Noi e i.... rockets

carmol 20-10-11 16.21
Bisogna distinguere,
una cosa è l'emulazione di un synth tramite vst,
ad es dx7 e FM8 della native instruments,
una cosa è il PORTING dello stesso software su vst,
ad es. blofeld e largo.

Nel primo caso, una azienda diversa dal produttore del synth
NON USA lo stesso software, ma riproduce in un vst tramite diverso codice
il comportamento del synth originario.
La riproduzione sarà sempre approssimata,
e le differenze possono essere macroscopiche.

Nel secondo caso, possibile solo per synth digitali,
la stessa casa madre (nel caso Waldorf),
proprietaria del codice, (oppure un'altra con relativa concessione),
ne effettua il PORTING, cioè la conversione
alla diversa piattaforma hardware. Gli algoritmi sono gli stessi,
la riproduzione può raggiungere la perfezione o quasi,
qualche differenza può essere percettibile per i diversi
convertitori, lo stadio di uscita o altri elementi.

Il porting è abbastanza raro in quanto NON CONVIENE
alla azienda fare un vst che riproduca esattamente
il suo HARDWARE.

Per il blofeld infatti, la Waldorf si è azzardata
solo perchè il synth costa così poco e ha un rapporto prezzo/prestazioni
talmente elevato che per poche centinaia di euro
conviene non rinunciare alla praticità di avere un synth "hardware".

In questo senso rispondo a jacus che
probabilmente in questo caso conviene prendere
il synth e non il vst.

jacus78 20-10-11 16.37
carmol ha scritto:
Per il blofeld infatti, la Waldorf si è azzardata
solo perchè il synth costa così poco e ha un rapporto prezzo/prestazioni
talmente elevato che per poche centinaia di euro
conviene non rinunciare alla praticità di avere un synth "hardware".

In questo senso rispondo a jacus che
probabilmente in questo caso conviene prendere
il synth e non il vst.

secondo me, dipende!
dipende dal fatto se sei disposto a rinunciare a parecchi controlli real time o no! se il synth avesse avuto tutti i controlli a disposizione, sarebbe convenuto prendere l'hardware e il software non avrebbe avuto senso!
viceversa, la ditta ha lasciato la possibilità di scelta: o la "praticità" dell'hardware (che poi tanto pratico non è, se non quella di portarsi dietro un "unica" tastiera) oppure tutti i controlli a disposizione attraverso vst (con un costo di 200 euro)+muta!
in questo caso l'azienda, guadagna 2 volte sulla stessa cosa: con te che hai preso l'hardware e con me che ho preso il software....! questioni di politica aziendale!
Edited 20 Ott. 2011 14:40
carmol 20-10-11 16.57
jacus78 ha scritto:
se il synth avesse avuto tutti i controlli a disposizione, sarebbe convenuto prendere l'hardware

E' impossibile tutti i controlli !
Stiamo parlando di un synth MOLTO complesso,
roba di 200-300 parametri, senza esagerazione,
impossibile una programmazione avanzata senza
l'utilizzo di menu e sottomenu.
Ma ti assicuro che grazie al sistema a matrice
e all'ampio display grafico, è molto agevole;
prova a dare un'occhiata al manuale liberamente scaricabile,
e vedi quanto è intuitivo nell'utilizzo.

jacus78 ha scritto:
la "praticità" dell'hardware (che poi tanto pratico non è, se non quella di portarsi dietro un "unica" tastiera)

Praticità nel senso che lo attacchi e suoni.
Non so se hai mai provato ad usare i vst in live:
monta il supporto per il notebook, collega scheda audio,
tempi di boot, carica il sw, ottimizza latenza, collega midi,
fili dappertutto... Io in certi locali ho trovato difficoltà
persino a piazzare un semplice modulo di piano (l'rpx) !

Sicuramente il senso del vst e del synth è quello
di guadagnare due volte per lo stesso motore..
Si può fare perchè in questo caso i due prodotti
non si fanno concorrenza.
Edited 20 Ott. 2011 14:58
jacus78 20-10-11 18.27
carmol ha scritto:
Non so se hai mai provato ad usare i vst in live:
monta il supporto per il notebook, collega scheda audio,
tempi di boot, carica il sw, ottimizza latenza, collega midi,
fili dappertutto...

no, ma immagino il casino!!emo

a proposito esiste un manuale in ita del blofeld?
Edited 20 Ott. 2011 16:28