@ greg
Mah........ mi sembrano giudizi in generale estemporanei........
Un disco non è un'opera d'arte, semmai l'esecuzione dal vivo.
Una scultura è un'altra cosa, come fare un video della scultura stessa creata. L'opera è il mettere mano ad una pietra e renderla fluida, viva.....
In musica modestamente penso conti l'esecuzione dal vivo più di qualsiasi registrazione.
La canzonetta in giro armonico la sanno fare tutti.... puoi confezionarla meglio che puoi e renderla adatta a Sanremo o a qualsivoglia manifestazione
Jlo ha riproposto la Lambada del 1989 in un contenitore tecno e moderno e ha rifatto quasi il successo di 20 anni prima, ad esempio.
L'industria discografica propina ciò che vuole al pubblico e difficilmente sbaglia prodotto quando dietro ci sono i migliori.
In Italia abbiamo Albano, D'Alessio, Mannoia e così via.... mica possiamo paragonarlo ai grandi del musicbusiness americano o inglese?
Il vero problema è il pubblico che segue queste manifestazioni, in parte paragonabile all'italiano medio che vota in una certa maniera....... siamo omologati e standardizzati.
Ma nemmeno ci si può aspettare da Carlo Conti e De Filippi avanguardia musicale, rock, jazz da un programma a cadenza annuale la rivoluzione. Per quale popolo? Quello che con indigenza ce l'ha sistematicamente con Angelino Alfano dopo che l'ha votato o con la Raggi, donnina frivola a capo di una città che meriterebbe per la sua storia menti fervide e distaccate?
Io non ho visto ancora un minuto di Sanremo, ma ho capito che una delle parti migliori sono le cover, non a caso..........
Se non confondiamo il significato che spesso si attribuisce ad "opera d'arte" per dare un giudizio di merito, l'opera d'arte in senso letterale è il prodotto musicale indipendente dal mezzo con cui viene diffuso, dal vivo, su disco, su internet. Cioè la composizione, l'arrangiamento, l'esecuzione (che ha sempre un apporto costruttivo sull'opera d'arte), fin'anche alla scelta ed al livellamento dei suoni.
Nel mio giudizio di condanna non ho mai incluso nessuno dei personaggi che partecipano alle operazioni sopra citate nel caso del festival di S.Remo, così come non ho niente da ridire sul fatto che ci sia una categoria di persone, fruitori, a cui piaccia il melodico italiano o qualsiasi altra forma musicale.
Noto con grande mio disprezzo che negli ultimi 30 anni coloro che io semplificando definisco produttori, hanno letteralmente fatto scempio di una manifestazione che era una colonna portante della cultura musicale popolare italiana. E questa è solo la punta di un iceberg che ha distrutto il mondo della musica popolare. Come ho già detto, al semplice scopo di massimizzare i loro profitti.