Synth-Yamaha ma perché?

anonimo 29-05-17 11.53
@ kurz4ever
..azz per un attimo avevo paura di avere sbagliato forum...
Già che ci siete qualcuno mi dice se in una CAPTURE ci sta un Jupiter 80 dentro la custodia trolley sul sedile posteriore?emo
Vedi kurz, finche' si scherza e' una cosa, ma quando si passa a determinati toni e parole, cambia tutto.
Viene meno la voglia di andare avanti. (e non mi riferisco a te ovviamente).

Chi mi conosce, sa che non ho mai usato aggettivi e cose simili.
E' un forum, si viene per passarci il tempo, e deve essere svago... se diventa altro pazienza.



Arci66 29-05-17 11.55
kurz4ever ha scritto:
Già che ci siete qualcuno mi dice se in una CAPTURE ci sta un Jupiter 80 dentro la custodia trolley sul sedile posteriore?

emoemo
Fuori le autovetture dal mio postemoemoemoemo
anonimo 29-05-17 12.12
Tornando a bomba

1) in primis é ormai tramontata l'epoca in cui i musicisti sperimentavano con nuovi suoni, nuovi approcci, ed avevano quindi bisogno di strumenti capaci di assecondare questo loro bisogno

2) é anche inutile negare che a fianco della ricerca di suoni "nuovi" c'é sempre stata la ricerca di "emulazioni perfette"...il campionamento ha ormai sostanzialmente soddisfatto questa specifica esigenza, e non resta che limare i dettagli

3) un campo sostanzialmente interessantissimo, quello dei modelli fisici, sconta il fatto che per il momento mancano processori abbastanza potenti (ed economici) per gestire i calcoli richiesti...ma mi sa che pian piano ci avviciniamo

4) e poi l'ormai storico problema software vs hardware...con le case produttrici di hardware che non sanno come girarsi per trovare il loro spazio: c'é chi tenta la via dei VA, dei plug-out e della cloud (roland), chi tenta ancora la "corazzata potemkin" (korg kronos), chi si lancia a fare cloni analogici o VA (ancora korg e behringer per esempio)...ma per le WS il concetto di una volta (ammiraglia, media e entry level) é ormai disarticolato

5) ma per concludere, quello che manca é la voglia di innovare del mercato musicale...ed i produttori di strumenti si adeguano

emo
paolo_b3 29-05-17 12.20
Cyrano ha scritto:
1) in primis é ormai tramontata l'epoca in cui i musicisti sperimentavano con nuovi suoni, nuovi approcci, ed avevano quindi bisogno di strumenti capaci di assecondare questo loro bisogno


Sarebbe interessante capire se la sperimentazione di nuove sonorità su strumenti elettronici potrebbe sfociare in qualcosa di nuovo. Forse le sintesi tuttora note sarebbero adeguate. Ci vorrebbe il musicista tecnico che abbia l'illuminazione.
maxpiano69 29-05-17 12.28
@ paolo_b3
Cyrano ha scritto:
1) in primis é ormai tramontata l'epoca in cui i musicisti sperimentavano con nuovi suoni, nuovi approcci, ed avevano quindi bisogno di strumenti capaci di assecondare questo loro bisogno


Sarebbe interessante capire se la sperimentazione di nuove sonorità su strumenti elettronici potrebbe sfociare in qualcosa di nuovo. Forse le sintesi tuttora note sarebbero adeguate. Ci vorrebbe il musicista tecnico che abbia l'illuminazione.
Secondo me oggi il musicista che vuole sperimentare in ambito di sonoritá digitali (ovvero escludendo Real Analog, modulari e non, perché di queste si sta parlando qui) lo fa su un computer, con sintetizzatori virtuali (dei tipi piú disparati, anzi se é anche un programmatore puó crearsene dei propri "unici" da zero o su piattaforme tipo Reaktor) eventualmente abbinati a tool come Max MSP e superfici di controllo innovative tipo Haken o Roli etc.. , non ha bisogno anzi sarebbe limitato da una ws "vecchio stile" per quanto ben equipaggiata di motori di sintesi...

