2015: rinasce la gem (e non solo)?

Riccardo_Gerbi 26-04-15 19.44
efis007 ha scritto:
Lo costruisci 30 anni or sono, lo lasci lì sugli scaffali senza mai metterlo sotto tensione, e un bel giorno lo prendi e lo monti.
E funziona


Non discuto le tue convinzioni (anche se lo stesso Jukka alla press conference ha espresso un pensiero lontano dal tuo e più vicino al mio), ma qui il problema è che nemmeno lui sa se in che condizioni sono stati conservati.
Come già scritto ha dichiarato di averne una partita e vanno testati, e fino ad allora manco sai quanti esemplari poter realizzare.

Morale: tra il dire e il fare...

Un saluto a tutti.
R.Gerbi

Edited 26 Apr. 2015 17:45
efis007 26-04-15 22.39
zavaton ha scritto:
Efis il tuo ragionamento è giustissimo però tralasci un piccolo detaglio, i parametri!
Il Moog sotto quel punto di vista è semplicissimo e tutti i suoi "comandi" stanno sul suo piccolo pannello, prova invece ad immaginare di mettere sempre su un pannello tutti i parametri di un dx7 o addiritura del k5000.

E' proprio questa l'innovazione di cui parlo: rendere accessibile "alla moog" quel tipo di sintesi, renderla fruibile ed intuitiva in un modo mai visto prima.
So che non è facile, ma se fosse possibile avremo creato uno strumento realmente innovativo.
efis007 26-04-15 22.57
Riccardo_Gerbi ha scritto:
Non discuto le tue convinzioni (anche se lo stesso Jukka alla press conference ha espresso un pensiero lontano dal tuo e più vicino al mio), ma qui il problema è che nemmeno lui sa se in che condizioni sono stati conservati.
Come già scritto ha dichiarato di averne una partita e vanno testati, e fino ad allora manco sai quanti esemplari poter realizzare.

Morale: tra il dire e il fare...

Io invece penso che il pensiero di Jukka sia molto simile al mio.
Nel senso che - se i componenti elettronici non fossero più funzionanti dopo 30 anni - chi mai si assumerebbe l'onere di comprare un'azienda fallita che possiede in magazzino migliaia di componenti elettronici non funzionanti?
Non avrebbe alcun senso.
Se lui ha comprato quell'azienda vuol dire che ha la quasi certezza che il materiale acquisito è funzionante.
Dopodichè prudentemente testerà uno per uno quei chip, ma è una cosa del tutto normale visto che con quei componenti deve farci un synth da oltre 3000 euro.
Un conto è produrre un giocattolo da 10 euro usando componenti vecchi di 30 anni.
Un altro produrre un synth da 3000 euro usando componenti originali di 30 anni fa.
Testare i chip prima di montarli mi sembra il minimo della forma cautelare, lo farei anch'io.
Però, come dicevo, io non acquisterei mai una azienda fallita con componenti guasti o non funzionanti.
Non saprei di che farmene di un acquisto del genere.
Acquisterei l'azienda solo se ho un minimo di garanzia che una vasta percentuale di quei componenti elettronici sono in perfette condizioni e funzionano.
Altrimenti la lascio là a marcire in Italia, non mi imbarco in una impresa del genere.
clouseau57 26-04-15 23.24
E voi dopo 30 anni credete veramente che con tutto quel ben di Dio che c'e' in giro loro abbiano acquistato l'azienda per poter riciclare quel paio di tonnellate di microchip-spazzatura ?
Ma dai...emo
Edited 26 Apr. 2015 21:24
Riccardo_Gerbi 27-04-15 03.38
efis007 ha scritto:
Io invece penso che il pensiero di Jukka sia molto simile al mio.


Vediamo...

efis007 ha scritto:
Nel senso che - se i componenti elettronici non fossero più funzionanti dopo 30 anni - chi mai si assumerebbe l'onere di comprare un'azienda fallita che possiede in magazzino migliaia di componenti elettronici non funzionanti?
Non avrebbe alcun senso.


