Ha senso continuare a suonare?

mike71 06-04-18 18.01
paolo_b3 ha scritto:
Dipende dal contesto, prendi Agosta che va a Bucarest a partecipare ad un concorso, gli serve per fare curriculum, è più che logico accettare, ma c'è evidentemente un ritorno.

Credo che in molte cose oltre al ritorno economico monetario, esista anche un ritorno economico non monetario, un ritorno non economico, ed un ritorno in soddisfazione.
Il secondo caso si chiama baratto e posso andare a suonare al matrimonio del mio elettricita che in cambio mi risitema l'impianto di casa.
Il terzo caso è vado a suonare alla festa patronale perchè in questo modo faccio bella figura con don Peppone ed il sindaco Camillo e sono convito che la cosa mi sia utile a breve.
Il terzo caso è faccio delle lezioni gratis alla figlia quattrenne dei miei vicini perchè mi sono accoto che forse ha talento ed orecchio assoluto e mi piacerebbe vederela intraprendere la carriera di musicista.

Il guaio è quando le persone non han ben chiaro per quale motivo stan facendo le cose. Ma vale in genrale per tutto.
paolo_b3 06-04-18 18.30
@ mike71
paolo_b3 ha scritto:
Dipende dal contesto, prendi Agosta che va a Bucarest a partecipare ad un concorso, gli serve per fare curriculum, è più che logico accettare, ma c'è evidentemente un ritorno.

Credo che in molte cose oltre al ritorno economico monetario, esista anche un ritorno economico non monetario, un ritorno non economico, ed un ritorno in soddisfazione.
Il secondo caso si chiama baratto e posso andare a suonare al matrimonio del mio elettricita che in cambio mi risitema l'impianto di casa.
Il terzo caso è vado a suonare alla festa patronale perchè in questo modo faccio bella figura con don Peppone ed il sindaco Camillo e sono convito che la cosa mi sia utile a breve.
Il terzo caso è faccio delle lezioni gratis alla figlia quattrenne dei miei vicini perchè mi sono accoto che forse ha talento ed orecchio assoluto e mi piacerebbe vederela intraprendere la carriera di musicista.

Il guaio è quando le persone non han ben chiaro per quale motivo stan facendo le cose. Ma vale in genrale per tutto.
Sono d'accordo, cercherò di essere più esaustivo, non suono esclusivamente per denaro, faccio beneficenza, ricambio favori, non mi è mai capitato di barattare ma potrei farlo all'occorrenza. Sono stato costretto a volte a suonare gratis perchè era la decisione del gruppo e mi sono adeguato, raramente. Io la vedo come una questione di principio: puoi dare cento euro e siamo in quattro? Ok, ma gratis no.
Ti faccio un esempio così ci capiamo: il cognato della nostra cantante, ragazzo giovane, aveva aperto un pub e serviva un po' di lancio, il giro era ancora da avviare, quindi poco incasso. Siamo andati non solo gratis, ma ci siamo anche pagati il service (costava poco). Non faccio questioni di denaro, solo di principio.
Dopo un annetto però a chiuso emo che sia stata colpa nostra? emo
giosanta 06-04-18 18.46
paolo_b3 ha scritto:
Assolutamente d'accordo, è la mia politica, ma non pretendo che facciano tutti come me.

Concordo, ma non per venalità. Si scrive "gratis", si legge "non vale nulla". Si fosse anche, al limite, delle schiappe a cui si paga il biglietto per devolverlo in beneficenza.
Raptus 06-04-18 19.22
@ fulezone
Nel forum l'ho detto tante volte ma credo di essere stato ignorato,
dopo aver letto queste Storie Vere non sarai più tanto convinto che
raptus ha scritto:
"una volta si era intelligenti adesso è un mondo di cretini"... non è vero dai!

