Pianoforte acustico o piano digitale

anonimo 30-10-16 11.17
@ igiardinidimarzo
Jaam ha scritto:
quindi tu suoni tutti i giorni un acustico ma consigli un digitale, non fa una piega emo


la tua risposta è una conferma che, spesso, il dialogo è solo una perdita di tempo (lo dico con tristezza)...
sai com'è fa molta tristezza leggere che un musicista non capisca la differenza tra un acustico e un digitale...
anonimo 30-10-16 11.19
@ MiLord
Cyrano ha scritto:
Fino al terzo anno non c'é problema...però poi più o meno comincia ad avvertirsi l'esigenza di un piano veroemo

emo

toniz1 ha scritto:
non e' che uno dopo 6 mesi che studia pianoforte al conservatorio sia un mostro che se non mette le mani su un Fazioli gli viene l'orticaria eh??? emo

Certo! Capisco e concordo con quanto dici. Però io preferirei comunque anziché spendere 1000 euro per un digitale, magari col mobile che fa più figo, che poi magari ti resta in casa e non riesci a rivendere, prendere un vero piano acustico con la formula del noleggio a riscatto. Come forse è stato detto. Dopo 6 mesi non studia più? Beh poco male. Hai speso i soldi del riscatto ok. Ma anche rivendendo un digitale ci puoi smenare. Certo sull'usato un po' meno, ma il rischio che alla fine ti resti in solaio è tanto! Senza poi contare che se invece alla fine acquisterai lo strumento ti vengono scalati in parte. I miei genitori hanno fatto così, io ho continuato e li ringrazio! Mentre vedo molti pianoforti digitali acquistati per il bimbo che fungono da mensola o da stendipanni emoemoemo
Edited 30 Ott. 2016 0:33
esatto
anonimo 30-10-16 11.34
@ paolo_b3
Questo voleva spendere meno di 2000 - 3000 € di un acustico usato.

Concludo con il mio punto di vista, personale si intende:

1) Un pianoforte acustico è sempre meglio di un pianoforte digitale. Alla fine, prima del diploma ci vorrà di sicuro.

2) Se preferisci risparmiare perchè non sei sicuro che tuo figlio prosegua puoi prendere tranquillamente un digitale, ma non andare oltre i 500 - 600€. Kawai, Roland, Yamaha, Casio possono tutti andare bene, magari ne trovi uno usato "come nuovo" e te lo porti a casa con 300 - 400€. Fallo provare a tuo figlio e vedi come si trova.

Stai tranquillo che anche se acquisti un pianoforte acustico usato, considerando un po di svalutazione e i costi di trasporto, se un domani non ti servirà più e lo rivendi sarà molto difficile tu ci "perda" meno di 500€.
il problema è che i digitali da 500€ fanno pena e allora ti tocca salire di livello (ma avrai sempre un digitale), a quel punto spendi come un buon verticale usato, chiunque suoni un piano acustico sa che l'impatto sonoro a livello di vibrazioni di un acustico non è paragonabile a qualsiasi digitale, il digitale dopo un po' che lo suoni ti da noia perchè psicologicamente ti accorgi che non hai un tuo suono non riesci a crearti il tuo suono cosa che con un acustico invece puoi fare, se metti dieci pianisti a suonare lo stesso steinway avrai dieci suoni diversi se li metti a suonare un digitale avrai dei cloni, dal mio punto di vista è molto grave che si possa solo pensare che un digitale possa sostituire un acustico...
SimonKeyb 30-10-16 12.09
@ anonimo
Fino al terzo anno non c'é problema...però poi più o meno comincia ad avvertirsi l'esigenza di un piano veroemo

emo

lo studio del piano richiede un Piano vero, ci mancherebbe.

Però mi rendo conto di quanto differente sia la risposta del tasto tra un verticale (anche di buona fattura) e un piano a coda. Nel ritorno del tasto, e nei ribattuti c'è un abisso per me, anche da marca a marca (in linea di massima, yamaha corsa lunga, steinway corsa breve).

Però diciamo che ad oggi esistono anche delle possibilità di ripiego, tipo il kawai VPC ha sostanzialmente la meccanica di un piano acustico all'interno..... però è difficile configurare un software per avere una risposta realistica, per uno studente o un conoscitore marginale dello strumento potrebbe essere un operazione troppo difficile.
anonimo 30-10-16 12.36
Ottima l'osservazione sulla corsa, purtroppo i piani a coda moderni tendono ad avere corse ridicolamente corte
anonimo 30-10-16 13.24
SimonKeyb ha scritto:
in linea di massima, yamaha corsa lunga, steinway corsa breve


non mi pare sia così
anonimo 30-10-16 13.44
@ anonimo
SimonKeyb ha scritto:
in linea di massima, yamaha corsa lunga, steinway corsa breve


non mi pare sia così
Ho recentemente provato dei mezza coda/quarto di coda "entry level" della yamaha e della kawai e li ho trovati con un affondo corto veramente imbarazzante...sembrava di suonare un clavicembalo

Per contro steinway ha una meccanica molto morbida e duttile, l'affondo é medio (più corto mi pare del bosendorfer) e lo si percepisce forse più corto di quello che é a causa appunto della precisione e dolcezza dell'insieme meccanico...