Ti sei fossilizzato sul magazzino e l'ipotetico valore di quelle scatole, ma l'ipotesi che l'obbiettivo di Jukka (come già scritto) fosse solo l'acquisizione dei marchi, e che tutto quel materiale fosse "l'ingombrante eredità" da doversi accollare, è per te un'ipotesi surreale?

Ho già scritto anche questo... il sottoscritto discusse con altri un'operazione analoga, ma solo l'idea di sobbarcarsi anche quel magazzino - rischiando cifre da capogiro in un'asta - ci fece immediatamente cambiare idea...

Nessuno ha scritto che quel materiale non funziona, più semplicemente serve poco allo scopo che si prefigge al momento il finlandese...inoltre, il buon Jukka non ha dichiarato che la fantomatica scatola è saltata fuori da quel magazzino, ha solo detto che è in possesso di precisi componenti per partire con un progetto marchiato ELKA (che adesso è sua).

L'associazione "scatola in quel magazzino" la stai facendo tu...

efis007 ha scritto:
Se lui ha comprato quell'azienda vuol dire che ha la quasi certezza che il materiale acquisito è funzionante.


Ok, ma per far che?
La K2 o dei sistemi LEM?
(o qualche organo liturgico?)
Quello vedi dalle immagini, e anche dopo averlo sentito parlare le perplessità rimangono.

efis007 ha scritto:
Un altro produrre un synth da 3000 euro usando componenti originali di 30 anni fa.


Anche qui, vediamo cosa riuscirà a recuperare dell'epoca: io la vedo dura...

efis007 ha scritto:
Altrimenti la lascio là a marcire in Italia, non mi imbarco in una impresa del genere.


Vorrei averti come concorrente all'asta di un marchio storico, almeno non mi "sveno" se è compreso nel prezzo il magazzino...

Un saluto a tutti
R.Gerbi







lipzve 27-04-15 10.30
andrew1 ha scritto:
Comunque ripeto, iscriviti in facoltà di ingegneria o medicina e dai un paio di esami, poi torna a parlare qui (o altrove).


una cosa è certa, non mi permetterei mai di dirti "impara almeno la scalina del DO prima di venire a scrivere qui".

efis007 27-04-15 17.26
Riccardo_Gerbi ha scritto:
Ti sei fossilizzato sul magazzino e l'ipotetico valore di quelle scatole, ma l'ipotesi che l'obbiettivo di Jukka (come già scritto) fosse solo l'acquisizione dei marchi, e che tutto quel materiale fosse "l'ingombrante eredità" da doversi accollare, è per te un'ipotesi surreale?

Abbia pazienza Riccardo, mi spieghi cosa se ne fa un imprenditore finlandese del marchio di una azienda fallita?
Vuoi produrre un synth analogico tuo?
Benissimo, ma nessuno ti obbliga a comprare un'azienda fallita e chiamarlo Elka Synthex!
I chip convenzionalmente usati nei synth analogici sono abbastanza simili in tutti i modelli storici.
I CEM e SSM sono utilizzati da molti marchi, Moog, oberheim, korg, roland, siel, emu, elka, ensoniq, prophet, etc.
Per cui... se tu sei in possesso di componenti vintage e vuoi produrre un sintetizzatore tutto tuo, mi spieghi perchè accidenti devi chiamarlo Synthex e marchiarlo Elka, quando senza alcuna spesa puoi produrti il tuo synth analogico come ti pare e piace, e chiamarlo come ti pare e piace?
Qual'è il senso di sobbarcarsi ad acquistare marchi ed aziende fallite italiane se non quello di creare realmente gli strumenti che producevano realmente quelle aziende?
Pubblicità?
Magari il nome Synthex vende di più?
Puoi darsi, l'ipotesi ci sta.
Ma al tempo stesso il nome Synthex fa pur sempre capo ad una azienda fallita, il che non è un gran bella pubblicità a mio vedere.
Non solo, il nome Synthex è conosciuto nel mondo anche come sintetizzatore che nella storia ha venduto pochissimo, è stato un disastro commerciale quanto a vendite.
Di fronte a tutti questi problemi reali, se io fossi Jukka ci penserei non una volta, ma mille volte prima di acquisire il marchio di una azienda fallita e produrre un synth che si chiama Synthex.
Se io avessi tutti i componenti elettronici per crearmi un analogico, forse propenderei per l'idea di creare un MIO synth analogico, di nome Jukka, Pippo, Pluto, quel che vuoi, liberandomi così da qualsiasi vincolo che mi impone di creare al 100% il suono di un Synthex.
Perchè questo è il problema di fondo della questione.
Se il mio synth si chiama Jukka non ho vincoli, posso fare ciò che voglio, senza obblighi, senza spese di acquisto di marchi falliti, totale libertà assoluta.
Se invece si chiama Elka Synthex allora sono guai, non posso più fare ciò che voglio, non sono libero di fare ciò che voglio, ho degli obblighi da rispettare e che devo assolutamente rispettare per guadagnarmi la dovuta fama di "CEO della Gem/Elka".
Se Jukka si è imbarcato in questa impresa stento a credere che abbia acquisito il marchio di una azienda fallita per farne... boh... niente... non si sa.
Presentare un Synthex non è roba da poco, è roba che scotta.
Avesse presentato un tastierino per bambini marchiato "Gem", ci sta.
Ma il Synthex è roba grossa, mica è un giocattolo.
Il mondo si aspetta ora faville da una notizia del genere, la notizia è diffusa, e adesso Jukka non ha più margini per barare.
O crea davvero l'Elka Synthex, oppure per lui è finita, the end, finish, capùt.