Leggi tutto con calma e poi mi mandi un PVT e mi dici cosa ne pensi, io non ti conosco e non so quanti anni hai
ma io ne ho 38 e mi sembra di aver capito che siamo coetanei,
tanta ignoranza e stupidità non l'avevo mai letta, puoi chiedere come faccio a sapere che sono storie vere?
Perchè ho scoperto che la moglie di un mio collega fa parte di uno di questi gruppi! Perchè mia cognata e farmacista e mi racconta
di mamme che non sanno la differenza nelle loro figlie tra il boco davanti e quello dietro, mia moglie dopo essere ricercatrice e fare
le autopsie adesso insegna e vede ragazzini che di cervello hanno ben poco
E questa e l'80% della popolazione!
Ho capito ma non puoi fare di tutta un'erba un fascio, io sono un po' più giovane di te (33) e la mia generazione è quella dei "truzzi" anni 90, secondo te eravamo tanto meglio? Ti ricordo riviste come Cioè o TopGirl...emo e canzoni come "lo voglio duro"..emo
Eppure a 14 anni ho scoperto che esiste altro oltre alla "dance"... alla fine ognuno fa la propria crescita personale, cambiando generi, sperimentando, evolvendo...o scegliendo di restare fermo! Così faranno anche i giovani di adesso.
Ai nostri tempi non c'era YouTube, che ti permette di vedere altri giovani che sperimentano e addirittura ti insegnano a suonare (una volta questo lusso lo avevi solo pagando oppure avendo l'amico smart che faceva il conservatorio).
Ti rendi conto del potenziale che ha una cosa che ti permette di ascoltare tutta la musica del mondo con un click e gratis?
Fermarsi a dire che le nuove leve sono degli idioti perchè la generazione dei 40/50enni non è capace di tirare su i figli secondo me è sbagliato! In mezzo a tanta idiozia c'è un mondo di informazioni che chi è in grado di recepire le può recepire molto più facilmente...
Synthex77 06-04-18 20.09
lucabbrasi ha scritto:
basta la passione per giustificare tutto ciò? boh, me lo sto chiedendo...


Può darsi che la passione non si abbastanza a motivarti tanto...

Nel dubbio io mollo, anche cose che mi piacciono, più che mollare limito o cambio i parametri... Odio lo stress non necessario... Tendo ad essere catalogato come pigro per questo, ma sono circondato da gente che si lamente di tutto quello che fa "per scelta"... Quindi?
Arci66 06-04-18 20.41
Mi é capitato negli ultimi mesi di capitare in un paio di locali romani dove si fa musica ed anzi la musica fa da catalizzatore proprio per attirare gente.
Bene se il livello che gira é quello allora direi che dovrebbero pagare i gruppi per farsi ascoltare.....mi sono detto...a questo punto anche uno scarso come me potrebbe risalire sul palco. Ma non é una consolazione bensì una constatazione.
Se si pretende essere pagati credo che bisogna offrire un prodotto di qualità.
Credo che almeno a Roma i professionisti si facciano vedere in quei 2-3 locali storici rimasti, qualche volta.
Il resto é un panorama di gente che secondo me suona amatorialmente che tra l’altro non riesce a fare più di 5-6 serate l’anno...a questo punto non si può credere di stare in una condizione di diritto. Sarà che quando ero un bambino mi hanno spiegato che esistevano solo i doveri, ho iniziato a sentir parlare di diritti molti anni dopo e comunque nella mia vita continuo a dare priorità ai doveri.
paolo_b3 06-04-18 20.47
@ Arci66
Mi é capitato negli ultimi mesi di capitare in un paio di locali romani dove si fa musica ed anzi la musica fa da catalizzatore proprio per attirare gente.
Bene se il livello che gira é quello allora direi che dovrebbero pagare i gruppi per farsi ascoltare.....mi sono detto...a questo punto anche uno scarso come me potrebbe risalire sul palco. Ma non é una consolazione bensì una constatazione.
Se si pretende essere pagati credo che bisogna offrire un prodotto di qualità.
Credo che almeno a Roma i professionisti si facciano vedere in quei 2-3 locali storici rimasti, qualche volta.
Il resto é un panorama di gente che secondo me suona amatorialmente che tra l’altro non riesce a fare più di 5-6 serate l’anno...a questo punto non si può credere di stare in una condizione di diritto. Sarà che quando ero un bambino mi hanno spiegato che esistevano solo i doveri, ho iniziato a sentir parlare di diritti molti anni dopo e comunque nella mia vita continuo a dare priorità ai doveri.
Oh ecco! emo
Qualcuno, in grado di analizzare l'aspetto da una differente angolazione, che porta una vera e propria "ventata di aria fresca". Non me ne vogliano gli altri che stimo a "prescindere".
Però, vedi, se la band è "sgarrupata" allora la si lascia a casa (così mi guardo la televisione emo), non la si fa suonare gratis.

