Come molti di voi sanno, io sono anarchico libertario, quindi non é strano che sia abbastanza critico con quello che ritengo un abuso dei sistemi di protezione strutturati (che guarda caso avvantaggiano sempre le mega corporations e mai i piccoli produttori...)
1) già il concetto di "licenza" mi pare un concetto arbitrario: quando ho pagato per un oggetto, di quell'oggetto dispongo liberamente (di quell'oggetto, non di eventuali copie), fatte salve le condizioni di vendita legalmente stabilite (dalla legge o dal consenso comune, non dal produttore)
2) alcuni paragonano il concetto di
licenza a quello di
affitto, dimenticando che a differenza di un appartamento o di un'automobile, per il produttore creare un milone di copie del bene originale é praticamente gratuito...Inoltre cio' che viene affittato nel caso delle licenze non é il bene stesso (il che farebbe ancora senso) ma una copia del bene stesso...in effetti se io affitto un appartamento, di quell'appartamento godo in esclusiva, mentre se ho un software in licenza, di quel software non godo in esclusiva...
3) I beni mobili vengono in genere venduti, molto difficilmente affittati (scilicet dati in licenza): libri, dischi, abiti, scarpe, titoli finanziari etcetera
4) il concetto di licenza cosi caro all'industria del software é chiaramente un abuso che andrebbe proibito: una volta che il consumatore ha pagato, del bene (fisico) ci fa quello che vuole
5) ma il consumatore quando acquista, accetta le clausole...ed invece no! le clausole vessatorie e contra legem sono nulle in nuce, quindi é come se non fossero mai esistite
Chiarito il grande equivoco della licenza, torniamo alle patches: le patches non sono software, al limite usano un software per produrre una specifica regolazione che sarebbe possibile semplicemente con le ditine sante del consumatore: le patches sono un insieme di regolazioni dello strumento
Una regolazione di uno strumento qualsiasi, che ricordiamoci bene é venduto con l'implicita licenza di essere regolato in assoluta libertà dall'acquirente, non puo' essere in alcun modo registrata né sottoposta a licenza
Ne consegue che il software usato per creare una patch (l'editor) é proteggibile, il CD su cui le patches commerciali risiedono pure, ma la patch in se stessa no...se googlate "synth patch copyrigth" troverete che il consenso su questo é quasi unanime
Come ho già detto, é perfettamente lecito fare una copia (a mano) di un quadro e venderla, se si specifica che é una copia e non l'originale
Mi spiace per i produttori di patches, ma l'unica difesa del loro lavoro é o tecnologica o legata al senso etico e morale del consumatore
Edited 16 Nov. 2015 13:06