Ecco perchè dicevo che (forse) sarebbe stato preferibile che non avesse acquisito il marchio!
Poteva produrre un synth come voleva lui.
Siccome invece si è sobbarcato in questa impresa, allora significa qualcosa.
Probabilmente sa quello che fa.
efis007 27-04-15 17.42
clouseau57 ha scritto:
E voi dopo 30 anni credete veramente che con tutto quel ben di Dio che c'e' in giro loro abbiano acquistato l'azienda per poter riciclare quel paio di tonnellate di microchip-spazzatura ?

Ti stupiresti nel sapere quanti appassionati di synth analogici al mondo costruiscono in proprio strumenti favolosi (non in vendita) riciclando chip storici perfettamente funzionanti.
Credimi Clouseau, se pur vero che abbiamo tanti strumenti digitali ben suonanti, il suono di un vero analog synth è una cosa per orecchi sopraffini.
E non è una questione illusoria o altro.
L'analogico suona davvero in un altro modo!
Chiedilo a qualunque sintetizzatorista (Cosimi ad esempio).
Poi... che sia più versatile di una moderna workstation...beh no, su questo siamo tutti d'accordo.
Ma il suono ragazzi....emo

emo
Riccardo_Gerbi 27-04-15 18.47
efis007 ha scritto:
Abbia pazienza Riccardo, mi spieghi cosa se ne fa un imprenditore finlandese del marchio di una azienda fallita?


Quello che sta facendo, e che avrebbe potuto fare un qualsiasi imprenditore italiano: rilanciarla?
Magari partendo da qualcosa di meno ambizioso e altrettanto storico nel catalogo ELKA?

Viceversa, parte con il "botto": nuovamente auguri...

Non capisco il resto della tua esposizione: prima il Synthex è descritto come un fiasco commerciale, poi diventa "roba che scotta" a paragone con una "tastierina GEM".
Tutto e il contrario di tutto...

Quanto sta accadendo (il gran parlare) dimostra che ELKA non è quel disastro di marchio da cui stare alla larga (e la storia della cessione a fine anni ottanta dimostra che all'epoca aveva già il suo valore...), semmai il contrario.

Produrre un Synth come vuoi tu oggi?
Auguri anche a te (in estrema sintesi)...

Un saluto a tutti
R.Gerbi
anonimo 27-04-15 19.15
Premesso che l'elka sintex l'ho avuto in studio qualche mese (era dell'altro tastierista del gruppo) e a parte il ronzio tipo friggitoria mi piaceva molto, e a parte anche che auguro un grosso in bocca al lupo al progetto, ripeto che mi lasciano perplesse due cose:

1) è un progetto di assemblaggio di rimanenze di magazzino + eventuale componentistica nuova (ovvero riprodurranno dei sintex tali e quali) o ci saranno migliorie (chiudono la friggitoria, mettono un'implementazione midi più moderma etc etc)? Mi lascia perplesso (e assai) l'ambiguitá delle spiegazioni...