Mitico Arci!!!
fulezone 06-04-18 22.15
@ Raptus
Ho capito ma non puoi fare di tutta un'erba un fascio, io sono un po' più giovane di te (33) e la mia generazione è quella dei "truzzi" anni 90, secondo te eravamo tanto meglio? Ti ricordo riviste come Cioè o TopGirl...emo e canzoni come "lo voglio duro"..emo
Eppure a 14 anni ho scoperto che esiste altro oltre alla "dance"... alla fine ognuno fa la propria crescita personale, cambiando generi, sperimentando, evolvendo...o scegliendo di restare fermo! Così faranno anche i giovani di adesso.
Ai nostri tempi non c'era YouTube, che ti permette di vedere altri giovani che sperimentano e addirittura ti insegnano a suonare (una volta questo lusso lo avevi solo pagando oppure avendo l'amico smart che faceva il conservatorio).
Ti rendi conto del potenziale che ha una cosa che ti permette di ascoltare tutta la musica del mondo con un click e gratis?
Fermarsi a dire che le nuove leve sono degli idioti perchè la generazione dei 40/50enni non è capace di tirare su i figli secondo me è sbagliato! In mezzo a tanta idiozia c'è un mondo di informazioni che chi è in grado di recepire le può recepire molto più facilmente...
Io ho parlato di 80% non di tutti 1 su 5 si salva, e cmq tutta questa informazione non la sanno usare molti non vanno oltre facebook e instagram, hai mai sentito parlare di un brano che si chiama o surdato nnammorato? Magari no ma se la senti dirai a si l'ho sentita un paio di volte, è un brano del 1915 ha 103 anni, mi dici un brano moderno che secondo te fra 100 anni qualcuno ancora canterà? La qualita media musicale di oggi è pessima, ed è inutile la tecnologia in mano a chi non la sa usare. Si salvano veramente pochi artisti
Raptus 06-04-18 22.44
@ fulezone
Io ho parlato di 80% non di tutti 1 su 5 si salva, e cmq tutta questa informazione non la sanno usare molti non vanno oltre facebook e instagram, hai mai sentito parlare di un brano che si chiama o surdato nnammorato? Magari no ma se la senti dirai a si l'ho sentita un paio di volte, è un brano del 1915 ha 103 anni, mi dici un brano moderno che secondo te fra 100 anni qualcuno ancora canterà? La qualita media musicale di oggi è pessima, ed è inutile la tecnologia in mano a chi non la sa usare. Si salvano veramente pochi artisti
Probabilmente dei decenni 1990-2000-2010 si salverà solo quello che di nuovo è stato inventato, degli anni 90 si salverà il grunge e l'elettronica, dei 2000 si salverà la numetal, la gothic-power e la emo, degli anni 2010 la dubstep e la indie... secondo me ogni decennio ha qualche particolarità... chiamali "movimenti", il problema semmai è che non cavalchiamo niente, in Italia stiamo "subendo" tutto, almeno 100 anni fa i "generi" che andavano di moda li sapevamo fare pure noi...
Da noi vige il totalitarismo dei social media, la "social pop" è l'unico genere che i media impongono di fare, questo è il male più grande secondo me.
fulezone 06-04-18 23.10
@ Raptus
Probabilmente dei decenni 1990-2000-2010 si salverà solo quello che di nuovo è stato inventato, degli anni 90 si salverà il grunge e l'elettronica, dei 2000 si salverà la numetal, la gothic-power e la emo, degli anni 2010 la dubstep e la indie... secondo me ogni decennio ha qualche particolarità... chiamali "movimenti", il problema semmai è che non cavalchiamo niente, in Italia stiamo "subendo" tutto, almeno 100 anni fa i "generi" che andavano di moda li sapevamo fare pure noi...
Da noi vige il totalitarismo dei social media, la "social pop" è l'unico genere che i media impongono di fare, questo è il male più grande secondo me.
Io parlo non di generi ma di brani, Mina Parole Parole 46 anni, Donne Zucchero 34 anni, Sweet Dream Euritmics 34 anni, mi dici un brano, 1 del 2017 2018 che tra 35 anni secondo te sarà conosciuto per via del suo grande enorme successo? È non parliamo di Giorgia on My Mind del 1934 rimasterizzata nel 1960 dal grande Ray ma quelli sono successi internazionali, rimaniamo in Italia, la nostra cultura musicale si ferma ad amici un po meglio the voice e xfactor ma sono solo show, il massimo dell'espressione musicale italiana, quando dicono vale la pena continuare a suonare? In Italia no
vin_roma 07-04-18 02.18
Io sto pensando che la troppa divulgazione, il facile accesso, il fatto che ognuno può permettersi il meglio ...alla fine abbia diluito le capacità ed annacquato le pretese.

