djslide, sul fatto che Jupiter ormai sia associato al synth analogico ti do ragione, anche per me i Jupiter sono gli analogici, peraltro pieni di bottoni e slider sul pannello, al contrario appunto del JP-80, che scarseggia da questo punto di vista, relegando la maggior parte delle cose al touch screen.
E questa secondo me è la principale mancanza di questo strumento, anche perché di spazio vuoto in cui implementare qualche controllo in più ce n'è in abbondanza, basta guardare l'area tristemente vuota sulla destra del pannello. Una tastiera da live, così come viene proposto il JP-80, dovrebbe averne in abbondanza di controlli, e 'sti touch a cui si fa fare quasi tutto non piacciono per niente nemmeno a me.
Ma, tornando al nome, Roland ne è ben conscia del fatto che nel cervello delle persone Jupiter = analogico, non a caso l'ha chiamato così, oltre per le ragioni storiche che citavo prima, anche perché sapeva benissimo che così avrebbe fatto presa sui tastieristi. Il fatto che una tastiera si chiami Jupiter ed il cui design strizzi l'occhio al suo antenato analogico Jupiter 8, unito a tutto l'alone di "mistero" post-lancio (un po' come fa Apple), invoglia molto di più all'acquisto. Inoltre, se ti ricordi, la demo del video post-lancio conteneva degli ottimi suoni di synth analogico, e questo non è stato fatto casualmente. Suoni che invece erano fatti con l'engine VA del JP-80.
Invece se si fosse chiamato, che ne so, Fantom XXL, non avrebbe fatto lo stesso effetto, perché il Fantom non è una macchina storica tanto quanto lo sono i Jupiter.
Sono le leggi del marketing, marketing che peraltro (e non parlo specificamente del JP-80) sempre più spesso fa si che i prodotti contengano delle strozzature e delle limitazioni a dir poco ridicole con la tecnologia di adesso, vedi per esempio i 256 MB di flash-ROM divisa tra campioni di pianoforte e sample library della Nord Electro 3 (e lo dico da possessore di detto strumento).
Questo attenzione, non toglie nulla ai meriti della JP-80, che resta comunque un bello strumento, anche se qualche controllo in più sul pannello non avrebbe fatto male, anzi.
Tra l'altro, per ricollegarmi a quello che dice afr, per aziende grandi come Roland, Korg o Yamaha, con gli enormi volumi di vendite che hanno, fare degli strumenti analogici sarebbe un suicidio. Richiedono molta più attenzione e manutenzione rispetto a quelli digitali, questo vorrebbe dire che i centri di assistenza di queste aziende sarebbero caricati di un'enorme mole di lavoro in più. Che richiederebbe ingenti investimenti ed in cui probabilmente molti strumenti andrebbero riparati ancora in garanzia, quindi senza guadagno da parte loro. Sarebbe un colpo non indifferente.
Edited 5 Nov. 2011 12:06