@Cyrano:

Sui modelli fisici, in parte é la complessitá di calcolo e quindi potenz richiesta, ma in parte anche i modelli stessi sono forse ancora da affinare (un po' l'equivalente del percorso fatto dal raytracing in campo video)

PS: quello di Behringer non é un VA, il DM12 é un RA o al limite un ibrido (per i super puristi, avendo alcuni elementi della sintesi generati digitalmente, come peraltro facevano altri anceh in passato tipo Roland giá sui Juno) ed Korg ha fatto anche dei RA tipo Mini/Monologue (parlando solo di modelli nuovi e non reissues)
paolo_b3 29-05-17 12.43
@ maxpiano69
Secondo me oggi il musicista che vuole sperimentare in ambito di sonoritá digitali (ovvero escludendo Real Analog, modulari e non, perché di queste si sta parlando qui) lo fa su un computer, con sintetizzatori virtuali (dei tipi piú disparati, anzi se é anche un programmatore puó crearsene dei propri "unici" da zero o su piattaforme tipo Reaktor) eventualmente abbinati a tool come Max MSP e superfici di controllo innovative tipo Haken o Roli etc.. , non ha bisogno anzi sarebbe limitato da una ws "vecchio stile" per quanto ben equipaggiata di motori di sintesi...

@Cyrano:

Sui modelli fisici, in parte é la complessitá di calcolo e quindi potenz richiesta, ma in parte anche i modelli stessi sono forse ancora da affinare (un po' l'equivalente del percorso fatto dal raytracing in campo video)

PS: quello di Behringer non é un VA, il DM12 é un RA o al limite un ibrido (per i super puristi, avendo alcuni elementi della sintesi generati digitalmente, come peraltro facevano altri anceh in passato tipo Roland giá sui Juno) ed Korg ha fatto anche dei RA tipo Mini/Monologue (parlando solo di modelli nuovi e non reissues)
Si mi sa che "ciai" ragione. Mi sono recentemente accorto anche io che bisogna pensare a due entità distinte.

1) L'interfaccia fisica. Tastiera e controlli
2) Il motore sonoro che può più convenientemente risiedere in un pc.

Però ci sono ancora tanti "compromessi" che possono prolungare la vita delle soluzioni ibr.. ops scusate... volevo dire intermedie. emo
mima85 29-05-17 14.18
Cyrano ha scritto:
3) un campo sostanzialmente interessantissimo, quello dei modelli fisici, sconta il fatto che per il momento mancano processori abbastanza potenti (ed economici) per gestire i calcoli richiesti...ma mi sa che pian piano ci avviciniamo


Ma quello nemmeno, Kronos tra i 9 motori di sintesi ne ha uno a modelli fisici (lo STR-1), e lo gestisce benissimo con un Intel Atom da 4 soldi. Il fatto è che un motore a modelli fisici è complesso da programmare e gestire dal punto di vista dell'utente finale, è qualcosa che interessa solo una ristrettissima nicchia di persone e di conseguenza è difficile che i costruttori propongano synth del genere. Avrebbero poca richiesta ed il rischio di rivelarsi un flop commerciale sarebbe troppo alto.
sterky 29-05-17 14.21
Cyrano ha scritto:
1) in primis é ormai tramontata l'epoca in cui i musicisti sperimentavano con nuovi suoni, nuovi approcci, ed avevano quindi bisogno di strumenti capaci di assecondare questo loro bisogno

non sono assolutamente d'accordo.
se prendiamo generi musicali moderni c'è molta sperimentazione e ricerca di suoni nuovi. un nome casuale, i Massive Attack (hanno iniziato negli anni '80 ma la loro ricerca li porta a essere molto attuali e innovativi nel campo della musica elettronica).
se invece prendiamo un Vasco di turno allora il ragionamento va bene, ma lui è dagli anni 90 che fa sempre la stessa cosa!!!!
se prendiamo i Rolling Stone anche va bene, ma loro è ancora da prima che fanno la stessa minestra.
anonimo 29-05-17 14.23
@ sterky
Cyrano ha scritto:
1) in primis é ormai tramontata l'epoca in cui i musicisti sperimentavano con nuovi suoni, nuovi approcci, ed avevano quindi bisogno di strumenti capaci di assecondare questo loro bisogno

non sono assolutamente d'accordo.
se prendiamo generi musicali moderni c'è molta sperimentazione e ricerca di suoni nuovi. un nome casuale, i Massive Attack (hanno iniziato negli anni '80 ma la loro ricerca li porta a essere molto attuali e innovativi nel campo della musica elettronica).
se invece prendiamo un Vasco di turno allora il ragionamento va bene, ma lui è dagli anni 90 che fa sempre la stessa cosa!!!!
se prendiamo i Rolling Stone anche va bene, ma loro è ancora da prima che fanno la stessa minestra.
certo é vero che c'é gente che oggigiorno ricerca sonorità nuove ma...oggi questi musicisti sono una realtà di nicchia, negli anni 60-70 i musicisti rock/pop di massa facevano ricerca sonoraemo
sterky 29-05-17 14.35
@ anonimo
certo é vero che c'é gente che oggigiorno ricerca sonorità nuove ma...oggi questi musicisti sono una realtà di nicchia, negli anni 60-70 i musicisti rock/pop di massa facevano ricerca sonoraemo
è anche vero che le tastiere dei tempi (la maggior parte) non permettevano di avere preset, quindi ogni volta il suono era "diverso", e spesso non permettevano layer o split, quindi si provavano suoni che riempissero quella parte di canzone.

