@ MicheleJD
leggendo questa “bella” esperienza ho maturato un pensiero forse diverso ma non distante:… ma ha senso inseguire una tecnologia vecchia come la Vespa (vecchio modello, quella attuale è un altro mondo) e i suoi cloni quando negli stessi anni spopolava lo Yamaha T Max (che costava di più certo, ma era un altro mondo…).. quindi ha senso inseguire certe tecnologie nella musica quando ci sono workstation moderne che sono delle astronavi a confronto ?!? (aspetto nostalgico amatoriale a parte)
ps non voglio entrare nella diatriba tra vespisti e scooteristi… io sono da moto “vere” 😜…scooter e surrogati sono degli efficienti mezzi di locomozione a due ruote…
Ho maturato l'idea che ha senso acquistare ciò che oggi è utilizzabile con serenità in rapporto ai propri bisogni.
Ha senso inseguire certe tecnologie del passato se e solo se sono proposte in modo e maniera da essere utilizzabili nel proprio quotidiano, che significa per me integrazione in sistemi attuali, e possibilità di manutenzione e riparazione ordinarie e non.
Tornando al paragone motociclistico, sono nato vespista e lo sono stato, convinto, fino a che le mie esigenze di mobilità non sono cambiate, e finché ho avuto almeno una mezza giornata al mese da dedicare alla piccola manutenzione (una volta le cromature, una volta la carburazione, una volta i gommini, ho sempre avuto vespe che sembravano appena uscite dal concessionario).
E in tutto ciò Behringer? Senz'altro ha avuto modo di rendere più attuale la realizzazione di strumenti passati, ma siamo così sicuri della bontà su un arco di tempo comparabile all'attuale età degli strumenti clonati?
Ci siamo mai fermati a pensare che il principale determinante per la longevità di uno strumento sono la disponibilità di ricambi e soprattutto una rete di assistenza degna di tale nome?
PS: anche la casa madre delle vespe indiane è fallita, 6 anni fa. Proprio un bell'affare.