Dovrebbe essere un bene poter avere a disposizione tutte le informazioni che la rete ci offre ma dovremmo vedere geni ad ogni angolo di strada...
Avessi avuto You Tube ai miei tempi! Avessi avuto la possibilità di "confrontarmi" con Horowitz, Gulda, di seguire i tutorial di qualsiasi genere musicale avessi voluto affrontare.
E invece no, ai miei tempi certe cose dovevi averle dentro e dovevi passare tanto tempo a costruirle e rinforzarle e si diventava un fuoriclasse da imitare.
Di chi suona oggi cosa si dice? Bravi, tecnicamente preparati, meglio degli strumentisti di anni fa ...ma raramente sanno inventare qualcosa. Chissà, forse proprio il fatto di vedere troppa roba fa perdere la bussola perché non si è più a contatto con le proprie possibilità ma si perde tempo ad imitare quelle degli altri credendo che così facendo si possa poi dire qualcosa di personale.
Mi pare di no, chi in passato costruiva era solo nel suo piccolo mondo, studiava lo strumento con le proprie capacità, non imitando gli altri se non con gran fatica smozzicando con impegno i solchi dei vinili e se si riusciva a dire qualcosa non si era influenzato più di tanto e quindi se si usciva ...nasceva una personalità.

Mi son fermato giorni fa a vedere per qualche minuto uno di questi reality con gli aspiranti artisti, forse era sulla RAI.
Era un momento in cui a questi "bellocci" aspiranti cantanti venivano assegnate le canzoni da imparare per l'esibizione.
Ho sentito subito che stavano fuori strada.
Non è così che si diventa qualcuno, non è con i tatuaggi alla moda, con le sopracciglia dei maschietti curate a mo' di femminuccia, non è sembrando dei divi e vivendo gli "esami" di vita in un ambiente così falso e coccoloso come quello di un reality che si può crescere artisticamente.
Non sarai mai Zero o Dalla, Guccini o Daniele se non usi il tempo per studiare e capire te stesso, se non cammini per strada e ti innamori delle cose che incontri, se non sbatti contro le porte chiuse e, nonostante questo, riesci a mantenere la tua voglia di esprimere.
Una volta erano relativamente in pochi a farcela, oggi ci si illude che basti l'apparire, l'essere "social", avere i like...
Non è solo la voce o l'essere bellocci, questo può riguardare uno come Scialpi ...se dietro hai soldi e gente che ha conoscenze, altrimenti tocca ave' le palle "vere" e tanta capacità di assorbire la vita e saperla poi raccontare.
andrealentullo 07-04-18 07.31
mike71 ha scritto:
Il mercato non significa cercare di fregarci a vicenda.
Keynes suppone una economia di mercato. Ma è molto differente da quello che viene proposto dai neoliberisti. Questo in generale: poi esiste anche una questione culturale e di educazione.

Ci sono molte persone che vengono convinte che un lavoro è sempre meglio di niente, e non sono capaci di farsi i conti in tasca, sono convinti che non ci sia alternativa agli stage gratis, alle finte partite iva, ed alle finte agenzie di consulenza ed alle finte ccoperative, aggli apprendisti cin esperienza.
D'altra parte non c'è scritto da nessuna parte che in una economia capitalistica ci debba essere lo stage obbligatorio per gli universitari o l'alternanza scuola lavoro.