comunque il fatto che molti tastieristi ormai lavorino di preset e non hanno la pazienza/voglia/conoscenze per la ricerca sonora è una mancanza non indifferente!
kurz4ever 29-05-17 17.15
mima85 ha scritto:
Ma quello nemmeno, Kronos tra i 9 motori di sintesi ne ha uno a modelli fisici (lo STR-1), e lo gestisce benissimo con un Intel Atom da 4 soldi.

Sì, ma occhio che dipende da quale modello vuoi gestire... la modellazione pura (senza nessun campione) di un piano acustico inserito in un ambiente ha bisogno di potenza di calcolo seria, come l'emulazione PSPICE-like che fa il DIVA dei componenti discreti....falla girare sulla MB del kronos, poi mi racconti...
mima85 29-05-17 17.33
kurz4ever ha scritto:
Sì, ma occhio che dipende da quale modello vuoi gestire... la modellazione pura (senza nessun campione) di un piano acustico inserito in un ambiente ha bisogno di potenza di calcolo seria, come l'emulazione PSPICE-like che fa il DIVA dei componenti discreti....falla girare sulla MB del kronos, poi mi racconti...


Il V-Piano ce la fa. Non so che DSP abbia, ma certamente per quanto potente sia ha un costo sufficientemente basso da poter essere integrato in uno strumento senza farlo costare come un'automobile.

Quello di Kronos era un esempio (uno dei tanti che si potevano fare) in risposta al post di Cyrano, per dire che non è impossibile fare strumenti a modellazione fisica per cui sia necessario accendere un mutuo in banca per l'acquisto, e che la tecnologia per produrre uno strumento del genere esiste. Intendiamoci, parliamo di prezzi comunque alti, intorno a qualche migliaio di euro, ma non siamo ai livelli di quanto costavano un Fairlight od un Synclavier negli anni '80.

Semplicemente, il motivo per cui non ce ne sono tanti in giro è perché un synth a modellazione fisica sarebbe un prodotto estremamente di nicchia, il cui per via del costo comunque non trascurabile avrebbe un esito commerciale incerto, ma non perché non ci sia la tecnologia per farlo o perché questa abbia dei costi stratosferici. È chiaro che a queste condizioni i produttori ci pensino su non una ma 10 volte prima di produrre una macchina del genere, ma appunto la scarsità degli strumenti a modellazione fisica è dovuta ad una ragione più commerciale che tecnologica.
maxpiano69 29-05-17 17.41
@ mima85
kurz4ever ha scritto:
Sì, ma occhio che dipende da quale modello vuoi gestire... la modellazione pura (senza nessun campione) di un piano acustico inserito in un ambiente ha bisogno di potenza di calcolo seria, come l'emulazione PSPICE-like che fa il DIVA dei componenti discreti....falla girare sulla MB del kronos, poi mi racconti...


Il V-Piano ce la fa. Non so che DSP abbia, ma certamente per quanto potente sia ha un costo sufficientemente basso da poter essere integrato in uno strumento senza farlo costare come un'automobile.

Quello di Kronos era un esempio (uno dei tanti che si potevano fare) in risposta al post di Cyrano, per dire che non è impossibile fare strumenti a modellazione fisica per cui sia necessario accendere un mutuo in banca per l'acquisto, e che la tecnologia per produrre uno strumento del genere esiste. Intendiamoci, parliamo di prezzi comunque alti, intorno a qualche migliaio di euro, ma non siamo ai livelli di quanto costavano un Fairlight od un Synclavier negli anni '80.

Semplicemente, il motivo per cui non ce ne sono tanti in giro è perché un synth a modellazione fisica sarebbe un prodotto estremamente di nicchia, il cui per via del costo comunque non trascurabile avrebbe un esito commerciale incerto, ma non perché non ci sia la tecnologia per farlo o perché questa abbia dei costi stratosferici. È chiaro che a queste condizioni i produttori ci pensino su non una ma 10 volte prima di produrre una macchina del genere, ma appunto la scarsità degli strumenti a modellazione fisica è dovuta ad una ragione più commerciale che tecnologica.
Che tra l'altro Yamaha stessa ha provato sulla sua pelle con il VL-1
anonimo 29-05-17 17.42
@ mima85
kurz4ever ha scritto:
Sì, ma occhio che dipende da quale modello vuoi gestire... la modellazione pura (senza nessun campione) di un piano acustico inserito in un ambiente ha bisogno di potenza di calcolo seria, come l'emulazione PSPICE-like che fa il DIVA dei componenti discreti....falla girare sulla MB del kronos, poi mi racconti...