2) nella mia visione dell'imprenditoria etica e corretta (sono dirigente industriale) le cose funzionano così:

- si presenta l'idea dettagliata ed il piano industriale dettagliato (su dieci anni minimo) ai potenziali investitori
- si ottengono i fondi
- si struttura l'azienda e si assume gradualmente il personale
- nel caso l'azienda esista giá ed il CDA abbia deliberato l'acquisizione di un marchio e la realizzazione di un nuovo prodotto/linea di prodotti, si comincia direttamente col punto successivo
- si inizia la ricerca/produzione e quando il prodotto è veramente pronto (dopo svariati prototipi, beta test etc) lo si lancia e lo si commercializza

Dire in maniera molto ambigua: ho rilevato il marchio e le rimanenze di magazzino della "ACME" e voglio costruire 1000 pattini a reazione "wilcoyote" a 1000 dollari l'uno usando alcune rimanenze di magazzino (quali?) ed alcuni componenti moderni (quali?)...preordinate ragazzi, pagando l'intera somma di 1000 dollari ogni ordine...appena raggiungo il milione di dollari, comincio a fabbricare i pattini "wilcoyote" e ve li mando...

Senza specificare:

- sei sicuro che anche se raggiungi il milione di dollari poi il prodotto ce la fai a produrlo davvero?
- com'è possibile che il cliente paghi in anticipo un prodotto di cui conosce le caratteristiche solo in maniera estremamente vaga?
- e se il prodotto non soddisfa il cliente, i mille dollari glie li ridai?
- il servizio post vendita? I pezzi di ricambio?
- e se non raggiungi il milione di dollari cosa fai? Ridai indietro i soldi? Fabbrichi meno prodotti ma onori gli ordini?
- e se nel frattempo la ditta fallisce, la proprietá cambia, il CDA abortisce il progetto...quali sono le tutele e le garanzie per il cliente?
Edited 27 Apr. 2015 18:41
efis007 27-04-15 19.19
Riccardo_Gerbi ha scritto:
Quello che sta facendo, e che avrebbe potuto fare un qualsiasi imprenditore italiano: rilanciarla?

Se è un italiano andava bene, se è un finlandese no?

Riccardo_Gerbi ha scritto:
Magari partendo da qualcosa di meno ambizioso e altrettanto storico nel catalogo ELKA?

Forse saresti già fallito ancor prima di aprire la fabbrica.
La Elka faceva organi, era competitor (insieme a Farfisa) contro gli Electone Yamaha.
Sai quanto costerebbe produrre oggi un organo moderno che sia competitor agli Electone Yamaha?
E anche se lo faresti, chi si permette il lusso di pagare oltre 10.000 euro per un organo marchiato Elka quando dall'altra parte ci sono gli Yamaha che sono i leader mondiali nel settore combo organ?
Il problema della Elka è questo: di attuale non ha niente.
L'unico prodotto realmente competitivo che può interessare a qualcuno è un synth analogico storico.

Riccardo_Gerbi ha scritto:
Viceversa, parte con il "botto": nuovamente auguri...

E' obbligato a partire col botto, non ci sono scelte.
O produce organi (i quali sono molto più impegnativi e costosi di un synth), o produce qualche arrangerino della GEM (i quali sono nettamente svantaggiati rispetto alla totalità di arranger già presenti).
Tolti gli organi e tolti gli arranger cosa rimane?
Le chiavette USB made in GEM? emo
Il synthex analogico è l'unica macchina potenzialmente vendibile in un mercato oramai saturo di made in Japan.
Oppure ecco... magari riproporre il GEM Realpiano poteva essere una buona scelta (ne ho posseduto uno e suonava davvero bene).
Gira e rigira le scelte sono poche: il Realpiano e il synthex sono le preferibili per rilanciare l'azienda in grande stile.

