Guardavo bene Sledge e mi è venuto in mente un synth, uno di quelli che non si costruiscono più, un digitale che dentro crede di essere analog, come quei cani da appartamento che credono di essere umani.
Parlo di un vecchio synth... un synth per uomo, ovviamente.
Pensando a quel synth, mi dicevo che se fossi il signor studiologic andrei a casa del signor waldorf e gli direi un paio di cose:
1) implementiamo la bitimbricita, non serve esagerare ma 2 timbri splittabili, in layer, possono fare seriamente la differenza, visto che anche molti grandi synth analogici avevano questa possibilità. Con ovvio raddoppio della polifonia.
Sarebbe meglio ancora avere 16 voci di polifonia allocabili dinamicamente come avviene con il multi su Xpander e Matrix12.
2) mettiamoci dentro un bel set di forme d'onda pcm con transienti d'attacco, waveform classiche di altri synth epocali e anche con campioni classici (strings, brass, flauti, cordofoni, pianoforti etc.).
3) Velocity come sorgente di modulazione, separata da modwheel, indirizzabile a vari parametri (filtri e inviluppi su tutti).
Direte: " ma ci sono già synth cosi ... il king korg... tanto per dirne uno... "
è vero, esiste già roba del genere, ma vi chiedo: king korg è per uomo? Datemi/vi una risposta sincera.
Io vedo un synth vecchio, vedo un synth brutto e vedo soprattutto le ciabatte... Ma vedo anche un synth come il JD800 straordinario.
Ecco io mi ispirerei al JD800 oggi, una delle poche macchine a controllo totale capace di emozionare e da qui partirei a lavorare sul nuovo Sledge 2.
Ci tenevo a dirla sta cazzata, non so perchè.