Il V-Piano ce la fa. Non so che DSP abbia, ma certamente per quanto potente sia ha un costo sufficientemente basso da poter essere integrato in uno strumento senza farlo costare come un'automobile.

Quello di Kronos era un esempio (uno dei tanti che si potevano fare) in risposta al post di Cyrano, per dire che non è impossibile fare strumenti a modellazione fisica per cui sia necessario accendere un mutuo in banca per l'acquisto, e che la tecnologia per produrre uno strumento del genere esiste. Intendiamoci, parliamo di prezzi comunque alti, intorno a qualche migliaio di euro, ma non siamo ai livelli di quanto costavano un Fairlight od un Synclavier negli anni '80.

Semplicemente, il motivo per cui non ce ne sono tanti in giro è perché un synth a modellazione fisica sarebbe un prodotto estremamente di nicchia, il cui per via del costo comunque non trascurabile avrebbe un esito commerciale incerto, ma non perché non ci sia la tecnologia per farlo o perché questa abbia dei costi stratosferici. È chiaro che a queste condizioni i produttori ci pensino su non una ma 10 volte prima di produrre una macchina del genere, ma appunto la scarsità degli strumenti a modellazione fisica è dovuta ad una ragione più commerciale che tecnologica.
Mima ha ragione, in fondo

Ma spero che quando i costi per un DSP performante (o una CPU) saranno davvero abbordabili, e la tecnologia matura abbastanza, i modelli fisici penso si diffonderanno di più emo

Il paradigma é interessante non tanto per "imitare" dei modelli acustici reali, ma per sperimentare su due livelli crescenti di complessità:

1) usare i nodi del modello in maniera creativa

2) mescolare modelli tra loro distanti (la percussione di un piano e la campana di ottone di una tromba...)
mima85 29-05-17 17.50
maxpiano69 ha scritto:
Che tra l'altro Yamaha stessa ha probato sulla sua pelle con il VL-1


Anche all'Hartmann Neuron non gli è andata tanto meglio. Se non ricordo male quella macchina era basata su una CPU Intel Pentium 4 su una classica mainboard da PC, CPU la cui potenza paragonata ai processori odierni è praticamente ridicola, e faceva modellazione fisica.

In queste macchine il costo, più che per la componentistica in se, è per il software che fanno girare, che va ideato, studiato e sviluppato. E siccome non si tratta di sviluppare l'ennesimo VA o synth in FM, ma qualcosa di possibilmente originale che in buona sostanza, anche se si può appoggiare su algoritmi in parte già studiati, va inventato più o meno da zero, i costi in ricerca e sviluppo sono immancabilmente più alti.
maxpiano69 29-05-17 17.56
@ mima85
maxpiano69 ha scritto:
Che tra l'altro Yamaha stessa ha probato sulla sua pelle con il VL-1


Anche all'Hartmann Neuron non gli è andata tanto meglio. Se non ricordo male quella macchina era basata su una CPU Intel Pentium 4 su una classica mainboard da PC, CPU la cui potenza paragonata ai processori odierni è praticamente ridicola, e faceva modellazione fisica.

