dimenticare che parliamo di ex colonie occidentali, dove in molti casi le tribù autoctone sono state soggiogate, chiuse in riserve/ghetti o sterminate (e con esse la loro cultura, musica compresa)
Anche la medicina occidentale sembrava la migliore del mondo fino a qualche anno fa, poi qualcuno ha "scoperto" (direi importato) le tecniche olistiche, che in Asia, America latina e altrove nel mondo "arretrato" praticano da mille anni, e ci siamo resi conto di poter fare a meno di un sacco di medicinali e addirittura favorire la guarigione di malattie anche di una certa entità... Addirittura si scopre adesso che l'Aloe può guarire certi tumori, in America centrale lo fanno da secoli.
La nostra è una società neopositivista, tutto è riposto nella misurazione, nella scienza, nella subordinazione della natura all'uomo, ci siamo dimenticati di farne parte integrante... Siamo bravi ad atomizzare qualsiasi dato, concetto o fenomeno per capire meglio la natura e dominarla.. ormai qualsiasi cosa non sia sotto la campana del positivismo, non esiste o è un abbaglio... Che poi se vai in Africa centrale e becchi la malaria, curati con le medicine locali, ché se torni in Europa ti fanno morire, non siamo attrezzati per le malattie tropicali e i ceppi batterici si trasformano/adattano continuamente. Ne so qualcosa perché ho amicizie nel volontariato internazionale...
Quindi come vedi anche la ns società "evoluta" ha limiti invalicabili.. La natura è come una coperta, se la tiri da una parte scopri l'altra, non esiste un equilibrio esclusivamente a favore dell'uomo, è pura utopia.
Ciò vale anche per la musica, a livello accademico si giudica un brano dopo averne fatto l'analisi funzionale, magari pensando che Bach o Schumann o chi altri avessero la formula magica, l'algoritmo segreto da scovare. Ci siamo dimenticati che la musica è nata come preghiera, un mezzo per sfiorare l'Assoluto, istinto e urgenza, un rimedio taumaturgico... e che forse anche Bach abbia scritto corali, preludi e fughe di getto, senza pensarci troppo.
Il djembe non può essere paragonabile al piano, ovvio, rientra nella categoria dei tamburi.. ma è uno strumento fondamentale nei riti cerimoniali di molte società africane da tempo immemore, un po' come i ns corali nelle chiese. Attraverso la musica e i suoi strumenti si studia in realtà la storia e l'evoluzione delle società umane, perciò mi sembra assurdo che oggi in un mondo interconnesso e una società, la nostra, multietnica i ns accademici siano ancora lì a far nicchia.
Pardon per il papiro....