Mi fermo qui, ma questo stato di cose ha portato in Italia ad avere un crollo della produttività, che ha causato una mancata crescita del PIL ed una stagnazione economica.

Alla fine, il non pagare i musucisti che suonano in un locale, è solo un aspetto di un problema generale molto più grande.


sono completamente d'accordo!
andrealentullo 07-04-18 07.38
ahivela ha scritto:
Sono i tempi che cambiano, come e' sempre stato, nella storia. E non c'e' nulla da fare.
E' piu' saggio capirli per tempo, e adeguarsi, che maledirli, o lamentarsi...


il cambiamento dipende dalle persone. si può scegliere se accettare passivamente oppure provare a cambiare. se una persona lo fa è di esempio per altri che magari lo seguono. se no non resta che lamentarsi e continuare ad alimentare questo sistema sia in ambito musicale che più in generale. per questo ho parlato di questione pedagogica: mostrare un'alternativa a quello che c'è è possibile. difficile, perchè si è come Davide contro Golia, dato che l'impostazione neoliberista ormai ha un potere così grande da aver in pugno il pensiero della gente, ma possibile.
andrealentullo 07-04-18 08.00
ahivela ha scritto:
Ma perche' fregarci a vicenda?
Se io muoio dalla voglia di suonare, e sono disposto a farlo gratis, pur di esibirmi, non mi pare che questo significhi voler fregare qualcuno. Al massimo frego me stesso...


scusa Ahivela... sembra che ce l'abbia con te dato che commento quasi solo i tuoi interventi... non è così. solo che mi stimolano alla riflessione emo
io penso invece che se suoni gratis freghi te stesso, e in maniera molto miope tra l'altro perchè, oltre a non guadagnare i 50 euro della serata, alimenti le condizioni per cui la situazione non cambierà in futuro e la musica sarà per sempre considerata un accessorio la cui presenza o assenza non importa.
però freghi anche gli altri che con la musica ci campano o che, in questi tempi di crisi, arrotondano uno stipendio magari insufficiente. il singolo fa parte della comunità e come tale deve tenerne conto. il mio desiderio di suonare gratis va messo sul piatto della bilancia tanto quanto l'esigenza degli altri di suonare a pagamento: per la comunità, è più importante che io mi diverta suonando gratis o che un professionista riesca a pagare le bollette? solo se vivi in un eremo puoi pensare solo a te stesso e, di solito, se non lo fai, si attiva un circolo virtuoso dal quale tutti traggono benefici, anche tu. non entro nemmeno nel merito dell'importanza culturale e pedagogica della musica (o più in generale dell'arte) che, ad una società che le conferisce il valore che merita (anche economico), non può che portare benefici incalcolabili.
fulezone 07-04-18 08.49
@ andrealentullo
ahivela ha scritto:
Ma perche' fregarci a vicenda?
Se io muoio dalla voglia di suonare, e sono disposto a farlo gratis, pur di esibirmi, non mi pare che questo significhi voler fregare qualcuno. Al massimo frego me stesso...