In queste macchine il costo, più che per la componentistica in se, è per il software che fanno girare, che va ideato, studiato e sviluppato. E siccome non si tratta di sviluppare l'ennesimo VA o synth in FM, ma qualcosa di possibilmente originale che in buona sostanza, anche se si può appoggiare su algoritmi in parte già studiati, va inventato più o meno da zero, i costi in ricerca e sviluppo sono immancabilmente più alti.
Precisamente ecco perché, per rispondere a Cyrano, le potenzialitá HW/SW per un sistema a modelli fisici anche "complessi" per fare cose del tipo "una corda di pianoforte percossa da un martelletto di vibrafono ed inserita in una campana di ottone di una tuba, catturata da un microfono a valvole" emo secondo me ci potrebbero giá essere, ad esempio sfruttando schede HW per rendering 3D realtime opportunamente programmate, il problema é il costo di sviluppo ed ingegnerizzazione del prodotto (incluso l'aspetto usability) rispetto alla potenziale audience (pagante)...
Arci66 29-05-17 18.36
Io faccio ingegneria da tanti anni in ben altro settore ma, alla fine se si riesce ad assemblare pezzi di tecnologia testata e collaudata correntemente a livello di ore uomo per lo sviluppo dell'ingegneria sia di base che di dettaglio è molto più piccolo.
La modellazione fisica Yamaha la avrà mollata più o meno 15 anni fa, almeno commercialmente dal nuovo millennio questi fanno solo romplers.
Oggi riprendere in mano lo sviluppo da dove si era lasciato per fare un passo avanti, non significa ripartire da 0 ma almeno un ricomincio da 3.
Portare all'approvazione un progetto del genere con tutti i rischi commerciali connessi..per un colosso come Yamaha lo vedo poco fattibile a meno che arrivi un AD fuori dagli schemi...ma per gruppi di quelle dimensioni oggi è ben difficile....il controllo della finanza oramai guida le politiche e quindi...ben difficile.
Avete centrato il punto: investimento in ore e sviluppo troppo ingente e rischio commerciale. Gli altri grossi nomi non hanno rinunciato ed ognuno cura ancora la sintesi almeno recuperando e riproponendo ciò che avevano accumulato negli anni, in diverse salse ma non hanno molllato. Yamaha deve pensa dalla tromba alla moto passando per casse tastiere piani, etc. Gli altri sono marchi che fanno principalmente tastiere, è il core business. Comunque per compensare sono andati avanti nuovi nomi, piccoli e grandi a colmare forse proprio lo spazio commerciale che aveva lasciato Yamaha. emo
paolo_b3 29-05-17 19.34
@ anonimo
Mima ha ragione, in fondo

Ma spero che quando i costi per un DSP performante (o una CPU) saranno davvero abbordabili, e la tecnologia matura abbastanza, i modelli fisici penso si diffonderanno di più emo

Il paradigma é interessante non tanto per "imitare" dei modelli acustici reali, ma per sperimentare su due livelli crescenti di complessità:

1) usare i nodi del modello in maniera creativa

2) mescolare modelli tra loro distanti (la percussione di un piano e la campana di ottone di una tromba...)
Giusto, però il problema è che il codice dei modelli fisici lo dovrebbe scrivere il musicista. Altrimenti il tuo ragionamento è zoppo. I suoni degli anni 70 li facevano i musicisti.
Ci vorrebbe un corso specialistico di informatica nei conservatori.
paolo_b3 29-05-17 19.43
@ Arci66
Io faccio ingegneria da tanti anni in ben altro settore ma, alla fine se si riesce ad assemblare pezzi di tecnologia testata e collaudata correntemente a livello di ore uomo per lo sviluppo dell'ingegneria sia di base che di dettaglio è molto più piccolo.
La modellazione fisica Yamaha la avrà mollata più o meno 15 anni fa, almeno commercialmente dal nuovo millennio questi fanno solo romplers.
Oggi riprendere in mano lo sviluppo da dove si era lasciato per fare un passo avanti, non significa ripartire da 0 ma almeno un ricomincio da 3.
Portare all'approvazione un progetto del genere con tutti i rischi commerciali connessi..per un colosso come Yamaha lo vedo poco fattibile a meno che arrivi un AD fuori dagli schemi...ma per gruppi di quelle dimensioni oggi è ben difficile....il controllo della finanza oramai guida le politiche e quindi...ben difficile.
Avete centrato il punto: investimento in ore e sviluppo troppo ingente e rischio commerciale. Gli altri grossi nomi non hanno rinunciato ed ognuno cura ancora la sintesi almeno recuperando e riproponendo ciò che avevano accumulato negli anni, in diverse salse ma non hanno molllato. Yamaha deve pensa dalla tromba alla moto passando per casse tastiere piani, etc. Gli altri sono marchi che fanno principalmente tastiere, è il core business. Comunque per compensare sono andati avanti nuovi nomi, piccoli e grandi a colmare forse proprio lo spazio commerciale che aveva lasciato Yamaha. emo
Però torno ad un concetto espresso poco tempo fa.
Perchè Yamaha, con le economie di scala, la possibilità di strinare i concorrenti vendendo sotto costo, l'opportunità della manodopera a basso costo dietro l'angolo si fa fare le scarpe da un'azienda che produce in Svezia a costi svedesi?
Vuoi che si limiti a raschiare il fondo del barile in attesa della sterilità totale?
Arci66 29-05-17 20.33
paolo_b3 ha scritto:
si fa fare le scarpe da un'azienda che produce in Svezia a costi svedesi?

Io, non ne ho idea ma se mi butto ad indovinare credo che Yamaha produca un volume d'affari globale alla voce tastiere ben superiore a quello di Nord. Non credo che gli stiano facendo le scarpe si sono ritagliati una nicchia.