Ma la tastiera steinway, morbida e leggera quanto vogliamo, non da mai quella sensazione di "tasto castrato" che si percepisce in certi giapponesi basso di gamma che, non volendo lavorare sulla qualità e sulla precisione dell'insieme dei leveraggi hanno accorciato l'affondo per rendere la tastiera meno dura hanno scelto la via più semplice: corsa corta

Alla fine quello che importa é l'equilibrio generale dello strumento...
Edited 30 Ott. 2016 12:48
fulezone 30-10-16 15.09
Visto che non esiste uno standard allora non si può dire che la meccanica di un acustico sia sempre migliore di uno elettrico, a questo punto potrebbe esserci un pianoforte acustico con una meccanica peggiore di uno elettrico e allora anche per cominciare un pianoforte elettrico discreto e come cambiare auto in pochi giorni ti abitui alla nuova guida e poi non ci fai più caso
anonimo 30-10-16 15.35
@ fulezone
Visto che non esiste uno standard allora non si può dire che la meccanica di un acustico sia sempre migliore di uno elettrico, a questo punto potrebbe esserci un pianoforte acustico con una meccanica peggiore di uno elettrico e allora anche per cominciare un pianoforte elettrico discreto e come cambiare auto in pochi giorni ti abitui alla nuova guida e poi non ci fai più caso
Stiamo parlando di due cose diverse, tipo il simulatore di volo e un aereo vero

Per quanto usino anche il simulatore, non mi risulta che i piloti ottengano il brevetto senza essere mai saliti su un aereo veroemo

emo
anonimo 30-10-16 15.36
@ fulezone
Visto che non esiste uno standard allora non si può dire che la meccanica di un acustico sia sempre migliore di uno elettrico, a questo punto potrebbe esserci un pianoforte acustico con una meccanica peggiore di uno elettrico e allora anche per cominciare un pianoforte elettrico discreto e come cambiare auto in pochi giorni ti abitui alla nuova guida e poi non ci fai più caso
se vuoi suonare cover della mazzoni va bene un digitale ma se devi fare il conservatorio come da oggetto di questo topic...
vin_roma 30-10-16 15.54
Lo standard esiste: un tasto che muove una leva che fa partire un martelletto e il suono che scaturisce dipende dal modo con cui lanci il martelletto.

Su un digitale l' emissione del suono non è diretta conseguenza della leva ma dai sensori che vengono premuti che attivano un circuito che fa suonare dei "preset" di livello che nulla hanno a che vedere con un vero controllo dinamico.

Suonare un digitale è sempre un accontentarsi, un compromesso con un suono certamente perfetto per chi ascolta o chi lo registra, ma poco plasmabile da chi suona.
zerinovic 30-10-16 16.19
partirà con un buon digitale, e poi se arriva al terzo anno si passa, a "the king" Pianoforte acustico.
intanto che farà?? qualche band?? suona da qualche parte.??..la passione come un buon focolaio va alimentata continuamente. va bene il rigore, la disciplina lo studio,i mezzi giusti, ma ci vuole anche le cazzate,il cazzeggio, l'avventura,sognare,e un pizzico di follia.
altrimenti la nostra creatività, il genio che è in ognuno di noi, se la cosa è sbilanciata dall'una o dall'altra parte, prima o poi andrà a farsi benedire.






anonimo 30-10-16 16.25
il meglio sarebbe: un acustico e un digitale...così si risolvono i problemi logistici e si lascia aperta al ragazzo la possibilità tifare qualche esperienza tastieristica non classicaemo
zerinovic 30-10-16 16.27
certo sarebbe meglio: babbo progettare, sei pronto a sganciare?? (senti anche la rima...)emo
paolo_b3 30-10-16 16.46
@ anonimo
il problema è che i digitali da 500€ fanno pena e allora ti tocca salire di livello (ma avrai sempre un digitale), a quel punto spendi come un buon verticale usato, chiunque suoni un piano acustico sa che l'impatto sonoro a livello di vibrazioni di un acustico non è paragonabile a qualsiasi digitale, il digitale dopo un po' che lo suoni ti da noia perchè psicologicamente ti accorgi che non hai un tuo suono non riesci a crearti il tuo suono cosa che con un acustico invece puoi fare, se metti dieci pianisti a suonare lo stesso steinway avrai dieci suoni diversi se li metti a suonare un digitale avrai dei cloni, dal mio punto di vista è molto grave che si possa solo pensare che un digitale possa sostituire un acustico...
Ma secondo te, jaam, uno che si inscrive al primo anno di conservatorio ha l'esigenza di crearsi un suono?