scusa Ahivela... sembra che ce l'abbia con te dato che commento quasi solo i tuoi interventi... non è così. solo che mi stimolano alla riflessione emo
io penso invece che se suoni gratis freghi te stesso, e in maniera molto miope tra l'altro perchè, oltre a non guadagnare i 50 euro della serata, alimenti le condizioni per cui la situazione non cambierà in futuro e la musica sarà per sempre considerata un accessorio la cui presenza o assenza non importa.
però freghi anche gli altri che con la musica ci campano o che, in questi tempi di crisi, arrotondano uno stipendio magari insufficiente. il singolo fa parte della comunità e come tale deve tenerne conto. il mio desiderio di suonare gratis va messo sul piatto della bilancia tanto quanto l'esigenza degli altri di suonare a pagamento: per la comunità, è più importante che io mi diverta suonando gratis o che un professionista riesca a pagare le bollette? solo se vivi in un eremo puoi pensare solo a te stesso e, di solito, se non lo fai, si attiva un circolo virtuoso dal quale tutti traggono benefici, anche tu. non entro nemmeno nel merito dell'importanza culturale e pedagogica della musica (o più in generale dell'arte) che, ad una società che le conferisce il valore che merita (anche economico), non può che portare benefici incalcolabili.
Mha, dico sarò catastrofista ma se è vero che la storia si ripete come dice qualcuno diciamo che stiamo toccando il fondo, la cosa positiva e che una volta toccato il fondo non resta che risalire, se è vero che abbiamo toccato il fondo negli anni 30 con la crisi del 29 per poi toccare il picco positivo negli anni negli anni 50/60 teoricamente avremmo dovuto toccare il fondo negli anni 90 ma questo non è bastata quindi il tempo sembra essersi raddoppiato e dovremmo toccare il fondo fondo verso il 2020 e poi cominciare a risalire e toccare nuovamente il boom economico massimo verso il 2050 per poi riscendere, sono calcoli senza alcun senso solo una riflessione.
Poi da un punto di vista musicale il boom degli strumenti è stato verso gli anni 90/95, in quel periodo si vendevano un sacco ti tastiere, quante Roland E-70, Soltol MS60, General Music WK7 Wk8, Korg M1, T3, Roland D70, D50,Korg I30, Alesis, Kork Trinity Profecy, chiunque si comprava tastiere per fare pianobar, Karaoke, c'è stato veramente il Boom per poi riscendere nuovamente nel baratro
mike71 07-04-18 08.50
@ fulezone
Io parlo non di generi ma di brani, Mina Parole Parole 46 anni, Donne Zucchero 34 anni, Sweet Dream Euritmics 34 anni, mi dici un brano, 1 del 2017 2018 che tra 35 anni secondo te sarà conosciuto per via del suo grande enorme successo? È non parliamo di Giorgia on My Mind del 1934 rimasterizzata nel 1960 dal grande Ray ma quelli sono successi internazionali, rimaniamo in Italia, la nostra cultura musicale si ferma ad amici un po meglio the voice e xfactor ma sono solo show, il massimo dell'espressione musicale italiana, quando dicono vale la pena continuare a suonare? In Italia no
Se lo sapessi andrei a fare il produttore alla Sony od alla EMI. Ricordo che ad esempio i Beatles vennero scartati dalla Decca e Bela Bartok mori` in poverta` a New York nonostante fosse un ottimo pianista e compositore. La CBS gli aveva fatto incidere dei 78 giri e forse un paio di 33 giri.

Allo stesso modo non e` che la PFM, Nada od Eugenio Finardi abbiano venduto tantissimi dischi o li abbiano venduti sempre, e di sicuro se fai un brano che ti parte con un tritono o di musica concreta a meno che sia la sigla di un cartone animato o di un serial, difficilmente ha successo.
https://www.youtube.com/watch?v=iXqRh_dhd5E

Zucchero, donne lo ha portato a Sanremo ed e` arrivato ultimo.

Se poi vogliamo parlare del fatto che i discografici abbiano ceduto tutto ai conduttori dei talent, senza accorgersi che quelli non promuovono il prodotto musicale, ma sono trasmissioni di intrattenimento e` tutto un altro discorso.

fulezone 07-04-18 09.02
@ mike71
Se lo sapessi andrei a fare il produttore alla Sony od alla EMI. Ricordo che ad esempio i Beatles vennero scartati dalla Decca e Bela Bartok mori` in poverta` a New York nonostante fosse un ottimo pianista e compositore. La CBS gli aveva fatto incidere dei 78 giri e forse un paio di 33 giri.

Allo stesso modo non e` che la PFM, Nada od Eugenio Finardi abbiano venduto tantissimi dischi o li abbiano venduti sempre, e di sicuro se fai un brano che ti parte con un tritono o di musica concreta a meno che sia la sigla di un cartone animato o di un serial, difficilmente ha successo.
https://www.youtube.com/watch?v=iXqRh_dhd5E

Zucchero, donne lo ha portato a Sanremo ed e` arrivato ultimo.

Se poi vogliamo parlare del fatto che i discografici abbiano ceduto tutto ai conduttori dei talent, senza accorgersi che quelli non promuovono il prodotto musicale, ma sono trasmissioni di intrattenimento e` tutto un altro discorso.

