Articolo interessante che consiglio di leggere (finalmente uno !)..
Pero' concedimi PP2 di dire che Del Vecchio la pensa come la penso io.
"Del Vecchio sta spiegando come funziona l’Italia, anzi….come non funziona l’Italia e perché"
Questa frase sottolinea il fatto che il problema della crisi virtuale (e fin qui ci arrivo anche io) e' un problema italiano.
In un lungo post riguardante la FIAT, avevo sottolineato come il gruppo torinese, a cavallo tra gli anni 80 e 90, quando vendeva milioni di UNO, si e' giocato "ai cavalli" (cioe' in finanza, cercando di scalare il mondo) gran parte di quei grandi utili.
Bruciati quelli, e' tornato a battere cassa allo stato, con cassa integrazione, incentivi, finanziamenti per i nuovi stabilimenti di Melfi (5000 miliardi) e Pratola Serra (quasi altrettanti).
La stessa cosa sta accadendo con i treni "Italo" di Montezuma : lo stato paga la costruzione delle costosissime ferrovie AV, paga corrente e manutenzione, e contribuisce pure a comprare i treni, e Montezuma riscuote il biglietto in attesa che la societa' appena costiuita acquisti valore.
Quando e' avviata (con tutti i permessi, i clienti ecc), entra in gioco il secondo azionista che e' SNCF, e compra la prima meta' delle nostre ferrovie.
Questi sono crimini legalizzati, ma non dipendono dai complotti esterni (loro sono coloro che abusano), bensi' dagli imprenditori con le pezze (come li chiama Grillo) italiani, che sguazzano sul limite della legalita' coi soldi degli altri.
Poi che loro dapprima disprezzino lo stato riempiendosi la bocca di parole come privatizzazione (ma mai concorrenza e liberalizzazione) brucino capitali, indebitino le banche e quando si bruciano invocano vigliaccamente quello stesso stato che in un primo tempo volevano si facesse da parte, a riparare i danni (cioe' paghiamo noi con tasse e sottrazione di risparmi, di servizi ecc...), questo e' cosa lampante.
Pero' il discorso ritorna tutto alla legalita' : se si fossero introdotte pene severe su falsi in bilancio, creazione di fondi neri ecc...
Se si fossero introdotte pene severe su reati riguardanti la distruzione delle imprese da parte degli imprenditori disonesti, a quest'ora avremmo risolto il 70% dei problemi italiani.
I reati della famiglia Marcia gaglia, negli USA comporterebbero almeno 120 anni di carcere, invece quei signori si permettono di dare dei "ladri" ai lavoratori, come fece Emma un paio di mesi fa.
MA questo chi lo ha voluto?.
Chi ha votato con entusiasmo il promotore dei falsi in bilancio, del liberismo illegale e difensore di questi criminali?..
Ora, se noi abbiamo un paese dove l'illegalita' e' impunita, e' logico che agli imprenditori conviene di piu' fare i furbi con la finanza, piuttosto che rischiare il capitale producendo onestamente come fa il patron della LUxottica.
Ed e' altrettanto logico che in un paese cosi' marcio, tutti i grandi poteri della finanza e della politica straniera (occulti e non ) approfittino della debolezza italiana per metterci commissari di banca come Monti, e uomini che fanno i loro interessi.
Se non siamo noi a svegliarci, l'italia in 20 anni di berlusconismo si e' talmente incancrenita che non se ne uscira' piu'.
Non e' un problema lontano, ma un problema attuale : tangentopoli non solo non e' stata punita, ma e' stata premiata, e gli scandali della politica sono attualita' pura, cosi' come quelli della finanza.