Riccardo_Gerbi ha scritto:
Non capisco il resto della tua esposizione: prima il Synthex è descritto come un fiasco commerciale

Infatti lo è stato.

Riccardo_Gerbi ha scritto:
poi diventa "roba che scotta" a paragone con una "tastierina GEM".

Infatti lo è.
Che sia stato un fiasco commerciale lo sanno tutti, ma ciò non toglie che lo strumento era eccellente, ma ha venduto poco perchè:
- costava troppo
- la Elka non aveva "voce" in capitolo nei synth, era conosciuta solo come azienda di organi
- in quegli anni arrivò il DX7 e si mazzuolò tutto il mercato ponendo un freno enorme alla gloriosa era dei synth analogici.
3 motivi per cui il synthex fece fiasco.
Ma nulla toglie che è un gran synth.

Riccardo_Gerbi ha scritto:
Tutto e il contrario di tutto.

No, è la realtà delle cose.
Il synthex non interessa a chi sbava dietro ai tamogochi digitali e alle workstation.
Interessa ai puristi del sintetizzatore.
E sono coloro i clienti disposti a vedere rinascere la Elka ed il synthex.
Io e te probabilmente non lo siamo.

Riccardo_Gerbi ha scritto:
Produrre un Synth come vuoi tu oggi?
Auguri anche a te (in estrema sintesi)

Qualcuno l'ha fatto.
Si chiama Clavia.
20 anni fa hanno azzardato produrre un synth (anzi più di uno) in un'epoca dominata quasi esclusivamente da workstation, e adesso hanno in giro "rosse" dappertutto sui palchi di mezzo mondo.
Che non costano neanche poco, si fanno pagare carucci!
Questi della Clavia hanno sfidato il mondo con un piccolo (e costoso) synth a 4 ottave, e l'hanno avuta vinta sugli scettici.
Forse è grazie a Clavia se oggi c'è tutto questo interesse per il synth.
Edited 27 Apr. 2015 17:49
Riccardo_Gerbi 27-04-15 22.08
efis007 ha scritto:
Se è un italiano andava bene, se è un finlandese no?


Ho scritto questo?
No, andiamo avanti...

efis007 ha scritto:
La Elka faceva organi, era competitor (insieme a Farfisa) contro gli Electone Yamaha.


Sei sicuro facesse solo questo?

efis007 ha scritto:
Il problema della Elka è questo: di attuale non ha niente.


Anche qui, sei sicuro?
(E il bello è che ho lasciato anche degli indizi nei precedenti messaggi)

efis007 ha scritto:
Tolti gli organi e tolti gli arranger cosa rimane? Le chiavette USB made in GEM?


Se uno conosce la storia e le produzioni dei vari marchi, forse scopre qualcosa in più...

efis007 ha scritto:
Oppure ecco... magari riproporre il GEM Realpiano poteva essere una buona scelta (ne ho posseduto uno e suonava davvero bene).


Il RealPiano adesso riveduto e corretto?
E magari, riprendendo pure il Drake (che - occhio e croce - sta per diventare maggiorenne)...
Praticamente un "bagno di sangue"... Andiamo avanti.

efis007 ha scritto:
era conosciuta solo come azienda di organi


...e due.

efis007 ha scritto:
No, è la realtà delle cose.


Mah...io andrei cauto con certe affermazioni.

efis007 ha scritto:
Qualcuno l'ha fatto. Si chiama Clavia.


Abbiamo parlato finora di produttori di Synth analogici, e tu mi porgi come esempio Nord?
Cosa produce di analogico Mr.Nordelius dell'ex Clavia?

Un saluto a tutti
R.Gerbi

Edited 27 Apr. 2015 20:09
zavaton 28-04-15 01.00
@ efis007
zavaton ha scritto:
Efis il tuo ragionamento è giustissimo però tralasci un piccolo detaglio, i parametri!
Il Moog sotto quel punto di vista è semplicissimo e tutti i suoi "comandi" stanno sul suo piccolo pannello, prova invece ad immaginare di mettere sempre su un pannello tutti i parametri di un dx7 o addiritura del k5000.