Allora io non ricordo chi ha vinto Sanremo l'anno scorso, ricordo un Sanremo di Uomini Soli vinto dai Pooh, mi pare che un anno vinse Giorgia e poi Elisa, Marco Masini con Disperato, dal nulla mi sorge un nome Marco Mengoni e Lorenzo Fragola e Carta... Giulio Carta o Marco Carta non so, ma non ho idea di cosa cantino, quello di cui parlo io è un brano che io ascolto e mi piace, che tra 20 anni mio figlio lo ascolterà e penserà ma questo brano è veramente bello, io non ho idea di quali siano i brani che attualmente suonano, ho sentito un brano che si chiama Comunisti col Rolex ma credo che sia già di qualche anno fa.

PFM con Impressioni di Settembre è un brano anormale, non lo conoscono tutti, credo per lo più i musicisti, quando l'ho sentito la prima volta a Radio Capital sono rimasto sconvolto mai sentito una energia tale sono rimasto folgorato, poi nella stessa radio ho sentito Bauselle La morte non esiste più e anche questo brano secondo ha qualcosa da dire, poi c'è Dentro Marylin brano particolare che pochi conoscono cantato anche da Mina circa 10 anni fa, poi Teorema chi non conosce teorema una canzone che vuole dire esattamente l'opposto di quello che dice o Fiore Di Maggio? Quanto meno per sentito dire!
paolo_b3 07-04-18 09.19
@ vin_roma
Io sto pensando che la troppa divulgazione, il facile accesso, il fatto che ognuno può permettersi il meglio ...alla fine abbia diluito le capacità ed annacquato le pretese.

Dovrebbe essere un bene poter avere a disposizione tutte le informazioni che la rete ci offre ma dovremmo vedere geni ad ogni angolo di strada...
Avessi avuto You Tube ai miei tempi! Avessi avuto la possibilità di "confrontarmi" con Horowitz, Gulda, di seguire i tutorial di qualsiasi genere musicale avessi voluto affrontare.
E invece no, ai miei tempi certe cose dovevi averle dentro e dovevi passare tanto tempo a costruirle e rinforzarle e si diventava un fuoriclasse da imitare.
Di chi suona oggi cosa si dice? Bravi, tecnicamente preparati, meglio degli strumentisti di anni fa ...ma raramente sanno inventare qualcosa. Chissà, forse proprio il fatto di vedere troppa roba fa perdere la bussola perché non si è più a contatto con le proprie possibilità ma si perde tempo ad imitare quelle degli altri credendo che così facendo si possa poi dire qualcosa di personale.
Mi pare di no, chi in passato costruiva era solo nel suo piccolo mondo, studiava lo strumento con le proprie capacità, non imitando gli altri se non con gran fatica smozzicando con impegno i solchi dei vinili e se si riusciva a dire qualcosa non si era influenzato più di tanto e quindi se si usciva ...nasceva una personalità.

