@ anonimo
Finalmente rivelano cio' tutti conoscevano da due decenni.
Un ciclo al banco rulli, dove si prelevano i gas, per misurare le emissioni e si misurano i consumi.
Il Ciclo e' composto da una serie ripetuta di rampe che "vorrebbero" simulare un percorso cittadino (15,30,50 km/h che si ripete per 4 volte).
Segue un ciclo piu' veloce che tocca una breve punta di 120 km/h ("vorrebbe simulare l'extraurbano).
Il tutto viene effettuato su un banco rulli, con una ventola davanti per il raffreddamento, il cofano aperto (per lo stesso motivo) ecc.
Il driver (umano o automatico che sia) accelera seguendo scrupolosamente quelle rampe, quindi non e' una guida reale, ma una guida standard.
Per far rientrare il veicolo nei valori delle normative, il motore viene calibrato principalmente su quelle condizioni (se acceleri in modo diverso cambiano le calibrazioni, se sei ad un altra velocita' pure e cosi' via).
Viene da se che nella guida normale (citta' ed extra urbano) la realta' e' diversa, e a volte e' addirittura distante da quanto dovrebbe essere.
Ma non basta.
Per rientrare nei ristrettissimi limiti di emissioni (per il motore diesel difficili da raggiungere), spesso si ricorre a sistemi per riconoscere quando la vettura sta facendo un ciclo emissioni, al fine di tenere appesantiti i dispositivi e le regolazioni di riduzione emissioni sui 20 minuti del ciclo, per poi alleggerirli (o addirittura toglierne alcuni) fuori ciclo.
C'e' chi ha messo un sensore sul cofano anteriore : quando la centralina vede il cofano aperto e la velocita' che sale e' ciclo.
C'e' chi ha messo il riconoscimento delle ruote anteriori dritte : se la centralina vede ruote perfettamente dritte, e velocita' e' ciclo.
C'e' chi ha fatto riconoscere dalla centralina velocita' e temperature del ciclo (Quest'ultimo e' piu' furbo e meno evidenziabile)..
e cosi' via.
Questo significa che dopo i venti minuti....
Il Motivo?...
Se le vetture dovessero girare sempre in quelle condizioni, perderebbero belle fette di potenza (il cliente si incazzerebbe), i filtri si intaserebbero, il motore mangerebbe troppa cacca dall'egr da riempirsi di carbone (e cosi' via)..
Capito?.
L'Unica differenza in questa storia e' che VW (molto ingenuamente, oppure dolosamente se pensiamo ad un cavallo di troia), ha fatto quello che fan tutti (o quasi) anche negli USA.
Non e' detto che altri costruttori (anche USA) non facciano la stessa cosa, ma li e' meno probabile sgamarli perche' hanno solo il 3% di motori Diesel (da noi siamo al 53%).
Inoltre il ciclo americano ha rampe completamente diverse : e' vero che e' piu' severo, ma le vetture vengono spesso ottimizzate su quelle rampe.
E' probabile che alcune "Pulitissime" vetture americane, se vengono messe su un banco europeo (meno severo) siano ugualmente fuori limiti perche' non ottimizzate per questo ciclo.
Capito dov'e' l'inghippo?.
VW ha commesso un grosso errore/ingenuita' che si riflettera' sull'azienda, gli azionisti ma soprattutto sui lavoratori (ed anche sull'indotto italiano che lavora per VW), pero' e' tutto il sistema che e' assurdo.
E' assurdo perche' TUTTI i costruttori hanno imposto le normative ai governi (da noi l'Europa) usando la scusa per l'ambiente, ma tenendo probabilmente il fine di una strategia per filtrare mercati esterni (se non hai esperienza dei trucchetti europei, non vendi qui).
continua.....