E' proprio questa l'innovazione di cui parlo: rendere accessibile "alla moog" quel tipo di sintesi, renderla fruibile ed intuitiva in un modo mai visto prima.
So che non è facile, ma se fosse possibile avremo creato uno strumento realmente innovativo.
Si fa presto a parlare di innovazione ma quando devi gestire una sintesi con 500-600 parametri o utilizzi un display "tamagogi" come dici tu oppure te li metti tutti in fila su un pannello da 10 metri quadrati.
ptram 29-04-15 19.37
andrew1 ha scritto:
Comunque ripeto, iscriviti in facoltà di ingegneria o medicina e dai un paio di esami, poi torna a parlare qui (o altrove).

Mi permetto di riprendere questo OT per una rapida riflessione. Immagino che il nuovo proprietario dell'azienda possa farcela solo assumendo esclusivamente ingegneri, unico mestiere che risulta degno e necessario. Ha appena chiesto ad un team di ingegneri di disegnare una bella scocca, fare un buon suono di pianoforte, programmare dei begli accompagnamenti, registrare delle belle demo, scrivere un buon manuale, preparare dei video chiari, tradurli in più lingue, realizzare una campagna pubblicitaria convincente, rispondere al telefono ai clienti. Con queste premesse non può sbagliare, e sistemato tutto può andare tranquillamente dal medico per farsi controllare quella gastrite.

P.
andrew1 29-04-15 20.45
Forse non hai seguito tutto l'OT: si stava dicendo che le lauree le regalano, ed io ho confermato che vale per alcune facoltà che ho elencato, ma non vale per quelle due.

Ovviamente ci sono medici ed ing incompetenti a cui hanno regalato la laurea, ma in % sono pochi rispetto alle facoltà di ripiego.
ptram 29-04-15 21.54
andrew1 ha scritto:
Forse non hai seguito tutto l'OT: si stava dicendo che le lauree le regalano, ed io ho confermato che vale per alcune facoltà che ho elencato, ma non vale per quelle due.
… Ovviamente non si tratta di lauree in scienze sociali, arte e design, filosofia, sociologia et simila

Come si sa, uno dei grossi problemi dell'Italia è la qualità di architetti e designer. Architetti e designer italiani, dalla laurea regalata, sono il nostro autentico disonore all'estero.

Personalmente non so nulla di scienze sociali, sociologia "et similia", ma siccome un po' di filosofia l'ho studiata, mi divertirebbe vedere uno studente di ingegneria farsi regalare un esame sulle logiche modali predicative.

Come pura curiosità: il programmatore capo della Elka e, per alcuni anni, di Generalmusic era un quasi-laureato in filosofia. Sia nel software che nell'hardware aveva una notevole capacità di intuire soluzioni del tutto originali, a cui difficilmente sapeva arrivare la sua squadra. Forse gli mancava la rigidità mentale di certi laureati.

Paolo
andrew1 29-04-15 23.43
mi divertirebbe vedere uno studente di ingegneria farsi regalare un esame sulle logiche modali predicative.

Non capisco cosa centri.
Anche una mia amica che ha fatto psicologia, l'ha avuta dura nell'esame di biologia, ma negli altri o doveva leggersi dei libri e poi all'esame riassumerli, o, come nel caso di psicometria, alle lezioni venivano spiegati 50 esercizi, e l'esame consisteva nello svolgimento di 5 di essi.
Infatti, pur avendo poi fatto ulteriori 2 anni per essere psicoterapeuta, ora fà la commessa.

Circa il software, per scriverlo non serve nessuna conoscenza e caratteristica particolare, infatti i migliori programmatori sono i ragazzini, che hanno spesso più gusto ed inventiva dei matusa.

Discorso diverso invece quando si deve scrivere driver, ma anche in quel caso si può imparare tranquillamente da autodidatta, non serve nessuna dote particolare, sopratutto al giorno d'oggi dove la memoria non è più un vincolo.

Se uno dopo aver fatto 5 anni di ingegneria và a scrivere software ... è mal messo ...

