Roberto_Forest ha scritto:
il Pro 800 ora mi attira, ma nessuno qui l’ha preso?
Ciao, posseggo il Pro-800 da alcune settimane e ne sono soddisfatto.
Non è un sintetizzatore "di punta", di quelli che quando li senti ti fanno venire i brividi (Oberheim, Prophet ecc.) ma rimane un valido synth polifonico (otto voci) analogico puro, ben suonante, dotato di due oscillatori :VCO, filtri e inviluppi analogici.
Non ha effetti, ma questo secondo me può essere ritenuto un vantaggio, perchè mette in evidenza il suono per quello che è (si è sempre in tempo ad aggiungere un buon pedale chorus, reverbero delay ecc.).
L'errore che molti fanno è, da un lato, "schifarlo" a priori perchè ha il marchio Behringer e, dall'altro lato, acquistarlo aspettandosi prestazioni da Prophet 5/10 a meno di 400 euro.
Il P-800 in realtà nasce come "reface" di un synth originale degli anni '80 (il Prophet 600) che già all'epoca era di molto inferiore al Prophet 5 e quindi, come è ovvio, anche il clone odierno non può essere paragonato al fratello maggiore.
Oltretutto il Prophet 600 era venuto fuori proprio male, con un chip talmente scarso da non riuscire a gestire correttamente le funzioni del synth (oscillatori, filtri, inviluppi, LFO ecc.), che pure erano ridotte all'osso.
Il difetto venne tuttavia rettificato grazie ad una modifica hardware introdotta da GLI, che non solo incrementò la potenza del synth, ma introdusse anche funzioni aggiuntive che lo resero uno strumento ben suonante e più versatile, pur non raggiugendo il carattere e la grinta del Prophet 5 .
Il P-800 fortunatamente riprende quella modifica ed è dotato di un LFO dedicato (con 6 forme d'onda diverse) con funzioni di modulazione dei filtri, degli inviluppi e della forma d'onda pulsata (PWM), funzione "Poly Mod" (come nel P 5/10) che consente all' Osc B e all'inviluppo del filtro di modulare la frequenza dell' Osc A più il cutoff del filtro, funzione unisono a 1 oppure 8 voci "impilate", funzione "chord memory" che consente di suonare accordi premendo un solo tasto, arpeggiatore, sequencer polifonico a due tracce, generatore di rumore e possibilità di memorizzare fino a 400 suoni.
In questo synth nulla fa gridare al miracolo, ma il risultato sonoro è valido, come ci si aspetta da un sintetizzatore analogico.
Gli oscillatori sono solidi e suonano bene, con la possibilità di abbinare tre diverse forme d'onda (sawtooth, triangle e pulse). In particolare è interessante la possibilità di detunare un singolo oscillatore, sfruttando il ciclo continuo della pulse modulata con l'LFO ed abbinata ad una sawtooth (un po' come avviene nei Juno 60/106). Il secondo oscillatore può essere utilizzato come sub, o come "rafforzativo" del primo. L'aggiunta di un chorus ricrea suoni morbidi e pad con sonorità rolandiane.
Il filtro a 4 poli (24 db) autorisonante consente di ottenere suoni belli "grassocci", con una risonanza ben marcata.
Gli inviluppi sono un po' il punto debole del P 800.
Appena uscito, erano troppo lenti e questo impediva di ottenere bassi incisivi..
Con l'ultimo aggiornamento del firmware ie cose sono migliorate. Ora è possibile selezionare (da menu) inviluppi dall'attacco morbido o più scattosi che, pur rimanendo lontani dalla grinta ad esempio di un juno 106, consentono di riprodurre bassi decenti, nulla di eccezionale, ma utili in diverse situazioni.
In definitiva, il P-800 è un discreto synth analogico, dal carattere fondamentalmente "morbido", capace di produrre suoni caldi, pads avvolgenti e leads convincenti
Non eccelle nelle sonorità aggressive e snappy.
Ha soltanto un'uscita mono (come del resto i vecchi polifonici dei primi anni '80) ma con chorus o delay è facile dare al suono una dimensione stereofonica. Utilizzando un plugin di autopan in modalità random, opportunamente settato nei parametri di velocità ed intensità, sono riuscito a ricreare un effetto panning delle voci abbastanza comvincente.
Spero di esserti stato utile.