@ McFly
Scusa per il ritardo…
Dire che, prima di tutto, ci metterei il suono: forse anche per una questione di “effetto placebo” (ma va benissimo ,l’importante è che funzionai) sento più “pasta” e più colore/calore ma, la cosa che più mi è piaciuta, è sicuramente la gestualità. Come dicevo prima, il fatto di “dover scegliere” un vinile è già di per se una cerimonia che, oggi, abbiamo dimenticato skippando da un brano all’altro senza soluzione di continuità. Ascoltare un vinile significa, per me, fare una scelta vera che si incastra con quel momento specifico. Altra cosa che ho guadagnato è la scoperta di alcuni negozietti che ancora, come una volta, vendono musica: sono fortunato perchè a Brescia, dove vivo, ancora esiste un negozio dove si parla di musica e il titolare non solo ti trova esattamente l’album che vuoi ma, soprattutto, ti consiglia cose in base ai tuoi gusti e domande. Oltre a questo, nei miei viaggi, ho preso l’abitudine di cercare negozi di vinili ovunque io sia scoprendo realtà che, altrimenti, non avrei conosciuto. Chiudo aggiungendo una nota “maliziosa”… invitare a casa una ragazza e chiederle di scegliere un vinile, mentre si sorseggia un bicchiere di vino, devo dire che mi ha dato alcune buone chances ;-)
Ah Brescia... Per un anno ho vissuto da quelle parti, precisamente Tremosine: li ci ho fatto la quinta elementare perche' mia mamma ci insegnava storia dell'arte e poi aveva delle ore da fare tra Limone, Desenzano e credo Sirmione. Sono posti che mi sono rimasti dentro seppur per un solo anno.