Comunque in effetti credo che un buon 70% di laureati non faccia un lavoro per il quale la laurea gli serve, infatti già da tempo negli annunci si legge "laureato o diplomato".
Edited 29 Apr. 2015 21:47
efis007 30-04-15 17.32
Riccardo_Gerbi ha scritto:
Ho scritto questo?
No, andiamo avanti.

Hai scritto "un imprenditore italiano" quasi a sottolineare che se fosse un italiano a rilanciare l'azienda, va bene, se è un finlandese non va bene.
Anche e me sarebbe piaciuto vedere rinascere la Elka totalmente italy, in Italia, ma sfortunatamente nessun imprenditore italiano si è fatto avanti.
O la rilancia Jukka, o rimane lì a far polvere.

Riccardo_Gerbi ha scritto:
Sei sicuro facesse solo questo?

Faceva anche amplificatori (es un leslie, l'ho posseduto) e altre cosette, ma soprattutto organi (ne ho avuti ben tre) tra cui l'X-705, probabilmente il più bell'organo che ho avuto, sembrava un'astronave.
Quando lo rivedo lo rimpiango ancora, che strumento!

Riccardo_Gerbi ha scritto:
Anche qui, sei sicuro?

Cosa avrebbe in catalogo oggi (oggi non ieri) la Gem/Elka di attuale?

Riccardo_Gerbi ha scritto:
Il RealPiano adesso riveduto e corretto?
E magari, riprendendo pure il Drake (che - occhio e croce - sta per diventare maggiorenne)...
Praticamente un "bagno di sangue"... Andiamo avanti.

Bene, niente realpiano e niente drake.
Cosa rimane?

Riccardo_Gerbi ha scritto:
Abbiamo parlato finora di produttori di Synth analogici, e tu mi porgi come esempio Nord?

Clavia ha prodotto il Nord lead, che è un VA (virtual analog), ossia un synth con l'obbiettivo di suonare come un analogico.
Questo progetto è stato un azzardo totale in quanto:
- il nord lead non è un vero analogico, è una finzione di analogico.
- costava quasi quanto un analogico usato.
- era un 4 ottave anzichè 5 ottave.
- in quel periodo dominavano le workstation.
Fu una vera e propria scommessa proporre sul mercato uno strumento del genere dall'uso "limitato" rispetto alle macchine concorrenti.
Eppure ebbe successo.
A quanto pare la fame di analogico, vero o emulato, era più forte di quanto immaginavamo.
Se uscisse un synthex analogico (non un VA, ma un vero analogico) al prezzo di un Nord Lead rischia di fare fiasco?
Non lo so.
Però posso supporre che venga accolto bene dai puristi del synth analogico, forse più di un VA il quale, pur bello che sia, rimane una finzione di analogico.
Dipende tutto dal prezzo.
3000 euro per un analogico storico mi sembra onesto considerando che un synthex usato può costare anche 8000 euro e possiede meno garanzie di funzionamento.

Detto questo, per me Jukka fa bene ad uscire col synthex.
Se per te fa male, gradirei sapere con quale strumento sarebbe preferibile uscire.
Tu al posto di Jukka cosa produrresti?
Io ne ho azzardati due: il synthex e il realpiano.
Il realpiano l'hai bocciato, per cui non se ne fa niente.
Cosa rimane?
Gli arranger WK?
L'equinox?
L'S2 turbo?
Non è che c'è molta scelta. emo
O la Gem/Elka rinasce col botto, cioè con qualcosa che lasci i tastieristi così emo , o rinasce come azienda che propone strumenti di scarso interesse collettivo, soprattutto se dovessero avere prezzi poco concorrenziali (per suscitare interesse dovrebbero costare molto poco, altrimenti la vedo dura).
Se il Synthex non va bene, tu che strumento proponi per rilanciare l'azienda?
Edited 30 Apr. 2015 15:44
mima85 30-04-15 18.33
andrew1 ha scritto:
Circa il software, per scriverlo non serve nessuna conoscenza e caratteristica particolare


Già, e sottolineo purtroppo. Infatti si vede la differenza tra il codice scritto da chi non ha "nessuna conoscenza e caratteristica particolare" (scritto di merda, difficilissimo da mantenere e fonte di fiumi di bestemmie ovviamente) e quello scritto da chi ha un minimo di infarinatura di programmazione strutturata, e soprattutto una mente logica in grado di spezzare un problema complesso in tanti sotto-problemi più piccoli da risolvere indipendentemente (cosa non evidente per tutti).

