Spectrum ha scritto:
Caro collega forumer, permettimi di dissentire dal tuo intervento precedente.
Ti ringrazio dell’attenzione Spectrum.
Ben venga il tuo sincero dissentire. I forum servono (anche) a questo.
Il tuo post lambisce tanti di quei concetti che ci vorrebbe un mese solo per sviscerarli con un minimo di approfondimento……soprattutto sulla realtà giovanile odierna fatta di web e di social.
Una cosa però la posso dire subito: parlando di certe realtà musicali, trovo che – a grandi linee – tu confonda l’effetto con la causa.
Giusto per capire, siccome dalla nuova ondata musicale che tu indichi c’è anche qualcuno che partendo dalla cantina è arrivato al grande pubblico, chi sarebbero precisamente gli artisti cui festival monopolista/conservatore (democristiano?) ha di fatto negato un altrimenti certo successo nazionalapopolare? Chi sarebbero queste nuove leve anni ’80 escluse a priori perché invise dalle major?
Parliamoci chiaro, in questa discussione Sanremo è in realtà un pretesto…stiamo parlando principalmente di un grande show televisivo, di un evento che muove sì molti interessi tant’è che viene fatto da oltre 70 anni e anche per questo, insisto, se proprio vogliamo trovare attinenti defaillance e perdite nel bilancio Rai, credo che le si debba cercare in altri capitoli e situazioni. Che poi la Rai dovrebbe fare anche altro ed in una certa maniera, siamo d’accordo. Al riguardo mi sono già espresso e comunque non è questo il punto.
Mi citi le case discografiche …ecco, qui siamo un po’ più a fuoco:
Senti Spectrum, tutto si può dire dei grossi discografici tranne che non abbiano sempre saputo fare affari….businness as usual….con il cinismo calvinista di chi non solo cavalca le mode ma le crea ad arte…...anche quelle “scandalose” o apparentemente tali.
Basta che funzioni.
Col primo disco si rimette, con il secondo si va pari, dal terzo si comincia a guadagnare……..altrimenti out.
E credo che alla fine sia sempre stato così…..anche nei famosi anni ’70 tanto cari agli “imparati” di cui ai miei post precedenti….che per inciso, si dimenticano sempre di dire che nei seventies non c’erano solo i cantautori “impegnati” il rock e la progressive…c’erano ad es. anche i Baglioni, i Branduardi, la disco music, i cugini di campagna, i Matia Bazar ecc…ecc…anche Roul Casadei da poco passato a miglior vita …ed anche un certo Lucio Battisti accusato di essere un “fascista” perché non faceva canzoni impegnate e non era dichiaratamente schierato, come in tanti pretendevano.
Questo per dire che il “grande pubblico”, a cui tutti più o meno esplicitamente mirano, era (ed è) assai più variegato rispetto ad una certa narrazione. La cosa può legittimamente non piacere ma è così.
Ritornando agli anni 80 beh, mi viene in mente Vasco Rossi e la feroce campagna di stampa avversa che caratterizzò la sua apparizione a Sanremo. Di certo il personaggio non era in linea con il perbenismo ipocrita dei sepolcri imbiancati.
Qualcuno però lo ha “scoperto” e ce lo ha mandato …e quel qualcuno se ne è sbattuto altamente delle polemiche che ha interpretato non come un danno ma anzi, ha perfettamente capito che la cosa faceva gioco….altro che duri e puri.
Poi il resto l’ha fatto il talento (e io non sono propriamente un fan di Vasco) non le chiacchere o il vittimismo di quelli per cui la colpa è sempre degli altri che non capiscono la vera arte.
Mi sembra che il tempo abbia emesso la sua sentenza al riguardo.
Parlo naturalmente in generale...ma a me sono sempre piaciuti quelli che quando qualcosa non va in primis fanno autocritica e dopo si va a vedere il resto.