Mi son fermato giorni fa a vedere per qualche minuto uno di questi reality con gli aspiranti artisti, forse era sulla RAI.
Era un momento in cui a questi "bellocci" aspiranti cantanti venivano assegnate le canzoni da imparare per l'esibizione.
Ho sentito subito che stavano fuori strada.
Non è così che si diventa qualcuno, non è con i tatuaggi alla moda, con le sopracciglia dei maschietti curate a mo' di femminuccia, non è sembrando dei divi e vivendo gli "esami" di vita in un ambiente così falso e coccoloso come quello di un reality che si può crescere artisticamente.
Non sarai mai Zero o Dalla, Guccini o Daniele se non usi il tempo per studiare e capire te stesso, se non cammini per strada e ti innamori delle cose che incontri, se non sbatti contro le porte chiuse e, nonostante questo, riesci a mantenere la tua voglia di esprimere.
Una volta erano relativamente in pochi a farcela, oggi ci si illude che basti l'apparire, l'essere "social", avere i like...
Non è solo la voce o l'essere bellocci, questo può riguardare uno come Scialpi ...se dietro hai soldi e gente che ha conoscenze, altrimenti tocca ave' le palle "vere" e tanta capacità di assorbire la vita e saperla poi raccontare.
La società odierna è molto diversa da quella della nostra gioventù. Abbiamo dovuto sorbirci l'edonismo craxiano e reganiano, anni in cui uno spazzino partecipava ad un quiz televisivo e si presentava col suo "sogno nel cassetto": diventare manager!
Quella è stata la vera involuzione culturale, bastava apparire in giacca e cravatta, con il telefonino in tasca e la Volvo sotto al sedere ed avevi sedato le tue ansie di realizzarti nella vita. E come vediamo, soprattutto dalla TV, i danni sono stati consistenti.
Poi che oggi ci siano molti più spazi e molte più opportunità per fare musica è un bene ma anche un male, perchè nel marasma i buoni emergono a fatica. Come l'automobile: se vai in autostrada contromano fa male, ma se arriva l'ambulanza a soccorrerti fa bene. Col tempo chi ha valore resterà, gli altri spariranno come sono sempre spariti in tutte le epoche.
Cito un esempio dell'involuzione culturale degli anni 80: entro in un negozio di dischi, era il 1988, e vedo un cartello pubblicitario con la faccia di Ian Astbury e la scritta "Cult! il gruppo degli anni 90!". Bene nel 1990 già non se li ricordava più nessuno.
I miti si creano da se, sempre diffidare della pubblicità alla stregua dei ristoranti con le insegne troppo fiche.
fulezone 07-04-18 10.52
paolo_b3 ha scritto:
I miti si creano da se, sempre diffidare della pubblicità alla stregua dei ristoranti con le insegne troppo fiche.

forse il problema è questo, che in mezzo a tanta roba non emerge più nessuno, un fotografo d'assalto mi diceva, una volta avevi un rullino da 24 pose, uscivi e avevi 24 tentativi per portare a casa il servizio che ti cambiava la vita e su 24 foto tra spintoni, gomitate, calci e pugni dovevi tirare fuori 24 foto con varie angolazioni del soggetto max 12 colpi di flash e tutte le foto dovevano essere perfette e non esistevano 8 rullini solo 24 pose perchè i costi poi di sviluppo e stampa non valevano la candela, oggi metti una sd da 64gb, spari a raffica sperando che la capacità di 12000 foto basti a beccarne 6 o 7 giuste, la stessa cosa è internet spari 8 o 9 milioni di brani di persone sconosciute sperando di essere tra quei fortunati che poi diventeranno SALUTA ANDONIO. Il musicista vero, e su questo non ci sono santi, va a suonare alle sagre, alle manifestazioni, alle feste, nei pub, nei locali dopo anni di gavetta se è bravo ha un pubblico e poi non può sparire all'improvviso perchè con anni di gavetta cmq ti portano un pubblico anche piccolino tra cui poi capita che vieni scoperto da un talent scout e fai successo, come per Alex Britti, Zucchero, Vasco Rossi, e quelli che fanno musica da 50 anni.
Arci66 07-04-18 10.59
Credo che nelle arti l’inquadramento storico faccia poca differenza. Nelle arti il motto “the winner takes it all” spiega perfettamente quale è la regola che regna sovrana, al dilla del tempo e dei luoghi.
O si ha la fortuna di arrivare al grande successo o si deve mettere in preventivo di dover spartire le briciole.
Se proviamo un grande amore per la musica nell’ascoltarla ma anche nel praticarla indipendentemente dal nostro livello, continuiamo a farlo per tutta la vita. Chi se ne frega se poi nel localino ci pagano poco o se debbo pagare la sala prove, se immergersi nella musica ci da soddisfazione quelli basta e avanza. La musica ha un potere immenso: cura la nostra anima, ha dei poteri traumaturgici immensi, assai meglio di uno psicanalista o di un farmaco antidepressivo. Parlo ovviamente da amatore, ben diverso il discorso per chi tenta di vivere facendo musica, in quel caso ritorna inesorabile il motto sopra citato e con quello si dovrà fare i conti. Sinceramente non incoraggerei un figlio mediamente talentuoso a vivere di sola musica. Se avessimo invece a che fare con un prodigio allora li varrebbe la pena provarci curando il prodigio con un’enorme attenzione.