A fare gli "scrittori di codice" sono capaci (quasi) tutti. A fare i programmatori ed a farlo bene solo quelli che hanno i fondamenti giusti. Che non devono essere per forza acquisiti all'università, ma perlomeno leggendosi un paio di testi in materia di come scrivere codice in modo decente ed usando un po' di buonsenso e "forward-thinking", quest'ultimo soprattutto per quanto riguarda la manutenibilità del codice a lungo termine, e magari pure da parte di altra gente.

Senza dimenticare un po' di sano rigore e disciplina quando si scrive il programma. Quindi codice scritto bene e ben formattato ed impaginato, con le indentazioni al loro posto, con nomi di oggetti, variabili, funzioni, procedure e metodi decenti e non cagate tipo a, b, c, x, pippo, e via dicendo.
Edited 30 Apr. 2015 17:36
Riccardo_Gerbi 30-04-15 19.04
efis007 ha scritto:
Hai scritto "un imprenditore italiano" quasi a sottolineare che se fosse un italiano a rilanciare l'azienda, va bene, se è un finlandese non va bene.


No, hai travisato completamente il senso di quelle parole.

efis007 ha scritto:
Faceva anche amplificatori (es un leslie, l'ho posseduto) e altre cosette


Altre "cosette"?

efis007 ha scritto:
Cosa avrebbe in catalogo oggi (oggi non ieri) la Gem/Elka di attuale?


Scusami, ma li leggi i messaggi altrui?

Ho citato in precedenza la serie MK: per te quelle son "cosette", "roba vecchia" o "Strumenti di scarso interesse collettivo"??

Son tornato dal Messe con "tre prove sul groppone" di nuovi controller dei concorrenti, e negli ultimi mesi alcuni si sono pure lanciati a farli con estensione pianistica e meccanica pesata: questa per te è una categoria che non interessa a nessuno?

Tra l'altro, continui a far "calderone" tra prodotti di vari marchi, e non hai colto nelle discussioni precedenti che il marchio ELKA è probabilmente il più "appetitoso" di quel carnet...
(ti ho pure scritto di un progetto mio a riguardo...)

Ho descritto com'è andata la faccenda nei mex precedenti: purtroppo, GEM e LEM per me fanno oramai parte della storia (non mi dilungo oltre)...

Ti ringrazio per i cenni storici su Nord (ex Clavia), ma continui a non capire che l'esempio "non calza".

Mr.Nordelius si è "sbattuto" di suo senza crowdfunding, e soprattutto (al pari di Bowen o Dave Smith) si è sempre presentato in fiera con il prototipo dello strumento o una pre-serie in tempi recenti, non con l'originale come fa Jukka, promettendo che - se paghi - lo rifà identico a breve...

Sono nuovi tipi di imprenditoria?
Sarò vecchio io... ma almeno mostrami (e fammi sentire) cosa hai in mente prima di metter mano al portafoglio.

Parafrasando un vecchio spot: io a scatola chiusa non compro nemmeno Arrigoni.
(vale anche per recensioni, prove et similia che svolgo quotidianamente...)

efis007 ha scritto:
Se uscisse un synthex analogico (non un VA, ma un vero analogico) al prezzo di un Nord Lead rischia di fare fiasco?
Non lo so.


Alla fine, nemmeno tu sai cosa vuole realizzare, quindi converrai con me che - nonostante il video e la press conference di cui ti ho sintetizzato i contenuti - proseguiamo a discutere di "sesso degli angeli"...

efis007 ha scritto:
Detto questo, per me Jukka fa bene ad uscire col synthex.


Dipende quale Synthex (e se varrà il prezzo richiesto in anticipo)... in ogni caso, lo ribadisco: auguri al finlandese...

Un saluto a tutti.
R.Gerbi