@ vin_roma
d_phatt ha scritto:
Ma Horowitz...quante volte potrebbe ripetere la stessa frase all'interno di un brano complesso con sfumature infinitesime diverse che io forse non potrei nemmeno riconoscere? Quella gente sta su un livello a parte.
Ma chi se ne frega delle sfumature? La musica di Dalla sta in piedi esattamente nel modo che la faceva lui, sfumature e miglioramenti non servono, lo spirito e la coerenza fanno l'arte che sta in piedi, sia un Mario Battaini che esegue una mazurka, sia Bernestein che scrive Candide, sia De Andrè che canta Marinella ...tocca rispettare il messaggio profondo, umile o occelso che sia.
Non serve, e sarebbe strabordante e fuori tema, un Horowitz che suona Dalla. Sarebbe un esperimento per fare audience in tv ...ma di questi giorni, perché una volta anche i programmi TV erano più solidi e coerenti.
Poi dipende da cosa si cerca e si vuole dare con la musica.
Ciao (Buonasera?),
sul discorso del rispetto del messaggio profondo sono d'accordo, e infatti il concetto principale del mio intervento era questo: probabilmente chi è abituato a centellinare le più piccole sfumature espressive difficilmente potrà fornire un'esecuzione "rozza" (tra virgolette!!), che per l'appunto di certe cose non tiene conto allo stesso livello, con la stessa convinzione profonda di chi di certe sfumature se ne frega e suona le sue cose con spirito libero e puro...non so se riesco a spiegarmi. Ma non per questo dico che non abbia valore una cosa scritta o suonata con una visione meno raffinata, ma onesta.
Oltretutto chi sono io per dire cosa non avrebbe saputo fare Horowitz? Magari chiappa e suona un ragtime impeccabile e sudicio. E' solo che una sensibilità musicale di quel livello non ti porta a pensare troppo a quello che c'è al di sotto secondo me. Poi tutto può essere...chi lo sa.