Molta teoria, poca pratica....emo
anonimo 30-10-16 16.53
@ paolo_b3
Ma secondo te, jaam, uno che si inscrive al primo anno di conservatorio ha l'esigenza di crearsi un suono?

Molta teoria, poca pratica....emo
Il problema non é quello (anche se per quel che mi ricordo, per passare l'esame di iscrizione al conservatorio bisogna già essere al III-IV anno come programma)...il problema é: val la pena di spendere 2500 euro in un piano digitale decente (e sottolineo decente) che andrà ben presto cambiato?

Se parlassimo di un bambino che comincia i suoi primi studi, anch'io suggerirei un digitale entry level...ma per un ragazzo che vuol entrare al conservatorio, siamo a mio modestissimo parere al limiteemo

emo
anonimo 30-10-16 17.13
@ paolo_b3
Ma secondo te, jaam, uno che si inscrive al primo anno di conservatorio ha l'esigenza di crearsi un suono?

Molta teoria, poca pratica....emo
in base a questo tuo discorso chi inizia a fare tromba o sassofono al conservatorio può benissimo usare degli strumenti di plastica tanto il suono lo farà in futuro, non conosco nessun pianista di livello che consiglierebbe di studiare su un digitale e vedo che due persone che stimo come Vinroma e Cyrano la pensano come me, il digitale serve solo come secondo piano se si vuole suonare in orari notturni.
vin_roma 30-10-16 17.48
paolo_b3 ha scritto:
Ma secondo te, jaam, uno che si inscrive al primo anno di conservatorio ha l'esigenza di crearsi un suono?

Molta teoria, poca pratica....emo

Scusami, ma le tue affermazioni sono molto lontane dalla realtà.

Puoi dirmi dove hai studiato e a che livello?

L' ottimale è un acustico e pure messo bene, che risponda alle esigenze tecniche senza falle.

Io al primo anno, nonostante avessi cominciato da zero, all' esame di conferma (perché una volta oltre all' ammissione dovevi dimostrare di essere all' altezza di restare) oltre al programma ho portato come pezzi a piacere le "Deux Arabesque" di Debussy e nel corso dell' anno, tra le altre cose, avevo appreso il giusto suono, quello di caduta, rotondo, proprio grazie alla meccanica normale, soprattutto perché poi lo esercitavo sugli Steynway a coda.

Stiamo parlando di conservatorio! Non di una scuola per hobbysti.
Poi, se anche lì il livello è scaduto (e ne ho sentore) allora alzo le mani.
Edited 30 Ott. 2016 16:49
michelet 30-10-16 18.03
Posso fare una considerazione che, probabilmente, farà storcere il naso?

Si mangia per quello che si paga. emo
Voglio dire, il pianoforte digitale ha moltissimi pregi, sarei stolto a non ammetterlo. Tuttavia non è lo strumento indicato per chi va a studiare al conservatorio. Posso capire che i condòmini del condominio dove abita progettare sono già sul piede di guerra, pensando alle ore in cui saranno costretti ad ascoltare scale, esercizi e tutto quanto gli va dietro. Tuttavia, esistono degli orari prefissati nei quali neanche il padreterno può mettere lingua.
Ritorno al mio consiglio iniziale. Visto che non c'è alcuna certezza che il figlio di progettare voglia proseguire gli studi, cosa c'è di meglio di un pianoforte in affitto con eventuale riscatto finale?
Certe volte è più difficile perdersi in un bicchier d'acqua. emo
paolo_b3 30-10-16 18.32
Non ho fatto conservatorio, non ho studiato, quindi non posso parlare? Però suono il pianoforte, ne possiedo sia uno acustico che uno digitale. Chi di voi oltre a Cyrano li ha entrambi?

Ve lo ripeto, lo dissi per primo e molto prima di voi: UN DIGITALE NON SARA' MAI UN PIANOFORTE ACUSTICO. Era probabilmente il settimo o l'ottavo post di questa discussione, andate a vedere la pagina 1 di questa discussione.

Ma penso e lo riaffermo: se progettare non può FARE LA SCELTA MIGLIORE DI DOTARE SUO FIGLIO DI UN PIANOFORTE ACUSTICO, non per questo deve evitare di far proseguire suo figlio negli studi che più gli piacciono.

Ma vi voglio dire anche un'altra cosa, adoro quando le discussioni diventano vere come questa, nessun permale vero? emo